Il nuovo Napoli continua a stupire: dopo i 5 gol rifilati al Verona, gli azzurri bagnano l’esordio casalingo al “Maradona” travolgendo il malcapitato Monza di Stroppa, Berlusconi e Galliani.
Partita mai in discussione, con i partenopei padroni del campo e attenti, stavolta, a non concedere nulla in difesa.
Spalletti, pur convocando i tre nuovi acquisti Simeone, Ndombele e Raspadori, ha preferito dare spazio a chi ha lavorato tutta l’estate in ritiro, riproponendo la stessa formazione vittoriosa al Bentegodi.
Nuovamente 4-3-3 dunque, con Rrahmani e Kim davanti a Meret, Di Lorenzo e Mario Rui sugli esterni, Lobotka Anguissa e Zielinski a centrocampo, ed Osimhen al centro dell’attacco con Lozano e Kvaratskhelia ai suoi fianchi.
Il Napoli parte fortissimo e sfiora il gol in diverse occasioni: su tutte un colpo di testa centrale di Osimhen respinto da Di Gregorio, ed un piatto destro di Anguissa ribattuto da Ranocchia con un braccio largo più che sospetto, per tutti tranne che per l’ineffabile Fourneau.
Quando sembra che il Monza abbia preso le misure, il Napoli passa al 35′ con una magia di Kvaratskhelia: il georgiano raccoglie l’invito d’esterno di Zielinski, si accentra e lascia partire un destro a giro che bacia il palo alla sinistra dell’estremo difensore lombardo prima di insaccarsi e far esplodere il “Maradona”.
Gli azzurri potrebbero raddoppiare un minuto dopo, quando Osimhen si libera di due difensori, chiude il triangolo con Kvara ma poi, solissimo, tira alle stelle una sorta di rigore in movimento.
Il centravanti nigeriano si fa perdonare nel recupero del primo tempo, finalizzando un contropiede iniziato da Lozano e condotto dall’onnipresente Anguissa: Victor sfrutta al meglio l’assist del camerunense e realizza con un destro in diagonale che finisce tra le gambe di Di Gregorio.
Nella ripresa i ritmi calano inesorabilmente anche per via del gran caldo, e il Napoli amministra senza patemi palla e risultato, cercando il gol della sicurezza: lo sfiora Osimhen con un’incornata alta sopra la traversa, dopo una bella iniziativa di Lozano, e lo trova Kvaratskhelia con un altro numero dei suoi.
L’esterno ex Rubin Kazan, poco dopo l’ora di gioco, riceve da Lobotka, finta di accentrarsi sul destro, ubriaca due difensori, rientra sul sinistro e batte Di Gregorio con un chirurgico diagonale mancino, strappando applausi ai 40mila entusiasti tifosi presenti allo stadio.
Pochi minuti dopo Spalletti sostituisce il n.77, concedendogli la standing ovation, e la gara di fatto si chiude qui: c’è il tempo per un gol annullato all’ex Petagna per fallo su Rrahmani, e soprattutto per la prima rete in maglia azzurra di Kim.
Il difensore coreano, in pieno recupero, corona un’altra ottima prestazione deviando di testa nell’angolino basso alla sinistra di Di Gregorio il corner battuto da Zielinski.
Fin troppo facile individuare in Kvaratskhelia il migliore in campo, ma vanno sottolineate anche le eccellenti prove delle due mezzali, con Anguissa bravo a coprire ogni spazio e Zielinski apparso a suo agio con più campo a disposizione.
Anche il reparto arretrato non ha commesso sbavature, ma ovviamente il giudizio andrà rivisto quando verranno disputate partite contro avversari di maggior caratura.
In tal senso, un importante banco di prova per questo Napoli è in arrivo già domenica prossima, quando gli azzurri saranno impegnati al Franchi contro quella Fiorentina che pochi mesi fa, al “Maradona”, ha spento i sogni scudetto degli uomini di Spalletti.
Intanto, giovedì il Napoli conoscerà i suoi avversari nel girone di Champions League: i partenopei saranno in terza fascia, e quindi dovranno affrontare quasi certamente squadre di grande valore e tradizione.
Il difficile insomma viene adesso, ma questa squadra giovane e sfrontata sembra avere le carte in regola per guardare al futuro con quell’entusiasmo che, finalmente, anche il suo pubblico sembra aver ritrovato.