Diciamo la verità, tutti, a guardare i primi trenta minuti della gara di stasera contro il Genoa, abbiamo pensato ad una squadra con la testa alla partita del prossimo mercoledì al Santiago Bernabeu. Merito anche di un Grifone combattivo e messo benissimo in campo, pressing altissimo, marcature a uomo su tutti i portatori di palla e campo che per il Napoli si faceva strettissimo. Paradossalmente era il rientrante Koulibaly a fare da regista, vista la guardia attentissima montata da Rigoni su Diawara e di tutti i centrocampisti e attaccanti rossoblu allenati all’uno contro uno. Solo dopo la prima mezz’ora, stitica di emozioni, il Napoli riesce a scrollarsi di dosso ansie e difficoltà: lo fa grazie a Giaccherini (naturale sostituto di Callejon, squalificato) che prende coraggio e iniziativa sull’out destro coadiuvato da un Cristian Maggio sempre utile all’occorrenza. Dal loro lato nascono le, poche, occasioni degli azzurri nel primo tempo: l‘unico vero pericolo per la porta di La Manna lo porta Insigne, ben servito da Zielinski, che impegna l’estremo ligure con un tiro dal limite. Difficile passare centralmente, Mertens è soffocato dai centrali rossoblu e non riesce a venir fuori dalla loro morsa, capitan Hamsik non riesce ad illuminare e Insigne spreca sul finire della prima frazione un ottimo assist del belga calciando fuori con una puntata di destro.
Nella ripresa però il Napoli prende subito quota: la circolazione di palla si fa più veloce, Mertens viene a giocare tra le linee e libera spazio per centrocampisti e esterni azzurri. Il belga è protagonista di entrambe le marcature dei partenopei; il primo gol al minuto otto: un’azione insistita che costringe la difesa ospite ad una affannosa respinta al centro area proprio sui piedi dell’accorrente Zielinski, il polacco calcia forte e preciso con il sinistro e porta il Napoli in vantaggio. A questo punto gli azzurri si sbloccano definitivamente, si allargano le maglie rossoblu in mezzo al campo e la manovra dei padroni di casa torna ad essere ariosa e frizzante. Sfiorano ripetutamente il raddoppio gli uomini di mister Sarri e lo trovano alla metà del tempo con l’ottimo Giaccherini. Il merito, però, è tutto di Dries Mertens: il folletto belga si lancia su un pallone centrale di Diawara, con uno strappo improvviso lascia al palo Burdisso, alza la testa e serve l‘accorrente ex bolognese che deve solo appoggiare la palla in rete. Gara virtualmente chiusa e azzurri che controllano la gara (bene il Genoa ma Reina praticamente inoperoso). Ci sarebbero anche alcune occasioni per il terzo gol, ci provano Insigne (tiro a giro parato), Mertens (conclusione respinta) e addirittura Ghoulam che impegna La Manna con un piazzato che il portiere rossoblu mette in angolo. Ma ormai la testa di tutti è rivolta a Madrid: gi ultimi venti minuti servono solo a certificare, finalmente, il “clean sheet” per Reina, oltre agli ingressi dell’ottimo Rog per l’applauditissimo Giaccherini, del guerriero Alllan per Hamsik e di Pavoletti (ancora lontano dalla forma migliore) per il “man of the match” Dries Mertens.
Finisce due a zero: vittoria doveva essere e vittoria è stata. Ora apprestiamoci a vivere una serata di gala al Bernabeu contro la regina del calcio europeo, quel Real Madrid sorteggiato quale avversario per gli ottavi di finale di Champions. Una gara che potrà dire moltissimo sul livello raggiunto dalla squadra di Sarri ad un anno e mezzo dal suo insediamento, una gara da giocare con rispetto e sfrontatezza, con un normale timore ma senza paura, con la consapevolezza di avere quale unica arma un gioco collaudato e un copione preciso da seguire. Per il resto divertiamoci e speriamo di rendere la sfida aperta fino alla fine!!