Da A16 a 1-6: una serata leggendaria per il Napoli di Luciano Spalletti, che sbanca la Johan Crujiff Arena di Amsterdam demolendo l’Ajax con un punteggio tennistico, ottiene la vittoria esterna più larga nella storia europea del club, e mette a tacere definitivamente le ridicole contestazioni estive.
Gli azzurri erano chiamati ad una prova di maturità in uno stadio mitico e contro un avversario dal pedigree europeo prestigioso, ma hanno fatto molto di più, dimostrando una personalità ed una qualità singola e collettiva impronosticabili, alla partenza della stagione, anche per i più ottimisti tra tifosi ed addetti ai lavori.
Ancora una volta infatti, come a Verona, a Roma ed a Milano, Di Lorenzo e compagni hanno saputo reagire con autorevolezza ad una partenza difficile, in questo caso al fortunoso gol di Kudus arrivato dopo un avvio brillante dei partenopei.
Il Napoli non si è scomposto, ha continuato a macinare gioco a ritmi elevati, ed è pervenuto al pareggio con un’azione spettacolare, iniziata e rifinita da Olivera dopo il dialogo nello stretto con Lobotka e Kvara, e conclusa da Raspadori con un colpo di testa in tuffo, in controtempo, davvero degno del miglior Paolo Rossi.
La partita è diventata, a quel punto, un monologo degli uomini di Spalletti, che dopo aver sfiorato il vantaggio con Kvaratskhelia e Zielinski, hanno messo la freccia con l’incornata siderale di capitan Di Lorenzo su cross del georgiano.
I partenopei hanno di fatto chiuso la pratica a fine primo tempo con l’incursione del polacco, innescata da una meravigliosa combinazione in verticale tra Raspadori ed Anguissa, dominatore assoluto del centrocampo insieme a Lobotka.
La vittoria ha assunto i contorni del trionfo nella ripresa: la doppietta di Raspadori e le reti di Kvaratskhelia e Simeone, giunte tutte al termine di azioni deliziose (recuperi di tacco, triangoli, passaggi filtranti al volo), hanno sancito l’umiliazione dei lancieri, e fatto scatenare i tanti tifosi azzurri presenti ad Amsterdam, mentre il pubblico di casa abbandonava lo stadio con mezz’ora d’anticipo, forse per cercare consolazione nei celebri coffee shop locali.
Questa vittoria storica, che ha acceso i riflettori di tutta Europa (Italia esclusa, a leggere i giornali) sul Napoli bello e vincente, consente ai partenopei di ipotecare il passaggio agli ottavi di Champions, ora distanti soltanto un punto: motivo in più per affrontare con la massima concentrazione la sfida di campionato in programma stasera (ore 18) allo “Zini” contro la neopromossa Cremonese.
Il tecnico di Certaldo proverà a far rifiatare chi ha speso di più contro l’Ajax, specie a centrocampo: oltre a Zielinski, uscito a metà partita per un colpo al polpaccio, potrebbe riposare Anguissa, a vantaggio di uno Ndombelè apparso in netta crescita.
In difesa dovrebbe tornare Mario Rui e potrebbe trovare spazio uno tra Ostigard e Juan Jesus, mentre in attacco, oltre alla consueta staffetta Lozano-Politano, sarà ancora assente Osimhen: Spalletti, in conferenza stampa, ha fatto capire che lascerà il nigeriano ad allenarsi a Napoli, per averlo al meglio nella sfida di ritorno contro l’Ajax in programma mercoledì.
Sono soltanto 7 le sfide giocate a Cremona in Serie A tra gli azzurri e i grigiorossi, tornati nell’olimpo del calcio italiano dopo ben 26 anni, e curiosamente il Napoli non ha mai espugnato lo “Zini”, né nel massimo campionato né in cadetteria.
L’unico successo, ottenuto in Coppa Italia, risale al 26 Ottobre 1994, quando il Napoli di Boskov, già vittorioso 3-0 al San Paolo nell’andata del terzo turno, vinse anche in Lombardia grazie ad un gol del “Condor” Agostini nel finale.
Il mitico allenatore Serbo era in panchina anche in occasione dell’ultima sfida giocata in Serie A, terminata in pareggio come in altre 4 occasioni: il 10 Marzo 1996 fu Tentoni a pareggiare la rete del vantaggio partenopeo, firmata da Renato Buso.
Un altro pari celebre è quello del 24 Settembre 1989, quando Maradona annullò il vantaggio siglato dal connazionale Dezotti con uno dei suoi rari gol di testa: a fine stagione quel Napoli, allenato da Albertino Bigon, avrebbe conquistato il secondo scudetto della sua storia.
L’ultima delle due vittorie dei grigiorossi risale all’11 Settembre 1994: fu una doppietta di Florjancic a condannare gli uomini di Guerini ed a regalare il successo alla squadra allenata dal compianto Gigi Simoni, futuro tecnico azzurro e persona di rara umanità e signorilità.
Sarà una partita speciale per Gianluca Gaetano, che alla Cremonese ha vissuto due ottimi campionati, tanto da guadagnarsi la conferma in maglia azzurra in questa stagione.
Il centrocampista prodotto del vivaio partenopeo viene tenuto in grande considerazione da Spalletti, è entrato anche ad Amsterdam al posto di Lobotka, e chissà che non trovi ancora più spazio stasera contro la sua ex squadra.
La necessità di far riposare i titolari non dovrà indurre il Napoli a prendere sottogamba il match di Cremona, ma l’allenatore del Napoli in conferenza stampa è sembrato tranquillo: “la squadra sta dando l’anima, anche oggi l’allenamento è stato svolto con grande intensità; vogliamo continuare a far sognare i bambini napoletani come fatto fin qui”.
“Nel gruppo non c’è euforia, ma c’è invece la consapevolezza di stare facendo cose importanti; anche l’ambiente si sta dimostrando maturo, tutti sanno che la stagione è lunga.
Si prova a trasmettere al gruppo l’idea di un calcio propositivo, di recuperare palla rapidamente aggredendo l’avversario e togliendogli spazi: fin qui i ragazzi lo hanno fatto e fin quando lo faranno potremo esprimere un buon calcio”.
Le parole di Spalletti fanno capire quanto il Napoli sia consapevole della necessità di non abbassare la guardia: serve una vittoria per restare in testa, tenere a distanza le rivali per il titolo, e dimostrare che questo gruppo sa sfoderare grandi prestazioni a prescindere dal blasone dell’avversario.