Un film visto e rivisto, per i tifosi del Napoli: quando c’è da superare l’ultimo ostacolo, dimostrare maturità e voglia di vincere, negli azzurri prevale la paura.
E’ successo anche sabato scorso nel big match contro l’Inter, che poteva rilanciare seriamente le chance di scudetto degli uomini di Spalletti.
Non è bastato trovare il vantaggio dopo soli 6 minuti grazie al rigore di Insigne per vincere i timori ed approfittare di una capolista mai così in confusione, incapace di reagire e chiaramente preoccupata dalla prospettiva di perdere il secondo scontro diretto consecutivo e la leadership del campionato.
Gli azzurri non hanno affondato il colpo, nonostante le occasioni per raddoppiare siano arrivate quasi per inerzia (il palo di Zielinski, la girata alta di Insigne): mai un cambio di ritmo, mai una giocata rischiosa, mai la sensazione di voler vibrare il colpo del ko.
Il gol di Dzeko, arrivato a inizio ripresa in modo fortunoso sull’unico tiro in porta dei nerazzurri nel match, ha definitivamente spedito il Napoli nel terrore più puro: Koulibaly e compagni hanno lasciato campo e pallone agli avversari, pur incapaci di provare il sorpasso e ben felici di andare via dal “Maradona” con un punto in tasca.
Anche i cambi di Spalletti sono stati totalmente conservativi, ed è difficile capire se siano stati dettati dalla consapevolezza che la squadra non aveva più la forza di provare a vincerla, o se siano stati viceversa i giocatori che, recepito tramite le sostituzioni il messaggio “prima non prenderle”, abbiano tirato definitivamente i remi in barca.
Hanno un bel parlare i giocatori che, usciti a testa bassa dal terreno di gioco, garantiscono davanti a taccuini e microfoni di credere ancora nello scudetto, pochi minuti dopo aver buttato l’occasione più limpida di dimostrarlo sul campo, e non a chiacchiere.
Accantonate chissà quanto temporaneamente le velleità di titolo, il Napoli può provare a regalarsi una notte di gloria nel prestigioso palcoscenico del Camp Nou di Barcellona, dove stasera (ore 18:45) andrà in scena l’andata dei playoff di Europa League tra i partenopei ed i blaugrana allenati dalla leggenda Xavi.
E’ ancora emergenza nel reparto degli esterni offensivi per Spalletti, che oltre a Lozano dovrà rinunciare a Politano, infortunatosi sabato; mancherà anche Lobotka, che pur avendo terminato la partita con l’Inter, ha lamentato un problema muscolare negli spogliatoi.
Il tecnico di Certaldo ha temuto di dover rinunciare anche ad Osimhen, che ha saltato precauzionalmente l’allenamento di ieri per un affaticamento al ginocchio: l’attaccante nigeriano è stato comunque convocato e dovrebbe quindi scendere regolarmente in campo.
In difesa dovrebbe esserci la conferma di chi ha giocato sabato, anche se Juan Jesus e Ghoulam meriterebbero una chance al posto del disastroso Mario Rui “ammirato” contro l’Inter, allorquando il colosso Dumfries ha letteralmente brutalizzato il povero terzino tascabile portoghese.
A centrocampo è certo il rientro dal primo minuto di Anguissa, vista l’assenza di Lobotka, con Fabiàn e Zielinski sicuri della riconferma.
In avanti potrebbe esserci qualche sorpresa, con un Mertens fresco e riposato che potrebbe giocare dall’inizio sia da centravanti che da esterno: in alternativa, con la probabile conferma di Insigne, sulla fascia destra potrebbe agire Elmas, mentre Ounas come al solito potrebbe trovare spazio a partita in corso.
L’unico precedente ufficiale tra Barcellona e Napoli giocato in Spagna è piuttosto recente, visto che azzurri e blaugrana si sono affrontati negli ottavi della Champions 2019/2020.
In un Camp Nou desolatamente vuoto per via della pandemia, gli uomini di Gattuso furono regolati senza troppi patemi da un Barça per nulla trascendentale, che sarebbe stato infatti umiliato dal Bayern ai quarti.
L’8 Agosto finì 3-1, con i gol di Lenglet, Suarez e Messi, e la rete della bandiera realizzata su rigore da Lorenzo Insigne.
Non è più il Barcellona scintillante dei tempi di Guardiola o di Luis Enrique, e da quest’anno non c’è più la pulce argentina a togliere le castagne dal fuoco ai catalani.
D’altro canto la qualità complessiva della squadra di Xavi (che ha acquistato a Gennaio gente del calibro di Aubameyang e Ferran Torres), insieme all’abitudine a sfide di questo livello, concedono a De Jong e compagni i logici favori del pronostico.
In conferenza stampa Spalletti ha sottolineato come l’ambiente caldo ed il blasone degli avversari non dovranno intimorire gli azzurri, e che ci sarà bisogno di superare i propri limiti per ottenere un risultato positivo.
Visto l’esito dell’ultimo esame di maturità sostenuto sabato scorso, c’è da augurarsi che finalmente alle parole facciano seguito i fatti.