Dopo i disordini verificatisi a Roma, durante la manifastazione dei no vax e no green pass, con tanto di assalto alla sede della Cigil, negli ultimi giorni, è molto caldo il tema del contrasto alle organizzazioni di estrema destra, che ne sono state la “matrice” – sebbene qualcuno, per tornaconti elettorali, faccia finta di non sapere quale sia la “matrice” -. La nostra Costituzione, nel caso fosse necessario ribadirlo per alcuni, del resto, è ovviamente antifascista e il nostro ordinamento prevede, in aggiunta, delle leggi specifiche, quali la Mancino e la Scelba, atte proprio a porre un argine alla diffusione dell’estremismo con tutto ciò che, in termini di violenze e discriminazioni ai danni delle minoranze, esso comporta. Tuttavia, questi movimenti, alcuni più grandi e noti, altri più piccoli, continuano a fare proseliti e in questo periodo di emergenza pandemica hanno sfruttato, in tal senso, i malcontenti dei negazionisti legati alle restrizioni e hanno pure cavalcato la paura, totalmente irrazionale, per i vaccini. Così facendo, quindi, sì sono insinuati e sono diventati parte integrante nel mondo no vax, no mask e, da ultimo, no green pass.
A tal proposito, proprio l’avversione verso il vaccino è stato uno degli elementi che è stato ritrovato, ieri mattina, nell’ambito di una indagine disposta dalla Procura di Napoli e condotta dalla Digos partenopea e dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione-Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno la quale ha portato a ben 26 perquisizioni, per associazione eversiva di natura neonazista. Le operazioni sono state effettuate dalla polizia tra le province di Napoli, Caserta, Avellino ma anche Siena, Roma, Torino, Ragusa, Lecce e Ferrara. Alla base, come emerso, c’è un gruppo chiamato ‘Ordine di Hagal’, presente sul web con un proprio sito internet e che utilizzava, per diffondere l’odio razziale, note chat, come WhatsApp e Telegram. Nell’ambito delle indagini, sono venuti fuori contatti con formazioni ultranazionaliste apertamente neonaziste ucraine denominate “Battaglione Azov”, “Misantrophic Division”, “Pravi Sector” e”Centuria“. Durante le perquisizioni, poi, sono state trovate numerose armi “soft air”, fra cui anche un lancia granate, abbigliamento tattico militare e altre attrezzature. L’associazione, come riportato dai documenti, era caratterizzata da “una rigida compartimentazione informativa in base al livello gerarchico raggiunto e volta a realizzare un avanzato addestramento militare dei suoi adepti, alcuni dei quali risultano aver frequentato, anche all’estero, corsi per l’utilizzo di armi da sparo corte e lunghe e per l’addestramento in tecniche di combattimento corpo a corpo”. Come si diceva, sulla piattaforma online dell’Ordine compare anche un post in cui si sostiene che il vaccino anti-Covid “non è un vaccino ma una terapia genica sperimentale che modifica il Dna in maniera irreversibile e perpetua”.
Questa notizia, sommandosi ai recenti fatti avvenuti nella capitale ma pure ai tanti altri che continuano a verificarsi non solo in Italia, chiaramente deve farci riflettere su quanto sia assolutamente necessario da parte nostra rimanere vigili affinché la fiamma dell’odio non diventi, ancora una volta nella Storia, un incendio di proporzioni immani tale da investire tutta l’Europa. Per citare Primo Levi “l’infezione è spenta, ma il virus serpeggia”; ed allora noi, che crediamo nel valore della democrazia, dobbiamo essere il vaccino per far sì che l’onda nera dell’estremismo, come la pandemia, non faccia più vittime.