Proprio non mi appassiona il calciomercato, figuriamoci quello di maggio. Ancora meno riesco trovare interesse per le diatribe tra Adl e Spalletti. La voglia di godere di questa meravigliosa squadra è ancora troppo grande per archiviare così la stagione che si sta concludendo. Le legittime aspettative e la voglia di ognuno di gestire la propria vita, professionale e non, non ci riguarda.
Spalletti, Giuntoli, Kim, Osimhen…non si è parlato di altro in questi giorni e per questo motivo non lo faremo.
Preferiremmo leggere articoli interessanti, di approfondimento, magari su un brand che va espandendosi, magari spiegare alla gente comune cosa sia il know how, mostrare ai tifosi la preparazione della figlia del Presidente, Valentina, che provava a spiegare ai giornalisti, inebetiti dai litigi tra Presidente stesso e allenatore, che il progetto Napoli è forte, continua e andrà avanti, anche senza alcuni dei protagonisti di questa stagione.
Ieri al Maradona è apparsa la neofinalista di Champions, l’Inter di Simone Inzaghi, che opera un leggero turnover ma finisce anch’essa schiantata dalla macchina azzurra.
Un dominio totale, dal primo minuto, reso solo ancora più evidente dalla incredibile, e tardiva, espulsione di Gagliardini in versione falcia erba.
Nonostante la giornata non indimenticabile di Osimhen, apatico e nervoso chissà se per le sirene inglesi o se già con la testa al dopo Spalletti, il Napoli, dopo un primo tempo passato a girare attorno alla nutrita, per usare un eufemismo, difesa meneghina, ha trovato gol e vitoria nella ripresa.
I marcatori…beh sono quelli che non ti aspetti: la apre Anguissa, tornato a dominare la mediana come qualche mese fa, che batte Onana con una girata forte e che piega le mani al suo connazionale.
Domina e sembra in controllo la squadra dell’ormai quasi ex Lucianone, segna anche il secondo gol con Simeone, incredibilmente annullato per un inesisetnte fallo di Zielinski, spreca e subisce il pari con Lukaku, nell’unico tiro in porta dei nerazzurri per tutta la gara.
Ma gli azzurri vogliono vincere e così Di Lorenzo inventa un arcobaleno di sinistro che si infila nel sette e poco dopo lo scugnizzo Gaetano segna il terzo gol dopo un contropiede condiviso con Simeone.
Mancano due partite, bastano per superare il record di punti di Sarri.
Godiamo ancora un po’ di questa squadra, al futuro ci penseremo, o meglio ci penseranno, poi.
Che nessuno pensi di rovinare questa annata spettacolare che resterà per sempre nei cuori degli aficionados azzurri.