Conosciuto come Capitone nel Centro/Sud Italia, Anguilla in tutto il mondo, di questo povero pesce Teleosteo durante il periodo natalizio si fa una vera e propria strage: lo si conserva vivo in cella, in vasche o in frigo in condizioni agghiaccianti, lo si uccide e spesso cucina ancora vivo, estorcendone le budella nonostante le mille contrazioni muscolari… per quanto a qualcuno possa fare impressione per la natura “viscida” spesso tendiamo ad accantonare il concetto che sia un essere vivente, un animale proprio come noi.
Ciò che viene, in particolare a Napoli, mangiato con gusto sono le femmine che possono arrivare anche ad un metro e mezzo di lunghezza.
Pur somigliando nell’aspetto longilineo ad un serpente appartiene ad i pesci migratori catadromi (discendono la corrente) e sono diffusi in acque dolci con deboli correnti.
è un animale dotato di ottimo olfatto e può cacciare anche in condizioni di scarsa visibilità; si nutre di animali vivi o morti.
La sensazione di “viscidume” sgradevole che contraddistingue l’anguilla è dovuta all’abbondante quantità di muco protettivo che ricopre il suo corpo e che viene secreto da particolari ghiandole; la colorazione varia a seconda dell’età e del luogo in cui vivono i vari esemplari.
Tutte le anguille (sia le europee che le americane), pare, nascano dal Mar dei Sargassi, nonostante numerosi esperimenti, è quasi impossibile allevarle in cattività, pertanto svolgono il loro ciclo (da piccole larve fogliformi cieche a grossi lunghi pesci), vitale compiendo lunghe migrazioni per poi essere catturate dall’uomo che ne sta minacciando la sopravvivenza tanto da farle rientrare nella lista rossa IUCN (unione internazionale per la conservazione della natura).
Se non intervenisse l’uomo, questi animali sarebbero classificati tra i pesci più longevi, infatti le anguille (nonostante le differenze tra maschi e femmine e soprattutto tra le varie razze) potrebbero arrivare anche al record di 30 anni.