A seguito dell’isolamento causato dalla pandemia le città si sono svuotate del tutto e tutto è rimasto fermo. Questa situazione di tranquillità nelle strade, di silenzio, di attività e fabbriche chiuse ha consentito a molti animali di sentirsi tranquilli di tornare allo scoperto ,occupando anche spazi in cui generalmente non erano soliti recarsi. Sembra che la natura si sia risvegliata per riprendersi i suoi spazi.
In Italia ci sono foto sul web e video che segnalano la presenza di anatre e anatroccoli per il centro di Torino,lupi nel Sesto Fiorentino, cinghiali a Genova e a Roma, e stambecchi sulle strade di Balme.

I marciapiedi delle strade si sono riempiti di piante pioniere e per quanto riguarda la fauna marina invece, da Napoli fino ad Ancona i porti,liberi dal traffico delle navi, si sono popolati di delfini e squali che nuotano indisturbati regalando spettacoli magnifici,arrivando anche nei porti di Pozzuoli e in quelli delle isole come Procida e Ischia fino al litorale di Castel Volturno. A Venezia è stata avvistata anche qualche tartaruga e le acque,li come altrove ,sono tornate di un colore limpido e appaiono come disintossicate dall’inquinamento. La situazione è la medesima in tutte le altre zone: in Giappone sono stati avvistati cervi Sika nel Nera Park in cerca di cibo, in Galles le capre invadono le strade in Thailandia invece le scimmie di Lopburi si accapigliano per le strade in cerca di cibo in mancanza di turisti.

Un altro aspetto importante da considerare è spiegato nell’articolo dell’ANSA cioè che è presente una relazione molto importante tra la distruzione degli ecosistemi e la diffusione di malattie. Molti studi hanno descritto come molte malattie emesse di recente come l’Ebola e la Sars dipendono da rapporto difficile tra attività umana e biodiversità. Ed è anche il caso del Sars-Cov-2 che provoca il Covid-19. Pare che le origini di questa epidemia infatti derivi da mercati metropolitani dove vengono praticate attività illecite ed incontrollate di vendita di animali selvatici vivi come: scimmie,rettili,pipistrelli,mammiferi e uccelli. In questi luoghi si crea un contatto diretto tra uomo e malattie trasmesse da questi animali che inevitabilmente ,in queste circostanze, passano all’uomo.
Questo scenario dovrebbe farci riflettere su due punti: sul fatto che non ci siamo solo noi su questo pianeta e quindi dovremmo cambiare le nostre abitudini sbagliate per poter consentire la vita e la libertà anche alle altre forma di vita che lo popolano e che le dobbiamo rispettare nei loro habitat e nel loro essere in modo che possa esserci una coesione giusta che sia sicura per loro ma anche per noi.