E’ uscito mercoledì 21 settembre 2022 “Nella mia testa“, il nuovo singolo del progetto Gamaar, fondato dalla cantautrice e produttrice bresciana Gabriella Diana. Un nuovo capitolo che ci accoglie alla fine dell’estate, un brano che sa di quotidianità e di routine, di quanto una giornata possa diventare complessa, confusa e disordinata quando si soffre di disturbi come ansia e depressione: i primi pensieri che hai quando ti svegli la mattina, e che ti inseguono mentre bevi il caffè, ti lavi i denti, vai a lavoro; esprime l’incapacità di mettere ordine alla matassa nera che talvolta si crea in testa.
“Mi sveglio, canto, piango” sono le prime parole del testo cantato, e letteralmente hanno costituito l’inizio di tantissime giornate nella mia vita. Il sound del brano è un po’ come sento suonare la mia testa: sconnesso, ritmico e sarcastico, malinconico e arrabbiato. Il brano cerca di raccontare la mancanza di fiducia nel futuro, la precarietà dell’equilibrio e l’esasperazione, tutti temi che credo tocchino la mia generazione, sia nel micro che nel macro: i problemi sociali, il cambiamento climatico, il capitalismo influenzano inesorabilmente la nostra salute mentale, la percezione di noi stessə e il significato che diamo alla nostra esistenza (se riusciamo davvero a farlo). – Gabriella Diana
SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY:
https://open.spotify.com/album/5baU1PrafJtkLGTMYla4Ps?si=ZLM8FBDbRxO7GZ-68JsYFg
INTERVISTA
Ciao Gabriella benvenuta a Senza Linea e complimenti per la tua musica. “Nella mia testa” è il tuo nuovo singolo, un brano ben fatto e molto musicale. Come nasce questo brano? E’ un brano autobografico?
Ciao, e grazie mille! E’ un brano autobiografico all’ennesima potenza, infatti tutto il disco è molto personale e percorre un periodo della mia vita molto buio durante il quale la musica ha giocato un ruolo fondamentale: mi ha salvata. “Nella mia testa” mette completamente a nudo le dinamiche del mio cervello, ma soprattutto racconta di quanto ci si possa sentire in trappola nella propria testa, che, invece di rappresentare uno spazio sicuro, può incarnare una vera e propria battaglia con se stessə. Tante tematiche come la precarietà, il cambiamento climatico, il capitalismo e l’incertezza verso il futuro influenzano la nostra salute mentale, e ho voluto raccontare con la musica come “suonava” questo malessere dentro di me, sperando di poter “abbracciare” attraverso musica e testi altre persone che si sentono allo stesso modo.
La musica ti aiuta quotidianamente?
Assolutamente sì, è stata ed è ancora la mia salvezza. Quando ho sofferto di depressione, ascoltavo tre/quattro dischi ogni sera, come se fosse stata una droga. Amare alla follia la musica di artistə come Beatles, St. Vincent, Jeff Buckley, Radiohead, Verdena e altrə, mi ha fatto venire una voglia malata di scrivere, di esprimere ciò che sentivo, di “abbracciare” con la mia musica altre persone così come la loro stava abbracciando me.
Hai aperto tanti concerti. Qual è stato il più emozionante?
Beh, sicuramente la nostra apertura a Le Endrigo, che ringraziamo, in Latteria Molloy: sono andata a sentire tanti concerti in quel locale, per noi è un palco importantissimo ed eravamo molto emozionatə all’idea di suonarci. E’ stato anche molto bello aprire il concerto di Pietro Berselli all’Arci Bellezza: è una persona fantastica e il suo concerto è stato una bomba!
Cosa ti aspetti dal futuro?
D’impulso mi viene da dire “niente” perché purtroppo di speranza nel futuro ne ho poca. Non mi aspetto nulla, ma la mia prima speranza è che la nostra musica possa arrivare alla gente, che possa immedesimarsi nei testi e nelle tematiche che trattiamo; spero che più persone possibili possano, appunto, sentire “l’abbraccio”. Poi sinceramente spero anche che il tempo ci porti qualche riconoscimento: abbiamo preso questo disco molto seriamente, ci siamo impegnatə molto per realizzare qualcosa di cui andare fierə e che possa avere un qualche tipo di rilevanza. Ma ovviamente sono solo speranze. La mia certezza è che ce la stiamo mettendo tutta e continueremo a provarci.
Hai dei live in programma? Usciranno a breve altri singoli?
Questo è il terzo e ultimo singolo prima dell’uscita del disco a fine Ottobre, e ahimè, al momento, non abbiamo date da annunciare. Sicuramente ci esibiremo a Cremona e Bergamo in autunno/inverno. Stiamo lavorando alla stesura delle date che accompagneranno l’uscita dell’album, e le comunicheremo man mano sui nostri canali social Instagram e Facebook.
BIO:
“Gamaar” è un progetto inedito cantato in italiano dal sound “dream rock” con una vena pulp. Gabriella Diana, cantautrice e produttrice bresciana, dopo anni da solista, sente l’esigenza di formare una band. L’incontro con il bassista Cristian Bona e Ylenia De Rocco alla batteria darà vita a “Gamaar”. Il progetto prende il nome dal cinema parigino “Le Gamaar” dove, nel film di Quentin Tarantino “Bastardi senza gloria”, viene usato un mezzo di cultura (la pellicola cinematografica) per combattere l’oppressione nazista. Nel corso del 2019/2020 suonano in alcuni festival importanti come: Albori festival e Resta in festa aprendo i concerti di Canova, La Municipal, Animatronic e Dimartino. Nel 2020 vincono le finali regionali di Sanremo rock che li porterà a suonare sul palco dell’Ariston alla finale nazionale.
Nel frattempo, con la collaborazione del produttore artistico Amerigo Lancini, danno vita a “Kafka for president“, il loro primo lavoro discografico registrato presso il Mikorstudio di Brescia. Un album di debutto contenente 8 tracce inedite in uscita a fine ottobre 2022. Con la collaborazione del regista Marco Alliegro lavorano a due videoclip che accompagneranno la pubblicazione dei primi due singoli “Stronza” e “Bomba“.
Nel 2021 vengono premiati dalla programmazione artistica di alcuni tra i principali locali della Lombardia (Bloom, Ink club, Arci Bellezza e altri) vincendo “Atuxtour“, una tournée con lo scopo di dare spazio a progetti musicali validi colpiti dalle conseguenze della pandemia. Nei mesi successivi la band si è esibita anche esternamente all’iniziativa in locali come l’Arci Dallò e Latteria Molloy in occasione della loro apertura al concerto de Le Endrigo.