La mangaka Mari Yamazaki nasce a Tokyo nel 1967, si trasferisce giovanissima a Firenze per studiare Belle Arti . Rimane affascinata dalla cultura italiana e dopo aver viaggiato per il mondo si stabilisce nel nostro Paese dove sposa un italiano. Le sue prime opere riguardano raccolte illustrate dei suoi diari di viaggio, mentre il manga che la porta al successo internazionale è Thermae Romae che ottiene grandi consensi anche in patria e per il quale viene realizzata una trasposizione cinematografica di successo. Nelle sue opere è evidente il fascino e l’influenza che la cultura greco-romana hanno avuto nella sua formazione che comunque rimane eclettica a aperta alla contaminazione di culture differenti.
Il protagonista di Olympia Kyklos è Demetrio, un giovane pittore di vasi. Timido e impacciato, il ragazzo viene considerato un “rammollito” poiché preferisce dedicarsi ai suoi disegni invece di dedicarsi allo sport in cui è molto portato. Improvvisamente si ritrova improvvisamente catapultato nella Tokyo del 1964, in pieno fermento per l’imminente apertura delle Olimpiadi. Nonostante l’ambientazione può sembrare bizzarra e forse azzardata attraverso i suoi viaggi temporali, l’autrice riesce a mettere in comunicazione il Giappone moderno e l’antica Grecia in modo brillante e divertente.
Mari Yamazaki considera le pitture dei vasi antichi simili ai manga dato che sono caratterizzati entrambi da uno stile semplice e bidimensionale. Partendo da questo punto di vista l’autrice assegna al protagonista il ruolo centrale che enfatizza la magnificenza che contraddistingueva la Grecia classica.
Raccontando la quotidianità di Demetrio e sfruttando i viaggi nel tempo, Mari Yamazaki mette in contrapposizione le caratteristiche e i modi di vivere delle due società e delle due epoche. Il tutto risulta molto divertente, il protagonista, catapultato in una realtà completamente diversa dalla sua, ne rimane stupito, come gli occhi di un bambino che vede per la prima volta il mondo, imparando cose sempre nuove. La cosa che sorprende maggiormente sono le reazioni che hanno gli abitanti della Tokyo del 1964 quando Demetrio fa le sua comparsa. Le persone lo accolgono con curiosità ma non ne sono spaventati, lo accettano e lo introducono nella loro quotidianità. Nel corso delle varie peripezie Demetrio incontrerà alcuni personaggi celebri come il “dio del manga” Osamu Tezuka, o lo sfortunato fondista giapponese Kokichi Tsuburaya.
L’autrice nel lungo approfondimento a fine del primo volume ammette di non aver scelto il 1964 a caso. Il Giappone, in quel periodo, stava vivendo un miracolo economico, e nonostante, si stesse ancora riprendendo dalle ferite della guerra la popolazione era animata da un senso di rinnovata speranza. In quegli anni Tokyo venne scelta come sede delle Olimpiadi che, per la prima volta, arrivarono in Asia. Ebbe così la possibilità di far mettere in contatto il popolo giapponese con il resto del mondo.
Per l’autrice i giapponesi dell’epoca avevano un senso di unità e di umanità superiore rispetto a oggi, proprio a causa di quello che avevano vissuto durante la guerra. Olympia Kyklos nonostante l’ambientazione storica e i continui riferimenti ad avvenimenti del passato risulta una lettura scorrevole e leggera.
Lo stile di disegno della mangaka è semplice e pulito: i lineamenti del viso sono molto delicati , la Yamazaki sceglie di caratterizzarli usando i tratti tipici della loro etnia. La resa dei corpi, soprattutto nei nudi, risulta statuaria evidenziando uno studio dell’arte. Il volumi sono brossurati con sovracopertina, alcune pagine iniziali sono a colori. Alla fine, come già anticipato, c’è un ricco approfondimento dell’autrice.
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