Le figure professionali che ruotano intorno agli animali sono numerosissime: partendo dal Medico Veterinario, passando per l’Educatore Cinofilo, lo Zoonomo, l’Allevatore, il Toelettatore e chi più ne ha più ne metta. Da quale anno, fortunatamente è stata riconosciuta una nuova figura: quella dell’Operatore Tecnico Zooiatrico, conosciuta ai più come “assistete veterinario”, anche se questa terminologia rende molto meno l’idea della versatilità della professione.
Infatti, in molti paesi europei (e non), il Tecnico o “Vet Tech”, oltre ad essere riconosciuto è anche estremamente diffuso.
Basti pensare che solo in Italia tra addetti ai canili, assistenti veterinari, addetti a stalle e scuderie, assistenti di laboratorio e commessi di pet store, sono impiegate oltre 120.000 persone, purtroppo anche sprovviste di una qualunque qualifica; in realtà sono proprio questi i contesti di pertinenza del Tecnico Zooiatrico, riconosciuto in Italia in base al Codice Orfeo 2801, ovvero quello destinato ai Servizi Socio Educativi/Servizi Sociali Sanitari.
Il concetto fondamentale da comprendere è che questa figura, a prescindere dalle potenzialità e dal talento individuale, è complementare a quella del veterinario tanto quanto quella dell’infermiere con il medico e ne è previsto il coinvolgimento nell’area “A” della Sanità Animale e nell’area “C” dell’igiene degli allevamenti e delle produzioni Animali.
Un Tecnico competente può veramente fare la differenza: basti pensare ai danni che spesso può fare il chiedere un consiglio ad un qualunque negoziante per la corretta alimentazione del nostro migliore amico; la risposta è dettata esclusivamente dalle finalità commerciali ed economiche o da una reale conoscenza del concetto di salute e benessere animale?
Un corso valido deve sicuramente essere riconosciuto ed approvato e garantire le corrette conoscenze inerenti numerosi argomenti: chimica, biologia, anatomia, alimentazione, zoognostica ed etogrammi, le procedure di assistenza, patologia, diritto animale, farmacologia, ma sicuramente anche nozioni fondamentali di practice management, comunicazione e commercializzazione. Si perché nonostante determinati lavori si scelgono per il contatto con gli animali, il cliente pagante è, ahimè, sempre l’umano.