È appena iniziata la nuova tournée teatrale di Francesco Paolantoni con un nuovo spettacolo dal titolo “Otello o…io” in cui veste i panni del regista di una compagnia amatoriale che deve mettere in scena un Otello “sui genesis” come direbbe lui stesso.
Il debutto è avvenuto al Teatro Eduardo De Filippo di Arzano (Napoli). In scena anche Stefano Sarcinelli, Arduino Speranza, Raffaele Esposito, Viola Forestiero, Felicia del Prete.
La tournée dello spettacolo prevede oltre 30 date, quasi tutte sold out, destinate sicuramente ad aumentare, in tutta la Penisola tra Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Abruzzo e Lazio.
Con l’impronta della commedia dell’arte, dal ritmo incalzante, lo spettacolo racconta le vicissitudini dei componenti di una compagnia teatrale intenta ad affrontare le ultime prove prima della messa in scena, con la difficoltà di trovare una soluzione all’improvvisa defezione dell’attore principale in fuga per il successo.
Tutti i protagonisti sono presenti sul palcoscenico, ognuno con le proprie ansie, la propria fragilità, i propri vizi, le proprie velleità, le proprie verità, tutto narrato in chiave comica con la capacità di sorridere con leggerezza altresì di riflettere grazie alle dissertazioni psicologiche dei componenti e ai loro comportamenti, specchio dei capricci di una società social, dei ruoli rivestiti, dell’onnipresente cellulare e delle vite apparentemente normali vissute alla luce dei propri difetti.
L’effetto del teatro nel teatro è molto ben congegnato e trascina lo spettatore nel seguire curioso l’evoluzione delle disavventure dei vari protagonisti e nel trascorrere una serata “filo…drammatica” secondo una definizione del suo stesso autore.
La sottile provocazione dello spettacolo verte sul tema della gelosia e del senso del possesso, tipico della tragedia shakespeariana di Otello che spesso tende a rovinare i rapporti – evidenzia l’autore – tema non scelto a caso ma che vuole sottolineare le debolezze e le deviazioni di certi comportamenti anche molto attuali eppure la scelta della scrittura vira da tutt’altra parte con un finale tutto da scoprire.
La sequenza degli atti scorre veloce tra risate e applausi con una seconda parte dall’effetto particolare laddove si assiste a sorpresa ad una sovrapposizione tra lo spazio del dietro le quinte coi camerini e quello della scena della commedia con protagonisti altalenanti con tanto di gobbo a supporto.
La compresenza delle due visioni contemporaneamente genera situazioni surreali e vorticose laddove le dinamiche delle relazioni e le caratteristiche delle singole personalità si esaltano all’ennesima potenza.
Paolantoni offre una commedia che, leggera e vibrante, accompagna gli spettatori in una piacevole serata con il suo genio umoristico inconfondibile e la sua scrittura divertita e divertente, mai banale, con il suo tipico linguaggio e le sue idee originali sulle relazioni umane.
Chiunque assiste allo spettacolo sa per certo che sera dopo sera l’arte dell’improvvisazione di un artista del calibro di Francesco Paolantoni, frutto della sua lunga esperienza e storia professionale e della sua palestra nella tv di un tempo di arboriana memoria, è un elemento imprescindibile delle sue rappresentazioni teatrali che le rendono un unicum senza pari.