Una sottocategoria della malasanità è molto spesso la malasanità sui gay.
Napoli, Ospedale Cotugno, nei giorni scorsi un paziente si è recato al nosocomio per una visita di controllo dopo un intervento subito precedentemente. Sembra normale routine.Paziente e dottore, finita la visita si accomodano alla scrivania per riepilogare, e in quel momento a detta del giovane, che il dottore saputo della sua omosessualità lo avrebbe deriso e schernito, addirittura non rispondendo chiaramente alle domande del paziente circa la possibilità di riprendere, a guarigione ottenuta, la propria vita sessuale. Il medico gli avrebbe fatto notare l’inutilità dei suoi organi sessuali e che se avesse perso un testicolo, nel caso suo non sarebbe stato un dramma, cosa se ne faceva visto che era gay? E pare abbia definito l’omosessualità come una malattia. Il ragazzo, che per privacy non ha rivelato il nome, si è detto umiliato, discriminato e ha deciso di farsi forza riportando immediatamente tutto ai giornali locali e all’Arcigay che prontamente lo ha difeso.
Il medico nega l’accaduto. A suo dire ha prescritto riposo sessuale al paziente per motivi curativi ed il paziente lo ha interpretato come un monito dettato dall’ educazione cattolica del medico. Quindi da li la discriminazione, il resto, battute e quant’altro riportato sono fandonie.
Oggi il bullismo sui gay ancora esiste. E’ inaccettabile, ti rechi da un medico, persona evoluta, acculturata, che dovrebbe infonderti coraggio invece ti rema contro, se non mi posso fidare di un medico, dove andremo a finire? Il dato certo è che “cultura” non è direttamente proporzionale alla sensibilità e all’apertura mentale. I peggiori omofobi sono spesso negli alti ranghi della società.
Scoppia un piccolo caso, banale se vogliamo, intendo non è il primo e non sarà l’ ultimo.
In assenza di telecamere è difficile da dire, si deve dare beneficio del dubbio ad entrambi. A chi credere? Io, nonostante abbia una rubrica gay non sono quasi mai pro-gay, non credo che il giovane abbia mentito, non avrebbe senso, è una persona schiva che non vuole apparire, vuole denunciare il fatto per fare in modo che non risucceda, per non far subire agli altri la sua stessa difficoltà.
L’ospedale Cotugno ha risposto con un comunicato in cui dichiara che sono in corso accertamenti sulla verità dei fatti.
STAREMO A VEDRERE. Certo, se il tempo dovesse far scoprire che a mentire fosse stato il paziente sarebbe grave, saremmo davanti ad una persona che usa una finta discriminazione facendo rischiare il lavoro a qualcuno, per vendicarsi chissà di cosa, questo andrebbe a snaturare il lavoro dell’Arcigay ed inficiare chi in futuro potrebbe denunciare la stessa cosa e rischierebbe di non essere creduto, ma se il fatto risponde al vero sarebbe peggio anche, un medico dovrebbe risollevare le vite e non deriderle, esiste un codice deontologico a cui dovrebbe obbedire come una Bibbia.
Paziente bullizato per il suo orientamento sessuale

Autore dei romanzi "La pecora Rosa"e "Crazy Bear Love" e "A Destra dell'Arcobaleno" e giornalista,Carlo Ditto con la sua ironia e il suo tono sempre sopra le righe,riesce a raccontare in modo davvero unico,la quotidianetà.Nella sua rubrica "L'angolo della Pecora Rosa",accompagnerà i nostri lettori nel mondo LGBT.