Un nuovo progetto espositivo di Luigi Solito, artefice di eventi culturali di grande qualità e quantità all’interno dello Spazio Nea, in via Santa Maria di Costantinopoli 53, a Napoli. Una nuova mostra dal titolo “Andare avanti sino al via!”, ha come protagonista l’artista francese Pierre-Yves Le Duc, che nel titolo sintetizza il suo pensiero, partendo dagli inizi, dal “via”, per analizzare, approfondire e riflettere su tutta la sua produzione artistica, esito di una ricerca mai banale e sempre attuale. Sono lavori che come egli stesso afferma: “Il mio lavoro mi apre anche un’altra via, quella di un mistero più grande di me”. Sono opere di grande formato, olio e carboncino su cartone, colori sgargianti e linee nere spesse e decise, tutte realizzate nel 1993. E’ un approccio alla superficie istintivo, immediato e naturale di Le Duc, disegni che emergono e coprono lo spazio attraverso un “flusso di coscienza” di “joyciana” memoria, l’artista si lascia andare inconsapevolmente, scoprendo un altro sé stesso, completamente sconosciuto. E’ un modus operandi originale, che avviene per sottrazione, elimina gli elementi secondari raggiungendo lentamente il nucleo dell’intera rappresentazione. Un centro che non è punto di arrivo, ma l’origine dalla quale ripartire per generare altre forme e altre visioni.
Figure antropomorfe e bidimensionali emergono attraverso una gestualità immediata, realizzate dopo aver assemblato i cartoni direttamente poggiati sul muro. E’ un virtuosismo estetico che non ha il bisogno di ricorrere a giochi pittorici preziosi, si evidenzia dalle grandi superfici l’interesse per il tema della sfera sessuale, le figure interpretano scene erotiche androgene o affette da sessualità multipla, e a volte sono angeli dalla postura demoniaca. E’ una trasposizione elegante e contemporanea di una antica “Pompei proibita”, caratterizzata da una esplosione di gioia, da una vitalità sconfinata e quasi primordiale.
Il rapporto di Pierre-Yves Le Duc e la città di Napoli nacque anni fa, quando l’artista decise di trasferirsi in terra partenopea, realizzando nel 1989 le prime opere. Le sue ricerche si concentrano principalmente sulla realizzazione di installazioni monumentali dedicate a precisi luoghi, cicli di opere complesse e articolate con una forte impronta progettuale. Napoli è stata l’epicentro di una proficua attività artistica, “Il Cenacolo” allestito attorno all’obelisco di piazza San Domenico Maggiore nel 1994, “Le nove muse e i nove poeti” ideata per l’emiciclo di piazza Plebiscito nel 1995, “I Quaranta Ladroni” nella Napoli Sotterranea nel 1996, “Medium” nella sala del Lazzaretto nel 1998, “GU” esposta al Museo Archeologico nel 2004, “Soap Opera” che ritrae il ciclo dell’acqua e della vita, e altre opere come “Erotoritratti”,“Osso-Buco”,“Bonificarsi,please!”, “Rosarno,desperate house-lives”. Ha lavorato all’elaborazione di “Métastrophysique”, “Débordements”, “APPARATO”, alla video installazione “O”, “Magigonie” e ad altri progetti, quali l’installazione del video monumentale “Motion Painting” e l’installazione interattiva “Kosmic Whore”. Nel 2012 si trasferisce con la moglie e la figlia in Francia.