Al via l’edizione 2024 del Premio Elsa Morante, quest’anno idealmente dedicato al romanzo La Storia, a 50 anni dalla pubblicazione, con l’annuncio dei tre libri vincitori delle sezioni Ragazzi.
La giuria, presieduta da Dacia Maraini e composta da Marco Cerbo, Enzo Colimoro, Lino Guanciale, David Morante, Tiuna Notarbartolo, Antonio Parlati, Fiorenza Sarzanini, Teresa Triscari, ha decretato all’unanimità i vincitori.
Si tratta di ‘Il signor conchiglia’ (Salani) di Gianluca Caporaso che vince la sezione prosa e poesia; ‘Storia del mondo, dal big bang a oggi’ (La Nave di Teseo) di Giordano Bruno Guerri che vince la sezione Storia e ‘Love harder, le ragazze iraniane camminano davanti a noi’ (Solferino) di Barbara Stefanelli che vince per la sezione Sociale.
Circa diecimila ragazzi provenienti da tutto il mondo potranno leggerli e scegliere il libro preferito che si aggiudicherà l’ulteriore Premio Elsa Morante Scuole. Per i gruppi di lettura italiani e esteri è ancora possibile, fino alla fine di marzo, iscriversi a far parte di questa giuria, mandando una mail di adesione ad associazionepremioelsamorante@gmail.com.
Mille ragazzi assisteranno dal vivo all’evento conclusivo che si terrà il 15 maggio all’Auditorium della Rai di Napoli.
Il signor conchiglia di Gianluca Caporaso
«La mattina del 3 settembre 2015, su una spiaggia turca nei pressi di Bodrum, il mare depositò il corpo di un bambino che si chiamava Alan Kurdi. Aveva tre anni ed era naufragato mentre era in viaggio con la sua famiglia. Cercavano un posto nel mondo che potesse diventare la loro nuova casa. Di quel corpo poggiato sul bagnasciuga la giornalista turca Nilufer Demir scattò una fotografia che è entrata nella vita di tutti noi. Le parole di questo racconto entrano in quella foto per incontrare Alane portargli una carezza, toglierlo da quel bagnasciuga dove dorme freddo, restituirgli qualche sogno ancora da sognare. Entrano in quella foto per rimetterlo dove le vie dei sogni correvano, avrebbero dovuto correre: nel mare». Gianluca Caporaso, con la sua grazia ha trasformato Alan in un personaggio immortale, mitologico, che viaggia per terre lontane e abissi incantati, in una fiaba poetica e avventurosa che tocca con dolcezza le corde più profonde di grandi e piccoli, e nelle parole trova la salvezza e la speranza che quella foto sembrava averci tolto. Un piccolo libro manifesto, portatore di pace.
Storia del mondo, dal big bang a oggi di Giordano Bruno Guerri
Il nostro mondo ha quattordici miliardi di anni di storia: Giordano Bruno Guerri li attraversa in poche centinaia di pagine ripercorrendo gli eventi più importanti dalla comparsa dell’essere umano a oggi, per raccontarli senza troppi giri di parole, andando al cuore delle questioni più significative e attuali. Guerri individua gli snodi decisivi e traccia un percorso che coglie gli avvenimenti, le azioni e i pensieri di chi ci ha preceduto e ha contribuito a formare le categorie del pensiero con cui ancora oggi interpretiamo la complessità del presente: dal Big Bang ai graffiti lasciati dai primi uomini nelle grotte di Altamira e Lascaux, dall’invenzione della scrittura alla comparsa del cristianesimo, dal Rinascimento alla Rivoluzione scientifica e a quella francese, dalla prima guerra mondiale ai conflitti ancora in corso, fino alle nuove frontiere della tecnologia e della ricerca. Una narrazione appassionante, in punta di penna, che ci fa correre nel tempo per scoprire con uno sguardo inedito la più grande storia mai raccontata: la nostra.
Love harder, le ragazze iraniane camminano davanti a noi di Barbara Stefanelli
Nika, studentessa, 16 anni? È caduta da un palazzo, dice il regime. Aida, 36, medico? Un amante abbandonato l’ha spinta giù dal cavalcavia, dice il regime. Reyaneh, ancora teenager al suo ingresso in prigione? Lei in effetti è stata giustiziata, dopo sette inverni, perché giudicata colpevole di aver ucciso un uomo: questa volta il regime non mente, ma nasconde che quell’uomo stava cercando di stuprarla. Sono queste, e molte altre, le storie quotidiane delle ragazze iraniane lungo le strade della «loro» Rivoluzione, che dura da oltre quarant’anni e che sogna di aver imboccato il rettilineo finale. Una generazione di giovani donne istruite che si rispecchiano nelle coetanee di Paesi più liberi, ne condividono i desideri, aspirano agli stessi diritti. Pagano col sangue il coraggio di mettere i propri corpi di traverso a un sistema che è vecchio, sessista, illiberale, determinato a spegnerne in fretta la rivolta. «Il regime ci sventra», ripetono, raccontando di abusi, accecamenti, sparizioni, finti suicidi. Ma la loro rivoluzione è fatta anche di canzoni, di colori e di arte, di solidarietà che corre tra regioni lontane e scavalca le frontiere. Fino a interrogarci: quanto saremmo capaci oggi – noi che ci sentiamo al riparo – di batterci per la libertà? La nostra, quella degli altri, quella delle nostre figlie e dei nostri figli, che consideriamo già in salvo?