Il Napoli Campione torna a casa e vince ancora: successo in scioltezza per gli uomini di Rudi Garcia, che battono senza troppi patemi un Sassuolo volenteroso ma poco incisivo.
Gli azzurri sarebbero potuti passare al primo affondo, ma il palo colto a botta sicura dopo un minuto e mezzo dall’ex Raspadori su splendido invito di Di Lorenzo, ha soltanto rimandato l’appuntamento con il vantaggio.
Ci ha pensato ancora una volta il solito Osimhen a portare in vantaggio gli azzurri, trasformando con freddezza un rigore concesso dopo un quarto d’ora dal modesto arbitro Giua, che ha avuto bisogno del VAR per vedere un fallo su Politano apparso immediatamente netto a tutto il “Maradona”.
Dopo aver dominato la prima mezz’ora, sfiorando il raddoppio, il Napoli è calato nel finale di primo tempo, complice forse il gran caldo, ma ha avuto il merito di sapersi abbassare con ordine ed intelligenza, riuscendo a non concedere nulla agli ospiti.
La gara si è di fatto chiusa a inizio ripresa con l’espulsione di Maxime Lopez, reo di aver ingiuriato Giua, bravo poi, una volta tanto, a vedere un fallo di mano in area del Sassuolo sugli sviluppi di un corner.
Il bel gesto di Osimhen, che non si è ripresentato sul dischetto, non è servito per sbloccare lo sfortunato Raspadori, il cui penalty è terminato altissimo.
Gli azzurri hanno comunque chiuso i conti poco dopo con Capitan Di Lorenzo, perfetto nello sfruttare da consumato bomber l’invito di Kvaratskhelia, finalmente in campo al 60’, battendo Consigli con un preciso rasoterra diagonale di destro.
Il resto della partita è servito solo a oliare meccanismi nuovi per, che Garcia sta provando a inserire su un telaio ormai rodato: più verticalità, scambio di posizioni con gli esterni offensivi più dentro al campo, ricerca diretta delle fasce o di Osimhen da parte dei difensori, con Lobotka meno spesso con il pallone tra i piedi.
Gli azzurri restano dunque a punteggio pieno insieme alle milanesi e al sorprendente Verona, mentre la Juventus rimedia un punto col Bologna complice il solito orrore arbitrali, e ancora peggio va alle romane.
I giallorossi infatti perdono al Bentegodi dopo il pari interno con la Salernitana, mentre la Lazio del “Comandante” subisce il secondo stop di fila, in casa col Genoa, dopo la sconfitta di Lecce.
Per gli aquilotti assume quindi contorni assai delicati il match di stasera (ore 20:45) al “Maradona” contro i Campioni d’Italia, in una giornata caratterizzata dai primi scontri diretti tra le grandi del campionato.
Garcia ha ancora tutti a disposizione, compreso l’ultimo grande colpo di mercato messo a segno dagli azzurri: in settimana è infatti arrivato dall’Eintracht Francoforte l’esterno offensivo Jesper Lindstrøm, talentuoso danese capace di giocare su entrambe le fasce e, all’occorrenza, anche dietro le punte in un modulo ad “albero di Natale”.
Ha salutato la compagnia, viceversa, il “Chucky” Lozano, il cui contratto in scadenza era una delle ultime spine rimaste in casa Napoli: per il messicano un bilancio agrodolce, con 30 gol, uno Scudetto e una Coppa Italia in bacheca, ma la sensazione agrodolce di un talento non espresso fino in fondo, anche forse per un inserimento difficile nello spogliatoio dei Senatori Sarriani.
Il tecnico di Nemours non dovrebbe però schierare subito in campo l’ultimo arrivato, riproponendo la formazione di domenica scorsa per 10/11, con il solo Kvara titolare al posto di uno tra Politano e Raspadori.
Il Napoli conduce nettamente nel computo dei 68 precedenti giocati in casa in Serie A, con 34 vittorie contro gli 11 successi biancocelesti, ma la Lazio ha vinto l’ultimo scontro giocato a Fuorigrotta, imponendosi grazie a un eurogol di Vecino lo scorso 3 Marzo.
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Gli azzurri avevano travolto i ragazzi di Sarri nella stagione precedente, in una serata resa magica anche dall’inaugurazione della statua dedicata a Maradona: il 28 Novembre 2021 finì 4-0 con gol di Zielinski, Fabiàn e una splendida doppietta di Mertens.
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L’ultimo dei 23 pareggi risale al 5 Novembre 2016, quando Sarri era sulla panchina azzurra: al vantaggio di Hamsik rispose Keita, abile a sfruttare una papera di Pepe Reina.
L’inizio di stagione diametralmente opposto delle due squadre non deve far rilassare gli azzurri: viceversa, bisogna aspettarsi una Lazio ferita e decisa a non arrivare alla sosta con tre sconfitte sul groppone.
Proprio per questo, però, una vittoria sarebbe ancora più importante: mettere 9 punti di distanza tra sé e la squadra arrivata seconda l’anno scorso, sarebbe un segnale perentorio per tutte le sfidanti dei Campioni d’Italia.