E anche il Sassuolo va…K.O.: è ancora il fenomenale duo Kvaratskhelia-Osimhen a trascinare il Napoli di Spalletti in quel di Reggio Emilia, guidando gli azzurri alla settima vittoria consecutiva e consentendo loro di tenere a distanza siderale gli avversari.
Il fuoriclasse georgiano ha impiegato meno di un quarto d’ora per sbloccare l’incontro, con una delle gemme più luminose della sua straordinaria stagione: scavetto a centrocampo per eludere l’intervento di Lopez, dribbling per evitare l’entrata assassina di Laurientè, fuga verso la porta e destro chirurgico tra le gambe di Tressoldi, con il pallone nell’angolino basso alla destra di Consigli.

Scampato il pericolo dell’immediato pareggio, con il clamoroso palo colpito da Laurientè, il Napoli ha continuato ad aggredire un Sassuolo comunque sempre vivo e combattivo, grazie soprattutto ad un Osimhen incontenibile.
Il centravanti nigeriano ha prima colto a sua volta il palo dopo una delle sue proverbiali sgroppate, e poi raddoppiato con un gol da cineteca, liberandosi di forza dei due centrali su lancio di Rrahmani, e poi uccellando sul suo palo Consigli con una staffilata di destro quasi dalla linea di fondo.
Una rete spettacolare, che ai tifosi meno giovani ha immediatamente ricordato quella realizzata contro la Roma da Careca, nell’anno del secondo scudetto azzurro.
Il Sassuolo non si è arreso, trovando con Laurientè un gol poi annullato per fallo di Defrel in fuorigioco, e provando a rendersi pericoloso nella ripresa; gli azzurri non hanno però mai perso il controllo del match, sfiorando il tris con Osimhen e trovandolo nel finale con Simeone, anche se la rete del Cholito è stata a sua volta annullata per precedente offiside di Lozano.
Altra serata trionfale per gli azzurri, dunque, che mantengono 15 punti di vantaggio sull’Inter: unica nota stonata il problema muscolare che ha indotto Osimhen a chiedere precauzionalmente il cambio, anche se c’è ottimismo sulle condizioni di Victor.
Con Raspadori fuori per circa un mese, il Napoli ha infatti bisogno di tutti per affrontare l’attesissima sfida di stasera (ore 21) a Francoforte, per l’andata degli ottavi di finale di Champions League.
Osimhen dovrebbe farcela ad essere in campo, e dunque rispetto alla partita di Reggio Emilia le uniche novità dovrebbero essere rappresentate dai ritorni di Mario Rui, Zielinski e Lozano.
C’è solo un precedente in Germania tra il Napoli e l’Eintracht: i tedeschi sono l’ultima squadra europea affrontata dai partenopei prima dell’inizio dell’era De Laurentiis, durante l’edizione 1994/95 della Coppa Uefa.
Nell’andata del terzo turno, giocata a Francoforte il 22 Novembre 1994, fu un’autorete di Buso a condannare alla sconfitta gli uomini di Vujadin Boskov.
Con il percorso in campionato ormai avviato alla miglior conclusione possibile, è ovvio che il Napoli tenga molto alla competizione continentale, di cui è stato assoluto protagonista nella fase a gironi, dando spettacolo e vincendo meritatamente un girone in cui ha affrontato avversari del calibro di Liverpool, Ajax e Glasgow Rangers.
L’Eintracht è un’ottima squadra, che sta ben figurando anche in Bundesliga e che può contare in attacco su Kolo Muanì, fresco Vice Campione del Mondo con la Francia, ma sicuramente i tedeschi sono un avversario alla portata degli azzurri.
Tornare da Francoforte con un risultato positivo, con il ritorno da giocare in un “Maradona” già tutto esaurito, potrebbe essere un buon viatico per il prosieguo del cammino europeo dei partenopei.
E’ vero, infatti, che ci sono squadroni molto più accreditati alla vittoria finale, come Bayern e Manchester City, ma se per loro la Champions League è quasi un ossessione, per i partenopei può rappresentare un sogno da inseguire con entusiasmo e senza pressione.
Del resto, questa stagione fin qui fantastica dimostra che tutti i sogni, in fondo, sono fatti per essere realizzati.