Non è un insulto ma semplicemente il nome che i nostri nonni davano al tarassaco (taraxacum officinale) insieme a stella gialla o dente di leone. I cosiddetti “soffioni” che pullulano nei campi altro non sono che i frutti del tarassaco.
Le proprietà drenanti delle radici di tarassaco, fanno sì che venga spesso utilizzata nella formulazione di integratori appositamente studiati per favorire l’eliminazione dei liquidi corporei. Le radici di tarassaco, oltre a quella drenante, possono esercitare altre benefiche azioni come: supporto delle funzioni depurative dell’organismo; funzione digestiva ed epatica; supporto alla regolarità del transito intestinale.
Questa pianta perenne diffusa in tutta Italia e facilmente reperibile nei prati, nel periodo medievale era utilizzata per supportare il fegato, scelta dovuta probabilmente al colore giallo dei suoi fiori, simile a quello della bile. Per un’assunzione terapeutica , il tarassaco è disponibile sottoforma di tintura madre. Questa pianta può essere assunta da sola , ma molto spesso viene usata nella formula di integratori specifici per il fegato, in sinergia con altre erbe e nutritivi come il cardo mariano.