Non è ancora ben chiaro nemmeno al protagonista Samuel Stern, per sua stessa ammissione, che razza di guerra stiano combattendo lui ed i suoi amici. L’albo numero 4 della collana edita da Bugs Comics, dal titolo L’isola dei perduti, non mette nemmeno i lettori in condizioni tali da comprenderlo fino in fondo, ma ciò al momento è tutt’altro che un male perché continua a far crescere curiosità, attesa, desiderio di scoprire ancora di più sulle forze maligne avvertite dal rosso scozzese.
In questo albo ancora sceneggiato dai creatori Massimiliano Filadoro e Gianmarco Fumasoli per la prima volta Samuel va in trasferta, su una sperduta isoletta dell’arcipelago delle Ebridi, per indagare su un presunto caso di possessione e su metodi molto poco ortodossi che sembra siano stati messi in atto all’interno della sparuta comunità per contenerla e combatterla.
La storia si distacca in parte da quanto letto fino ad ora nei primi 3 numeri, non per le tematiche ma per l’ampliamento delle prospettive, il che ci permette di comprendere quanto ci sia ancora da raccontare. L’isola dei perduti è un albo denso di avventura e di azione, ma funziona molto bene anche nell’obiettivo di portare avanti la trama orizzontale della serie, in questo caso con un approfondimento sui “metodi” che Samuel e il suo sodale padre Duncan mettono in pratica nella lotta contro un maligno descritto come un’ombra che nasce dentro l’uomo a seguito di traumi, gelosie, esperienze negative.
Una prima metà di albo è dedicata proprio a gettare maggiore luce sul rapporto tra i due protagonisti e sulle loro modalità di indagine, mentre orrore e azione deflagrano nella seconda metà con elementi nuovi e inediti che non mancheranno di sorprendere, specie perché introducono fattori destinati ad essere riproposti. Il concitato finale ci offre infatti una diversificata visione del rapporto di Samuel con le forze oscure, gettando interessanti esche per i futuri sviluppi della serie.
L’universo di Samuel Stern sta crescendo, si sta ampliando ed è evidentissimo il lavoro documentale che c’è dietro questa coraggiosa serie.
Va senza dubbio sottolineato anche l’impegno sotto l’aspetto grafico messo in atto per l’intera testata, allo scopo di raggiungere un ottimale equilibrio tra un classico realismo e qualcosa di più moderno. Nelle tavole di Ludovica Ceregatti il nostro Samuel resta perfettamente riconoscibile e mantiene una sua precisa identità, ma con il suo debutto ne scopriamo un’interpretazione decisa e molto incisiva delle mimiche facciali (applicata anche ai comprimari) e della recitazione.
Il suo segno nitido e preciso denota una maniacale cura dell’espressività, a volte al limite dell’ironia, in vignette dalla dinamicità emotiva spinta molto in là ma abbastanza ben curata da non scadere mai nel caricaturale.
Altrettanto efficaci sono le sue rappresentazioni degli scenari dettagliatissimi sull’Isola di Muck e delle manifestazioni demoniache, il tutto bilanciando bianchi e neri senza mai virare troppo sui secondi eppure ottenendo, ed è questo un altro merito dell’artista, risultati inquietanti.
A completare la bella prova si sottolinea un montaggio della tavola molto libero, moderno e spesso distante da canoni e gabbie, ed anche questo fattore va ad influire sulla godibilità dei passaggi da una scena all’altra, mai statici.
Il team Piccioni, Di Vincenzo e Tanzillo conferma l’attitudine a comporre per le copertine immagini dalle angolazioni inusuali e spiazzanti, lavorando in questo caso con una tecnica quasi pittorica e con forti contrasti in chiaroscuro.
uscita: 29/02/2020
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 96
Soggetto e sceneggiatura: Gianmarco Fumasoli, Massimiliano Filadoro
Disegni: Ludovica Ceregatti
Copertina: Valerio Piccioni, Maurizio di Vincenzo e Emiliano Tanzillo