Tratto da un romanzo di Stephen King (The Dome), Under the Dome è stata una serie statunitense di genere fantascientifico andata in onda dal 2013 al 2015. Le tre stagioni racchiudono le più di mille pagine del romanzo ambientato a Chester’s Mill, una tranquilla cittadina fino a che i suoi cittadini non vengono intrappolati all’interno di una cupola. Questa cupola, quasi un muro di Berlino, divide le famiglie, gli amici, poichè spunta senza preavviso e senza possibilità di far interagire se non a gesti chi è dentro con chi è fuori. Chi prova a toccarla prende una scossa, ma solo la prima volta, poi sembra che interagisca con della gelatina liquida. Questa la trama di base all’interno della quale interagiscono i cittadini e anche chi si trovava di passaggio, che viene poi arricchita con misteri che pian piano si scioglieranno, conflitti e rapporti sociali. Tutti si domandano: “Che cos’è la cupola?”, “Chi l’ha messa lì? In che modo?”, “E’ possibile uscirne?”. Come già visto in LOST o in Twin Peaks, le risposte che ciascuno dei personaggi si dà spaziano dal surreale al metafisico, al fantascientifico, al cospirazionista.
Mai scontata, questa serie capovolge i classici ruoli di “buoni” e “cattivi”: ecco che il reduce Dale Barbie Barbara, reduce di guerra coinvolto in un omicidio, diventa il risolutore e intraprende una sincera relazione amorosa con la giornalista Julia Shumway, abbandonata dal marito, coinvolto in una serie di tradimenti e bugie; o il sindaco della cittadina, Big Jim Rennie, che alterna il suo senso di responsabilità ai suoi loschi affari; o suo figlio, che ha un precario equilibrio mentale e diventa stalker della sua ex fidanzata fino a incatenarla nel rifugio antiatomico.
Confrontarsi con la trasposizione cinematografica di un libro di Stephen King non è mai semplice, è come giocare alla roulette russa: ci sono stati tentativi riusciti (come Shining, IT, Stand By Me, Misery non deve morire, Il miglio Verde), ma anche tanti fallimenti (come Cuori in Atlantide o La Nonna). Lo stesso King aveva provato a farci una sceneggiatura con The Dome, La Tempesta del Secolo (1999), che divenne poi però un libro.
Con questa serie assistiamo a un intrigo continuo che fa emergere in modo notevole la caratterizzazione dei personaggi, visti nella loro umanità: messi a nudo, considerati spesso meschini o cattivi, avidi, senza scrupoli. Definiamoli pure umani, troppo umani.