Il cerchio si chiude….
Shadow of The Tomb Raider chiude ufficialmente la trilogia delle origini di Lara Croft, veri e propri prequel che raccontano le sue avventure prima che diventasse la cacciatrice di tombe diventata famosa nei giochi per la prima Playstation di Sony (anche se la saga nacque sulla console rivale Sega Saturn). In questa trilogia non è stato semplice narrare la sua storia, tratteggiare il suo carattere e raccontare il suo percorso di formazione, mettere in scena i suoi drammi e le sue paure, vederla crescere ed evolvere capitolo dopo capitolo da giovane inesperta a consumata avventuriera, viaggio intrapreso con lei è stato lungo, complesso, molto più crudo dei giochi passati, ma ci hanno fatto vivere avventure stupende, con una trilogia qualitativamente superiore a tutti i giochi precedenti, con meccaniche innovative e pieghe narrative inedite.

Il capitolo “definitivo”
Da Tomb Raider del 2013 a Rise of the Tomb Raider, fino ad arrivare a quest’ultimo capitolo, c’è stata una grande evoluzione del brand. Shadow of The Tomb Raider non non è solo la summa del meglio visto finora nella nuova trilogia, ma è anche un’audace e riuscita chiusura del cerchio, sia dal punto di vista narrativo, sia per quanto riguarda il sistema di gioco.
questo capitolo vedrà Lara Croft in una sperduta foresta centroamericana alla ricerca di una cellula dell’ organizzazione criminale La Trinità e per impedire un’apocalisse Maya che minaccia di alterare per sempre gli equilibri del mondo. Sebbene trama sembri scontata, la qualità del racconto, l’ottima caratterizzazione di tutti i personaggi e la cura riposta in tutte le ambientazioni liberamente esplorabili danno profondità ad un gioco straordinario. Lara adesso è una guerriera che deve cavarsela da sola, una donna letale che deve cacciare , vedersela contro un esercito armato e sopravvivere alle trappole disseminate nei luoghi più inospitali.
Nuove “meccaniche” di gioco
A differenza dei capitoli precedenti, in SOTB ingaggiare una battaglia non significa necessariamente portarla a termine subito: grazie all’introduzione di nuove meccaniche stealth adesso Lara può scappare via, mimetizzarsi nella vegetazione, coprirsi col fango per occultarsi alla vista dei nemici, riorganizzarsi e sperimentare nuove strategie, tentando dunque approcci più creativi di volta in volta. Questo grazie alle nuove abilità, presenti all’interno di uno skill tree più ordinato, chiaro e meglio suddiviso tra le tre macro-specializzazioni disponibili: guerriera, esploratrice e saccheggiatrice.

Un’ avventura “scalabile”
Altro punto a favore è la grandissima personalizzazione dell’ avventura. Dal menu delle opzioni potrete diminuire o aumentare la difficoltà di singoli parametri come i combattimenti, l’esplorazione e i rompicapi, così da creare il perfetto mix che meglio si adatta alle vostre esigenze anche se la I.A. non brilla per efficacia e risulta essere facilmente aggirabile.
La serie è sempre stata basata sul senso di scoperta e sull’esplorazione, ma mai come in questo titolo si sarà invogliati a cercare caverne e cunicoli invasi che nascondevano tesori. Sarà un susseguirsi di scoperte: cripte, tombe, documenti, oggetti , monili, reperti, materiali, e animali rari da cacciare. Ci saranno molte arrampicate impegnative, bisognerà calarsi con le corde, lungo attraversare precipizi pieni di trappole, lanciarsi da scogliere e tanto altro.
Tecnicamente parlando
Tecnicamente il titolo rappresenta una buona evoluzione rispetto a Rise of the Tomb Raider, l’ottimizzazione è davvero degna di nota, il titolo è artisticamente molto ispirato e si è avvantaggiato del supporto di alcuni storici per ricostruire ambienti, leggende e storie legate alla cultura Maya. Non manca qualche bug o glitch, le espressioni poco ispirate dei personaggi secondari e qualche errore nella sincronizzazione del labiale, il comparto grafico sporadicamente vittima di qualche imperfezione, ma che non influiscono nell’esperienza globale di gioco.
Concludendo
Avvincente, intrigante e migliorato sotto tutti i punti di vista, Shadow of the Tomb Raider è lo sforzo produttivo di un team di sviluppo che ha saputo gestire al meglio la trasformazione della serie, regalando ai giocatori un capitolo finale straordinario che chiude, per il momento, ciclo vitale della serie.
PRO
+ Migliorato da tutti i punti di vista
+ Ricco di contenuti
+ Gioco quasi perfetto che chiude una trilogia quasi perfetta
CONTRO
+ Glitch e bug grafici minori
+ Volti dei personaggi secondari poco curati
+ Labiale non sempre in sincrono