La giornata in cui Adolf Hitler fece visita alla Roma dell’Italia in pieno fascismo s’intreccia con i conflitti interiori di due solitudini incomprese in una situazione straordinaria, per dare vita all’atto unico 6 maggio 1938, tratto dal film “Una giornata particolare” di Maurizio Costanzo, Ruggero Maccari ed Ettore Scola, che il regista Guglielmo Lipari porterà in scena, venerdì 9 novembre 2018 alle ore 20.30 (in replica fino a domenica 11), negli spazi del Teatro la giostra di Napoli.
Interpretato da Anna Rapoli e Marco Abate, 6 maggio 1938 è il giorno della storica visita del grande alleato tedesco nella capitale dell’Italia Fascista per incontrare Mussolini e atteso da decine di migliaia di uomini, donne e bambini, pronti a dimostrargli tutta la loro calorosa accoglienza.
In un caseggiato popolare, Luciana, moglie disfatta da sei maternità e da un marito che la trascura, pur essendo fascista convinta e grande ammiratrice del duce, è costretta a rimanere in casa per occuparsi delle faccende domestiche.
Quando la sua pappagalletta esce dalla gabbia e si adagia sulla finestra della casa di fronte, è costretta a bussare alla porta del solitario proprietario che, diversamente da tutti gli altri nel palazzo, non è accorso a salutare l’avvento di Hitler.
Antonio è un affascinante annunciatore radiofonico verso cui Luciana prova da subito un’attrazione fortissima. I due s’inseguiranno per tutto il tempo, cercando di consolare le loro pene. Quando la donna scoprirà le vere tendenze politiche dell’uomo, non riuscirà a placare il suo desiderio verso una persona così “insolitamente” gentile, fino a scoprire il vero segreto che egli cela.
“Spazio e tempo – spiega il regista – sono ridotti all’osso per evidenziare la profondità emotiva ed intima dei personaggi, due infelicità incomprese, due sconfitti. Ho lavorato sulla sottrazione per scandagliare l’animo umano e contestualizzarlo nel sentire dell’epoca, offrendo una riflessione sul tempo e su come due punti di vista, inizialmente inconciliabili, finiscano entrambi per avvicinarsi e coincidere”.
6 maggio 1938 ha come protagonisti gli emarginati del regime totalitario fascista, ponendo al centro i disagi e le conflittualità di due solitudini come tante, che, in mezzo a un mare di gente, non si erano mai riconosciute come tali.
Luciana e Antonio “indossano” i vestiti che il fascismo ha cucito loro addosso, e sullo sfondo la drammaticità di un evento storico che ha cambiato le sorti dell’Italia fascista e offre uno spaccato culturale dell’Italia fascista, che si appresta a entrare nella II guerra mondiale.