Giunge alla sua naturale conclusione con l’albo numero 13, dal titolo La trappola di Mefisto, il terzo miniciclo di storie all’interno della collana Tex Willer, un arco narrativo dominato e reso più “sapido” dall’ingombrante presenza del peggiore e acerrimo rivale di Tex. In una spy-story ambientata nel Missouri, Mauro Boselli ha costruito il primo (quasi) incrocio tra Tex ed il suo arcinemico di sempre, facendoli agire su piani paralleli e senza realmente metterli in contatto se non di striscio nonostante fossero coinvolti nella stessa congiura, quella ai danni dell’aspirante senatore e futuro presidente Lincoln. Una trama ambiziosa quella di Boselli, capace di toccare temi scottanti e delicati sia per l’architettura narrativa del personaggio nel suo insieme sia per l’importante contestualizzazione storica e politica in un’epoca nella quale ferveva uno scontro di vedute non di poco conto che ha caratterizzato in maniera sanguinosa la storia degli Stati Uniti d’America.
Per chi avesse conservato i 4 albi per leggerli tutti d’un fiato in sequenza, ma anche per chi dovesse ancora gustarsi solo questo ultimo episodio, evidenziamo qui la consueta allerta spoiler!
Mefisto è giunto al dunque, e al termine dell’albo precedente si è manifestato in tutta la sua diabolicità di illusionista presso la congrega dove è tesa la trappola contro Lincoln, il quale viene salvato solo dal coraggio e dalla dedizione alla causa di Hugh Stanton, suo collaboratore plagiato e soggiogato proprio da Mefisto, e che riguadagna lucidità al momento più opportuno. A quel punto è la determinazione di Kate Warne a mettere fuori gioco il villain, che svanisce in uno dei suoi trucchi poco prima dell’arrivo di Tex. La congiura sembrerebbe definitivamente sventata, ma Mefisto in combutta con i fautori dello schiavismo Quinn e Mason che vogliono far fuori le idee abolizioniste di Lincoln, e poi anche operando per conto proprio, non si dà per vinto: Tex e Kate restano fianco a fianco per difendere il futuro presidente e scortarlo fuori dal Missouri in una rocambolesca fuga prima via fiume e poi in treno. Le ultime 40 pagine circa di questa avventura contengono una ripetuta serie di colpi di scena, una autentica escalation di tensione tra inganni, sotterfugi ed assalti, fino all’emozionante comizio finale di Lincoln, che ancora una volta un Boselli a briglia sciolta fa esprimere nelle sue vedute sulla parità di diritti e di dignità e sull’uguaglianza tra tutti gli uomini.
Tex è ancora un fuorilegge, non dimentichiamolo, per cui preferisce defilarsi e mantenersi in incognito, ma Lincoln stesso così come Allan Pinkerton dell’omonima agenzia (altro reale personaggio storico che aggiunge spessore alla trama) riconoscono in lui doti fuori dall’ordinario e la convenienza di averlo dalla propria parte. Sta iniziando, sulle pagine della collana Tex Willer, il lento e graduale avvicinamento di Tex alla sua redenzione, visto che del resto è proprio lui a dichiarare che spesso legge e giustizia non sono esattamente la stessa cosa, manifestando la personale visione che lo ha reso immortale. Vengono così disseminati con sempre maggiore insistenza indizi dell’avvicinamento del nostro eroe al ruolo nel quale lo conosciamo sulla serie regolare, ma nel frattempo ci saranno concesse ancora tante avventure su scenari inediti come questo.
Roberto De Angelis ha degnamente concluso la sua seconda fatica su questa collana, presentandoci delle tavole ricche di azione per le quali è un riconosciuto maestro, e giostrando benissimo le sue carte in special modo nelle vignette con predominanti toni scuri. Senza alcun dubbio possiamo dire che è un piacere averlo in pianta stabile tra gli autori di Tex, al quale ha saputo conferire perfettamente l’aspetto più scanzonato dell’espressività giovanile.
E per finire, c’è la copertina di Maurizio Dotti, a perfetta chiusura del cerchio di questo lungo racconto: un disegno evocativo che fa incombere lo sguardo allucinato e pungente di Mefisto sul suo futuro eterno rivale.
uscita: 20/11/2019
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 64
Soggetto: Mauro Boselli
Sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Roberto De Angelis
Copertina: Maurizio Dotti