Prosegue con cadenza mensile l’appuntamento con le avventure del giovane Tex, ambientate come sempre in un’epoca in cui il celebre eroe era ancora un fuorilegge scanzonato e braccato dai cacciatori di taglie.
Nel terzo numero della collana Tex Willer, intitolato Il segreto del medaglione, Mauro Boselli per la sceneggiatura ha puntato ancora più spavaldamente su scene dense di azione, tra sparatorie ed inseguimenti, dal ritmo molto sostenuto e reso incalzante da un discreto numero di vignette mute.
A queste si alternano, nelle 64 pagine della consueta più agile foliazione, tavole dall’atmosfera più rilassata e che contribuiscono all’approfondimento dei personaggi reso tramite i dialoghi.
Nella storia di questo mese diventa ancora più evidente la continuity che lega gli albi della collana, perché Tex è ancora alle prese con il mistero iniziato nel primo numero ed è affiancato dalla principessa Pawnee Tesah, sua vecchia conoscenza. Si evidenziano ancora una volta nelle tavole di questa avvincente collana le caratteristiche morali già ben salde di Tex, che si muove con un rigido codice etico fatto di risolutezza e fedeltà alla parola data.
Non si può recensire questo albo senza accennare ad alcune scene che omaggiano volutamente quelle de Il totem misterioso, lo storico numero 1 di Tex pubblicato 70 anni fa: sembrano realizzate su un calco inconfondibile che non sfuggirà ai più attenti, senza banali “copie” ma con l’intento di far rivivere quello stesso spirito degli esordi… risalente appunto al 1948!
Non è inoltre possibile trascurare l’imminenza di uno storico evento, che verrà celebrato da un albo tutto a colori, nel quale ritroveremo come per magia la stessa Tesah tra i protagonisti: sarà in edicola a partire dal 7 febbraio prossimo il numero 700 di Tex.
Per restare al giovane Tex, invece, sottolineiamo come ancora una volta il realismo dei disegni di Roberto De Angelis sia una componente basilare del dinamismo e del successo di queste storie.
Giunto alla sua terza prova – su tre albi – e confermatissimo anche alle chine del numero 4, il fumettista napoletano prosegue con i suoi giochi di tratteggio ed ombre dallo stile molto personale, in un equilibrio tra bianchi e neri che conferisce ad ogni pagina un taglio ancora più movimentato.
De Angelis sta dimostrando, albo dopo albo, di essersi calato alla perfezione in queste atmosfere d’altri tempi dense di avventura semplice e diretta, senza troppe macchinazioni!