Dopo aver ucciso l’intero Universo Marvel (due volte), massacrato qualche classico, ucciso sé stesso, fatto casini in decine di linee temporali diverse, mangiato chimichangas nei quattro angoli del cosmo e infine essere tornato sotto forma di orda di Deadpool viventi (sic.), nel 2016 Wade Wilson si è dato al teatro. Shakespereano, niente di meno. Ian Doescher proietta il mercenario chiacchierone nel mondo del Bardo, con una “Graphic Novel” in cinque “atti”, dall’evocativo titolo “Much ado about Deadpool”. Alle matite Bruno Oliveira. La mini in realtà si sviluppa a partire dal n°21 della serie regolare, ed è un puro delirio citazionista, in puro stile Wade Wilson. Ora, per evitare il minimo contatto con rivelazioni tossiche, lancio qui il consueto
ALLARME SPOILER
Or’dunque s’alzi il sipario, per chi voglia, su queste bizzarre vicende: ‘Pool si trova improvvisamente in un antico maniero, e per qualche strano motivo, che lui stesso ovviamente non conosce, parla in pentametri giambici. Per questo la lettura in lingua in questo caso estremamente auspicabile per evidenti motivi linguistici. Ovviamente Deadpool non sa neppure cosa sia un pentametro giambico. A spiegarglielo è lo stesso Guglielmo Scuotilancia, prontamente freddato da Deadpool, con una freccia di balestra. Giusto per mettere subito un chiaro che cercare un senso alle pagine successive sarebbe pura follia.
Un fantasma gli rivela, non necessariamente in quest’ordine, di essere suo padre, di essere stato assassinato, e che vendicando la sua morte diventerà re. Un invito a nozze per uno che di mestiere fa il mercenario e come hobby l’assassino psicopatico… o viceversa, non l’ho mai capito. Sarà dunque una versione deadpoolizzata dell’Amleto? Ma nemmeno per idea. Dopo poco si scopre che il re è Lear, che Lady Macbeth è interessata all’ affare e che in giro per il castello ci sono Romeo e Giulietta… Appunto, tanto disagio, poco senso. Ovvero, molto rumore per nulla… D’altronde era lo stesso Shakespeare a scrivere, nel Macbeth, che “La vita…è un racconto narrato da un idiota, pieno di strepito e di furore, e senza alcun significato”? Ciò che non sapeva è che quell’idiota è Deadpool!
Interessante la sperimentazione linguistica del linguaggio poetico vittoriano, sovrapposto a quello moderno, con una resa comica altalenante, ma tutto sommato valida. Anche il citazionismo pop connaturato al personaggio, in questo caso non scompare, ma si lega bene a quello specifico. Data la quantità di volte in cui Deadpool sfascia la quarta parete del palcoscenico, la lettura è consigliata ad un pubblico meta-testuale.
Much ado about Deadpool
Autori: Gerry Duggan, Bruno Oliveira
Casa editrice: Marvel
Prezzo: € 11.99