La capolista se ne va: il Napoli di Luciano Spalletti vince anche il derby dell’Arechi e approfitta dei capitomboli di Milan e Inter con Lazio ed Empoli, chiudendo il girone di andata con addirittura 12 lunghezze di vantaggio sui rossoneri secondi in classifica.
Notevole anche la distanza dai nerazzurri, ora a 13 punti insieme a Roma e Lazio, in una graduatoria sconvolta dalla penalizzazione di 15 punti inflitta in settimana alla Juventus per il caso plusvalenze: a Torino si registra un siberiano -27, con altri guai in arrivo per via della vicenda stipendi.
La partita di Salerno non ha avuto storia, con il Napoli padrone del campo in lungo e in largo, anche se i partenopei sono riusciti a scardinare il bunker granata solo nel recupero del primo tempo: splendida la combinazione tra Anguissa e Mario Rui, e bravissimo capitan Di Lorenzo a raccogliere il cross del camerunense e infilare il pallone sotto la traversa della porta di Ochoa.
Gli azzurri hanno chiuso la pratica a inizio ripresa con Osimhen, lestissimo a ribadire in rete la conclusione di Elmas, ancora una volta eccellente sostituto di Kvara, finita sul palo: il nigeriano, al tredicesimo centro in campionato, si conferma capocannoniere, regalando un altro primato alla sua squadra.
Il Napoli chiude infatti il girone di andata con il miglior attacco, la miglior difesa (complici le 8 reti subite dalla Juventus nelle ultime due partite), e soprattutto fa registrare il più largo vantaggio sulle più dirette inseguitrici nella storia della Serie A, sia nell’era moderna che (in proporzione) in quella dei due punti a vittoria.
Un cammino da record a certificare un dominio totale, ma non è il momento di festeggiare né tantomeno di rilassarsi: stasera (alle 20:45) al “Maradona” arriva la Roma di Josè Mourinho, in piena lotta Champions e dunque affamata di punti.
Spalletti ritrova Kvaratskhelia, che ha smaltito il virus influenzale che lo aveva tenuto a casa prima del derby, e dovrebbe riproporre Olivera sulla fascia sinistra, confermando per il resto la formazione di Salerno; l’unica sorpresa potrebbe riguardare la conferma di Elmas sull’altro fronte d’attacco al posto di Politano, ed effettivamente si fa fatica a lasciare fuori il macedone, tra gli azzurri più in forma in questo momento.
Quello di questa sera sarà il “Derby del Sole” n. 78 giocato a Napoli in Serie A, e gli azzurri sono nettamente in vantaggio nel computo dei precedenti, con 34 vittorie contro i 19 successi giallorossi.
L’ultimo dei 24 pareggi è arrivato proprio nella scorsa stagione, e fu un boccone amarissimo da digerire per Spalletti e i suoi: il 18 Aprile 2022 la rete di El Shaarawy, in pieno recupero, vanificò il vantaggio siglato da Insigne e spense definitivamente il sogno scudetto dei partenopei.
L’anno prima il Napoli si era imposto con un rotondo 4-0, grazie ai gol di Insigne, Fabiàn, Mertens e Politano: il 29 Novembre 2020 si giocò in un’atmosfera surreale, con il San Paolo ancora chiuso al pubblico per le restrizioni covid e un velo di tristezza ad avvolgere i giocatori in campo.
Solo 4 giorni prima, infatti, la città era stata scossa dalla morte di Diego Armando Maradona, e solo 5 giorni dopo lo stadio di Fuorigrotta sarebbe stato intitolato, per sempre, al più grande di tutti.
La Roma non vince a Napoli dal 3 Marzo 2018, ed anche in quel caso fu un k.o. pesante per le ambizioni tricolori degli azzurri: la doppietta di Dzeko e le reti di Under e Perotti sancirono infatti il sorpasso della Juve ai danni dei ragazzi di Sarri, in un testa a testa che sarebbe comunque durato fino alla celebre sconfitta “in albergo” a Firenze.
Visto il solco scavato fino al giro di boa, il Napoli potrebbe permettersi tranquillamente un pareggio, anche perché con ogni probabilità la Roma piazzerà l’ormai consueto pullman davanti a Rui Patricio: speculare, però, non è nel DNA degli azzurri, che come al solito cercheranno il successo attraverso il gioco.
Una vittoria, d’altro canto, lancerebbe un segnale chiarissimo a tutti: Spalletti e i suoi vogliono continuare a correre, per realizzare il prima possibile il sogno di un’intera città.