Nippon Ichi Software è una software house sinonimo di innovazione e riconoscibilità. NIS vanta un curriculum di tutto rispetto con una serie di titoli che possono essere considerati vere e proprie perle. Tra i punti di forza del developer giapponese sono da segnalare una coerenza di stile e contenuti e una certa originalità che nei tempi attuali, con molti giochi che si assomigliano un pò tutti è un bonus non da poco.
Circa tre anni fa uscì , circa tre anni fa, uscì Void Terrarium (o meglio, void tRrLM(); //Void Terrarium) un titolo che riuscì a colpire positivamente per la commistione di generi; La prima avventura di Robbie e Toriko era un dungeon crawler con sfumature roguelike, RPG e strategiche, arricchito da una direzione artistica molto “kawaii” ed estremamente riconoscibile.
Il primo gioco è stato ben accolto dalla critica e dai giocatori per la sua storia toccante, la grafica accattivante e la meccanica di gioco coinvolgente. In Void Terrarium, i giocatori assumono il ruolo di un robot che cerca di salvare una giovane ragazza sopravvissuta da un mondo post-apocalittico.
Robbie, il robot protagonista di entrambi i Void Terrarium ha come unica ragione di vita quella di occuparsi della piccola Toriko.
Nei primi minuti di gameplay non ci sarà alcun tutorial a fare da guida, almeno finché non si metterà piede nel “terrario”, dove si incontrerà Toriko, la ragazzina attorno alla quale orbita tutta l’ esperienza di gioco. In questo punto del gioco subentrerà factoryAI, un’intelligenza artificiale che farà da guida illustrandoi gradualmente una lunga serie di dinamiche indispensabili per proseguire il gioco.
Trattandosi di un sequel che prende il via subito dopo le vicende del primo capitolo, il ruolo di factoryAI è anche quello di presentare al giocatore la trama di quello che è accaduto, bisogna però specificare che se si deciderà di approcciare il sequel senza aver messo mano al primo capitolo ci si ritroverà smarriti. Sono infatti numerosi i riferimenti in merito agli eventi già accaduti a Robbie e Toriko.
Void Terrarium 2 si appoggia molto alla trama per spingere il giocatore ad andare avanti e compiere una lunga serie di azioni a volte fin troppo ripetitive.
Ad un certo punto una misteriosa tempesta magnetica costringerà a portare Toriko in un posto adatto alla sua sopravvivenza; un nuovo, indispensabile terrario che possa proteggerla da un gravissimo inquinamento atmosferico. Sebbene le premesse narrative siano abbastanza esigue, la trama non mancherà di colpire il giocatore per la sua trama intrigante (seppur non molto originale).
In questo sequel, Toriko rappresenta il fulcro del gameplay, in modo molto simile a quanto avveniva nel primo episodio. La ragazzina è sempre l’ultimo barlume di speranza per l’umanità in un mondo dominato esclusivamente da robot e mostri votati alla distruzione. Nei panni di Robbie, il compito del giocatore sarà quello di addentrarsi nelle Wasteland alla ricerca di preziosi materiali utili per personalizzare il terrario, provviste da consegnare a Toriko e risorse indispensabili.
Void Terrarium 2 è basato su due gameplay: una fase gestionale, accessibile dal terrario e la seconda è quella prettamente dungeon crawler, che ritroviamo esclusivamente nelle Wasteland. In merito al gameplay di questa seconda fase, è il caso di sottolineare che il gioco, esattamente come nel primo capitolo, si presenta come un esponente abbastanza canonico del genere. Una volta allontanatosi dal terrario per cercare cibo e risorse da destinare alla cura di Toriko, Robbie avrà la possibilità di scegliere tre percorsi: due condurranno ad altrettanti tutorial mentre il terzo condurrà il giocatore direttamente nelle Wasteland.
A questo punto il giocatore avrà la possibilità di raccogliere quattro tipi di risorse: organiche, inorganiche, energetiche o contaminate, indispensabili per la creazione di oggetti da inserire nel terrario, la cui creazione consentirà di sbloccare delle abilità per Robbie. È proprio nelle Wasteland che si manifesta l’anima roguelike del gioco dove ogni esplorazione sarà diversa dalla precedente, grazie a dei livelli generati proceduralmente. I dungeon sono costellati di consumabili, armi, scudi, progetti per il crafting e numerosi power-upattivi e passivi, che contribuiscono a rendere ogni esplorazione diversa dalla precedente.
In Void Terrarium 2 la morte non coinciderà con la perdita degli oggetti fondamentali per portare a compimento una missione. Una volta esaurita la barra della vita o quella dell’energia ci si ritroverà nel terrario; gli oggetti accumulati verranno persi ma saranno trasformati in risorse, mentre quelli legati alla trama rimarranno intatti. È una meccanica che consente al titolo di essere un po’ meno frustrante. Inoltre proseguendo nella storia sarà possibile applicare dei focus aggiuntivi che permetteranno di personalizzare ulteriormente l’esperienza.
Le varie anime del gioco si amalgamano abbastanza bene, il problema di Void Terrarium 2 è l’eccessiva somiglianza con il predecessore. A livello tecnico i due giochi sono talmente simili da essere quasi irriconoscibili, stesso discorso vale per la struttura dei combattimenti e dell’esplorazione.
Void Terrarium 2 è una tappa quasi obbligata per chi ha adorato il primo capitolo, le novità purtroppo sono poco incisive anche se inserite bene nella globalità del contesto. Il prodotto è comunque intrigante e solido nella sua generale ripetitività, e l’estetica che lo caratterizza riesce ancora una volta a convincere. Se il titolo incuriosisce, rimane valido il consiglio di recuperare il primo capitolo prima di gettarsi nel sequel.