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Reading: Wiko Italia lancia un nuovo progetto all’insegna di sostenibilità e artigianalità: LET’S GURU UP
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© 2022 Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri
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Wiko Italia lancia un nuovo progetto all’insegna di sostenibilità e artigianalità: LET’S GURU UP

Danilo Battista
Danilo Battista 1 anno fa
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12 Min Lettura
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La factory creativa di Wiko Italia dà luce ad un nuovo progetto digital: Let’s Guru Up

Il progetto fa rima con sostenibilità e artigianalità e dà voce a quattro giovani talenti che hanno reso i mestieri “di una volta” pop e glocal, grazie allo smartphone e ai social

Accompagnati dal flagship Power U30, un apicoltore, un agricoltore, un gruppo di decoratrici di ceramiche e un duo specializzato in slow fashion ed eco-printing raccontano la loro arte, mostrando il ruolo centrale della tecnologia nell’evoluzione delle loro attività attraverso post, IGTV e story

Let’s Power Up, l’ultimo claim del brand franco-cinese, si trasforma per dare vita a un nuovo racconto: Let’s Guru Up.

L’idea, nata nella factory italiana di Wiko – che ha già dato luce e notorietà a progetti come #Stàggati e #LetsCreateIt – risponde alla volontà del brand di adottare un approccio più sostenibile, partendo da piccoli gesti come l’introduzione del nuovo eco-packaging 100% riciclabile portato sugli scaffali con le ultime Collection. Il progetto si svilupperà attraverso un racconto digital, pensato per informare, sensibilizzare e stimolare i giovani – da sempre pubblico di riferimento del brand – ma non solo, all’approfondimento di tematiche come sostenibilità, artigianalità, riciclo, slow fashion/food ed economia circolare, attraverso l’esperienza diretta di quattro giovani “guru” il cui lavoro si fonda proprio su questi valori.

Let’s Guru Up verrà veicolato tramite i social, contenitori mediatici in cui le professionalità antiche e tradizionali – complice anche il rallentamento imposto dalla pandemia – stanno riacquisendo fascino, consenso ed importanza, innovando il proprio modello di business ed ergendosi a modello per le nuove generazioni. Non c’è dubbio che la strada verso la sostenibilità sia ancora lunga ma, grazie agli smartphone, che hanno esteso e democratizzato l’accesso alla rete, il potere della condivisione è nelle nostre mani e i piccoli gesti per cambiare il futuro del nostro Pianeta, spesso, sono a portata di clic.

“Amplificare i messaggi dei nuovi talenti emergenti è parte integrante del DNA e del manifesto di Wiko. Dare spazio a questi quattro ‘guru’ ci permetterà di fornire contenuti d’ispirazione per la nostra community e fan, offrendo un riferimento e dei modelli che i giovani possano prendere d’esempio ed emulare, stimolando la nascita di nuovi progetti che adottano un nuovo modo di comunicare e di vivere: smart e sostenibile, diventando a loro volta guru in un circolo virtuoso di sogni realizzati” – commenta Morena Porta, Marketing & Communication Director Southern Europe di Wiko.

Dopo un lungo e meticoloso scouting, Wiko ha individuato quattro profili da rendere portavoci di un racconto digitale alla riscoperta delle tradizioni, dell’inclusività e del rispetto dell’ambiente. A partire dal 27 ottobre e per un mese – un creator alla settimana –, sul profilo Instagram @wikoitalia sarà possibile scoprire i protagonisti di Let’s Guru Up, il loro rapporto con i social e lo smartphone e come la tecnologia li abbia aiutati a trasformare i propri “antichi” mestieri in business pop e smart. Il tutto grazie al supporto del flagship Wiko Power U30.

Il viaggio di Let’s Guru Up inizierà dalla Lombardia, terra d’origine dei primi due creator: il giovanissimo apicoltore Gianluca Bollini e il neo-trentenne contadino Niccolò Burinato. La seconda tappa sarà in Puglia, dalla decoratrice di ceramiche Gina Totaro e poi, risalendo lo Stivale, si giungerà all’ultima mèta, nelle Marche, dove Marta Baldassarri e Valentina Vidali apriranno le porte della loro sartoria sostenibile specializzata in eco-printing e tinture naturali.

Conosciamoli meglio:

L’apicoltore. Conosciuto su Instagram come @apisuape produce miele e per venderlo e trasportare le arnie delle api si muove con un Apecar (da qui il suo naming). ma per diventare ancora più glocal da pochissimo, ha lanciato il suo e-store apisuape.com dove è possibile acquistare anche prodotti realizzati con il suo miele come caramelle, carta cerata per conservare gli alimenti in modo naturale e grappe aromaizzate. Gianluca ha meno di 30 anni e ha iniziato quest’attività insieme alla sorella Beatrice, un po’ per diletto, nel 2018. Il suo obiettivo, che promuove anche attraverso i social e tenendo lezioni per i più piccoli, è generare awareness e migliorare la comprensione delle nuove generazioni intorno all’importanza delle api e alla tutela della natura più in generale. È per questo che nei suoi racconti si scoprono infinite curiosità sul lavoro delle api, della preziosa Ape Regina e sulle tante varietà di miele ottenute grazie alle varie impollinazioni stagionali. Un lavoro duro che, per fortuna, sempre più giovani hanno ripreso a condurre per assicurare la continuità della specie e il conseguente ripristino dell’ecosistema. La sua specialità e la sua sfida? Produrre e diffondere la conoscenza del miele millefiori di Limbiate (la sua zona), un prodotto a km quasi 0!

Il contadino. La Brianza è una terra ricca e verde e questo lo sa bene @ilcontadinonick che, proprio qui, ha deciso di portare avanti la sua idea di agricoltura: biologica, senza pesticidi e dove è la natura a stabilire tempi, risultati e fioriture. Le sue pagine social sono lo specchio della sua passione e del suo amore per la terra – trasmesso dal nonno. Non è un caso infatti che a Niccolò piaccia anche portare in tavola i sapori del suo orto, cucinandoli. Sul suo profilo Instagram, nato per gioco nel 2019, insieme ad alcuni amici che lo aiutano tuttora a tenerlo aggiornato, c’è tempo per apprezzare le piccole cose e dispensare consigli green per veri intenditori come ad esempio: imparare a coltivare le diverse varietà di ortaggi o bulbi, potare, riconoscere i malanni degli animali da cortile e imparare ad utilizzare attrezzi agricoli. Nel suo ettaro di terreno si nasconde anche una vera chicca: un frutteto antico, un centinaio di varietà scomparse che proprio qui, a Desio, troveranno nuova vita!

Le decoratrici di ceramiche. Quando si pensa alla Puglia la mente corre all’iconico piatto con il galletto o al più noto pumo. Eppure Gina, co-founder di @piattinidavanguardia, dal 2017 ha reso pop anche la ceramica, decorandola con un tocco di black humor e un’irriverenza che strappa subito sorrisi. Esposte nel suo store di Bari, tazze, ciotole, svuota tasche, piatti e piattini, decorati e cotti in terzo fuoco con pigmenti ceramici. Una nuova avanguardia, il ribaltamento di un materiale e di un mestiere antico, la ceramica, in chiave post-moderna. Insieme alle sue decoratrici e al compagno, con cui ha fondato il brand, Gina ha reso i propri social un manifesto in difesa del manufatto artigiano, il canale perfetto per comunicare il suo modo di stare al mondo, ma anche le numerose, belle iniziative che ama sviluppare. Ne è un esempio “Falla Girare!”, progetto tramite cui Gina invia ai clienti, in occasione di un ordine sul suo shop online, anche dei gadget gratuiti di altre piccole realtà, dando loro la possibilità di farsi conoscere e ampliare la propria client-base.

Le sarte etiche. Marta e Valentina, nella loro terra, le Marche, hanno aperto una sartoria etica (@etico_sartoria), per portare bellezza e valore aggiunto al loro territorio. Qui le tinture dei tessuti sono 100% naturali, derivano da scarti agricolo-alimentari (scorze di melograno, bucce di cipolle, potature, ecc.), piante autoctone e erbe spontanee. La loro specialità, l’eco-printing, è una tecnica che prevede la stampa su tessuto di foglie di piante che, a seconda della disposizione, formano meravigliosi pattern che richiamano i paesaggi locali. Le due sarte hanno iniziato la propria attività pochi anni fa, tra le mura di casa, e oggi il loro quartier generale è un piccolo laboratorio con cucina a Ripe San Ginesio (MC), un piccolo borgo “incantato” dove il tempo sembra essersi fermato. Una scelta voluta, per creare in libertà e mettere subito in chiaro che qui si parla la lingua della slow fashion. La loro finestra sul mondo? I social. Fondamentali per farsi conoscere, presentare i loro capi e raccontare il processo produttivo che porta alla realizzazione di ogni indumento. Un atto di amore, di tempo e di pazienza per chi sa apprezzare l’artigianalità. Si parte dal cartamodello e tutti i clienti, di qualsiasi taglia, sono accontentati, perché i modelli sono completamente personalizzabili!

“Questo progetto per noi è una grande scommessa. Come brand di smartphone, siamo consapevoli di operare in un settore che al momento è ancora difficile rendere sostenibile. Nel suo piccolo e rimanendo fedele ai propri valori, Wiko vuole contribuire a diffondere la sensibilità verso scelte di vita più sostenibili, attraverso l’esperienza dei giovani talenti che ci sono riusciti. Ci piacerebbe che un domani potessimo diventare un punto di riferimento per gli utenti e che, i nostri social, possano essere una piattaforma transgenerazionale in cui trovare stimoli, scoprire nuove realtà e modi di vivere da imitare, per restare sempre più connessi l’uno con l’altro e con il mondo che ci circonda” – conclude la Marketing & Communication Director Southern Europe di Wiko.

Curiosi? Non vi resta che seguirci!

WIKO
Wiko SAS è stata fondata nel 2011 a Marsiglia in Francia. Oggi opera in oltre 30 Paesi in tutto il mondo, entrando tra i marchi top di smartphone in Europa. Forte del suo successo nel mercato europeo, l’azienda è in crescita nel mercato internazionale in Asia, Africa, Medio Oriente e ora negli Stati Uniti. È membro di French Tech, un’agenzia governativa che promuove l’innovazione e la creazione digitale. Wiko è parte di Tinno Mobile Technology Corp., l’innovativa azienda specializzata nello sviluppo e nella produzione di smartphone, fondata nel giugno 2005 a Shenzhen, in Cina. Il gruppo oggi ha 7 centri di ricerca e sviluppo e 3 siti di produzione che rappresentano 300.000 metri quadrati di area industriale. Tinno conta ora circa 4.000 dipendenti in tutto il mondo.

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Danilo Battista Ott 27, 2021
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Pubblicato da Danilo Battista
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Appassionato sin da piccolo della cultura giapponese, è stato rapito tanti anni fa da Goldrake e portato su Vega. Tornato sulla Terra la sua viscerale passione per l'universo nipponico l'ha portato nel corso degli anni a conoscere ed amare ogni sfumatura della cultura del Sol Levante. Su Senzalinea ha cominciato a scrivere di tecnologia e di cosplay. Da diverso tempo gestisce la sezione "Nerdangolo" ma ha promesso che un giorno, neanche tanto lontano, tornerà su Vega...
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