Tra i giochi di carte più praticati in America c’è indubbiamente il blackjack. Chi conosce già il tradizionale sette e mezzo noterà qualche familiarità con questo gioco, nel quale i partecipanti non gareggiano tra loro, ma devono vedersela ogni volta contro il banco. Vince chi ottiene il punteggio superiore. Lo scopo principale, però, sarebbe quello di raggiungere precisamente quota 21, così da essere praticamente sicuri del successo e strappare una vincita maggiore. Benché sia piuttosto datato, ancora oggi il blackjack è diffuso in tutto il mondo e trova puntualmente spazio anche nelle offerte ludiche delle piattaforme di intrattenimento digitali. Persino i vip ci giocano: in molti ricorderanno di quella volta in cui Ben Affleck è stato cacciato da un casinò per aver provato a barare. Ecco allora tutti i retroscena su questo gioco…
Il 21 nel blackjack
Il 21 nel blackjack è un numero ricorrente, anche perché “21” è la denominazione che aveva il gioco in origine, prima che gli americani ci mettessero le mani. Per giocare occorrono due mazzi di carte: l’asso può valere un solo punto oppure 11, tutte le figure valgono 10 e le restanti altre carte conservano il loro valore ordinario. Dopo che sono state ufficializzate le puntate di ogni giocatore, i partecipanti ricevono una carta scoperta. Il valore di quest’ultima andrà sommato a tutte le altre, facendo attenzione a non oltrepassare il limite dei 21 punti, pena la perdita automatica della mano con consegna della puntata al banco. Se invece un giocatore vince in continuazione i montepremi a disposizione il banco può coprire il tavolo con un drappo nero dichiarando la resa. Il mazziere gioca per ultimo, ma a differenza dei giocatori non può servirsi altre carte se raggiunge i 17 punti. Chi arriva a 21 già con le prime carte ottenute effettua il “blackjack”.
Storia del blackjack
Le origini del blackjack risalgono al XVII secolo. Il termine “blackjack” è stato coniato più tardi dagli americani in riferimento a una vecchia regola secondo la quale se si ricevevano subito un asso e un jack di picche ci si assicurava una vincita ancora superiore rispetto al normale. Tale regola non esiste più, ma la terminologia ad essa relativa è stata conservata nel tempo ed è rimasta nel linguaggio comune dei giocatori più assidui. Oggi il blackjack viene giocato molto sulla rete, che consente agli appassionati di sfidarsi a distanza. Sui portali a tema scopri di più su come si gioca a blackjack online. Infatti, anche per il blackjack il futuro è sempre più digitale.
Origini del blackjack
Il blackjack non si presenta come un gioco molto sofisticato. Le regole non hanno mai subito grandi variazioni. Al limite, qua e là per il mondo sono sorte alcune versioni alternative, che tendono a rendere il tutto più competitivo. La storia del blackjack non è di certo paragonabile a quella del poker, di cui esistono varianti a iosa. C’è una regola, in particolare, che è stata rimaneggiata volentieri tra i continenti: si tratta di quello dello “split”, che permette a un giocatore che riceve due carte di pari valore di comportarsi come se stesse giocando due mani differenti, a patto di raddoppiare la puntata. In alcune sale è concesso applicare questa regola solo una volta con gli assi. Per il resto, non si notano grandi differenze, se non per il fatto che sui tavoli europei le carte sono subito visibili, mentre in America il banco preleva subito due carte e la seconda rimane coperta. Di riffa o di raffa il blackjack si presenta secondo i media come una tendenza delle principali tendenze dell’intrattenimento. A prescindere dalle regole adottate.
Film sul 21 e sul blackjack
Pur non essendo popolare come il poker, anche il blackjack ha finito con l’ispirare il grande schermo. Negli ultimi decenni i film sul 21 e sul blackjack non sono stati numerosissimi, ma si tratta comunque di titoli celebri. Basti pensare a “21”, storia del MIT Blackjack team, un gruppetto di giovani studiosi che riuscì realmente a stravincere nei più grandi casinò americani più di 30 anni fa. “Rain Main” è un’altra pellicola molto famosa, che vede il blackjack come pretesto utilizzato da uno dei protagonisti per arricchirsi, sfruttando la grande memoria del fratello autistico. Chissà che in futuro non assisteremo a qualche altra produzione di questo tipo, allora…