La crisi economica scaturita dal periodo di chiusura forzato a causa della pandemia da coronavirus, ha fatto non pochi danni; a Napoli dopo ben 86 anni di attività ha chiuso la famosissima gelateria della Scimmia situata a piazza Carità; al suo posto ci sarà una panetteria. La storia del locale ce la racconta il titolare Marco Monacelli: “Noi siamo arrivati alla terza generazione. Mio nonno, Michele Monacelli, era tarantino e ha aperto in Puglia la prima gelateria La Scimmia nel 1922. Negli anni ’30 si è trasferito a Napoli. Il primo locale era in via Torino, nei pressi della Stazione Centrale. Poi si è trasferito in piazza Carità e dopo la Seconda Guerra Mondiale, tra il 1946 e il ’47 ha acquistato il locale, che ha gestito fino al 1968. Poi è subentrato mio padre, Pietro, che già dagli anni ’50 gli dava una mano. Quindi siamo arrivati io e mio fratello Luca, che oggi gestisce in autonomia il punto vendita di piazzetta Nilo e che abbiamo aperto insieme 15 anni fa, prima di separarci una decina di anni fa. Tra due anni festeggeremo i 100 anni del brand La Scimmia”.
Già prima del Covid-19, però, la crisi economica degli ultimi anni aveva provocato non pochi fallimenti. Ecco alcuni locali storici che non sapevate avessero già chiuso prima della quarantena:
BAR “MOCCIA” – Nel 2016 Fratelli La Bufala ha rilevato la storica insegna Moccia di via San Pasquale. Si è chiusa così una storia iniziata nel 1936 con Giuseppina Moccia e continuata negli anni con i suoi tre figli Vincenzo, Antonio e Pasquale Romano. La notizia arrivò a sorpresa in una mattina di mezza estate, le saracinesche del bar erano abbassate già da qualche giorno. Chiusi per ferie, si leggeva. In realtà, al ritorno dalle vacanze, quelle saracinesche non si rialzarono più. «Abbiamo rilevato il marchio, non i locali, ed il nostro obiettivo è rilanciarlo e valorizzarlo senza tradirne la tradizione e la forte identità del suo nome» spiegò Paolo Aruta, amministratore delegato dei Fratelli La Bufala, gruppo leader nel settore della ristorazione con cento punti vendita sparsi in Europa, Stati Uniti, Medio Oriente e un fatturato annuo di circa ottanta milioni di euro.
MERCERIA “ABRONZINO” – Da tempo, all’esterno del negozio, campeggiava la scritta “svendita totale” ma a parte questo, nulla lasciava presagire la fine imminente. La merceria Abronzino era un punto di riferimento nel settore da oltre 30 anni. Nei suoi scaffali si potevano trovare articoli di diverso genere: dai bottoni agli elastici per cucito, dalle chiusure lampo ai nastri di ogni tipo; per venire incontro alle esigenze dei più giovani, la merceria Abronzino si era anche attrezzata per realizzare magliette personalizzate. Purtroppo, però, le antiche mercerie sono state tra gli esercizi più penalizzati dall’arrivo della grande distribuzione, anche se la crisi ha attraversato tutti i settori legati alle botteghe storiche. Dal 1 luglio 2018 la merceria Abronzino ha cessato la sua attività, con enorme tristezza di tutti i vomeresi.
ABBIGLIAMENTO “TARALLO” – Dopo 85 anni di attività, il 18 Maggio 2020 ha chiuso la storica attività commerciale, mettendo in liquidazione la merce con sconti del 70%. La chiusura del negozio storico d’abbigliamento sito in via Toledo, pare non sia stata una conseguenza diretta della crisi economica scaturita dal lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19. Piuttosto sembrerebbe una decisione naturale dovuta alla mancanza di continuità familiare, una decisione arrivata in concomitanza con un importante anniversario. Dopo 85 anni di attività anche per noi è giunta l’ora di chiudere. Dopo tre generazioni dedite al commercio dell’abbigliamento di qualità, in mancanza di continuità familiare nella gestione dell’azienda, abbiamo deciso la chiusura proprio in occasione dell’ottantacinquesimo anno dalla fondazione della ditta. Ringraziamo i nostri clienti per la fiducia e la stima che in questi lunghi anni ci hanno dimostrato e che in molti casi si sono trasformati, nel tempo, in amicizia sincera. Un ringraziamento va anche ai rappresentanti e alle aziende che, con la loro indubbia professionalità e correttezza commerciale, hanno assicurato negli anni il successo della nostra attività tanto da farci raggiungere l’attestato regionale e comunale di Negozio d’interesse Storico” ha spiegato Renato Tarallo.