Il mese di maggio è il periodo dell’anno che più di ogni altro abbiniamo alla Madonna. Dal Medio Evo a oggi,è una delle forme di devozione popolare molto sentita. Nel Rosario dal Santuario campano, quest’anno ci sarà l’invocazione alla Madonna per le vittime e i malati di Covid-19. Ma anche la richiesta di donare professionalità a medici e saggezza ai governanti perché sappiano mettersi al servizio dei cittadini .
STORIA DELLA SUPPLICA
La storia della Madonna di Pompei inizia nel 1872, quando Bartolo Longo, che aveva avuto una giovinezza piuttosto “movimentata”, arrivando perfino a diventare un sacerdote satanico giunse a Napoli da Brindisi per studiare all’Università, un giorno mentre si trovava nei campi udì la Madonna dirgli: “Se propagherai il Rosario sarai salvo”. Decise di recarsi a Napoli per acquistare un dipinto, in modo che la gente avesse un oggetto da venerare. SI rivolse a Suor Maria Concetta del convento di Porta Medina: il quadro che questa gli diede era in pessimo stato di conservazione, con le tarme e pezzi di colore mancanti, Ma come lo ebbe tra le mani capì che era il quadro giusto. Lo acquistò e lo fece trasportare a Pompei su un carretto di solito usato per trasportare il letame.
Nel 1876 iniziò la costruzione della Basilica nel campo dove aveva sentito la voce della Madonna. Grazie alle generose donazioni della contessa Marianna De Fusco, con cui Bartolo Longo conviveva e poi sposò, per mettere tacere le voci di una tresca amorosa al di fuori del matrimonio. Il 13 Febbraio 1876 il dipinto fu esposto per la prima volta, e quel giorno si verificò il primo miracolo, la guarigione a Napoli di una ragazzina che il professor Antonio Cardarelli aveva giudicato inguaribile dall’epilessia. Ben presto la voce si sparse e migliaia di fedeli giunsero a Pompei pregando e chiedendo miracoli.
Oggi nella basilica è possibile vedere i migliaia di ex voto affissi alle pareti all’interno del santuario ” per grazia ricevuta”(tratto da overblog)
SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI
(testo scritto dal beato Bartolo Longo, come atto di amore alla Vergine)
(da recitarsi l’8 maggio e la prima domenica di ottobre a mezzogiorno)
- – O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl’idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.
Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono…….