Domani 27 settembre, alle ore 18.30, presso il Cieddì Ristorante dell’oste-poeta Gino Oliviero, in via Pagliano 3/5 a Portici (Napoli), si terrà un incontro con l’autrice Federica Tuzi. Durante l’evento, organizzato dalla scrittrice Maria Cristina Orga e dalla compagna Angela Belardo, proprietaria della libreria Vocali (di cui il Cieddì ne è “salotto”), si avrà il piacere di partecipare ed assistere alla presentazione e reading di “Più veloce dell’ombra”, nuovo romanzo della Tuzi, edito da Fandango. Dopo “Non ci lasceremo mai”, con il quale ha vinto il premio John Fante come migliore opera prima, ella ha donato ai lettori, infatti, un altro gioiello, consentendo l’ingresso in nuova architettura sublime di parole ed emozioni, in nuova storia nei panni di Alessandra. Sullo sfondo della periferia benestante di una Torino degli anni Ottanta, Alessandra, figlia di genitori – come si suole dire – fighi, è una fanciulla un po’ goffa e in sovrappeso, la quale cerca di non essere sopraffatta dalle logiche di un contesto effimero, fatto di mode e diete, che la vorrebbero perfetta. È una caccia alla felicità la sua, un percorso anche tortuoso, durante il quale, incappa nell’amore per una sua coetanea. È un amore saffico, dunque, un amore dai mille volti ma con un solo nome: Elena.
La resa dell’opera non poteva che essere di elevata qualità letteraria, con una penna, quella dell’autrice, che è a tutti gli effetti poliedrica. Essa, del resto, ben si è prestata a poter essere declinata nelle sfumature più varie dell’arte della scrittura. Oltre ai suoi due romanzi, difatti, possiamo citare lavori quali radiodocumentari e critiche cinematografiche e teatrali, oltre all’insegnamento. Spiccano, tra le altre cose, “Santiago. Anche le lesbiche sono pellegrine”, serie televisiva per Fox Cult, e “Are you greedy?”, un viaggio tra Stati Uniti, Africa ed Europa per intervistare donne omosessuali sulle loro pratiche sessuali. “Papayoni. Creatura immorale”, invece, si concentra sulla condizione femminile in Nepal. Degno di nota è anche l’attuale tour con un concerto teatrale, insieme alla cantautrice olandese Merel Van Dijk, con la quale ha creato il duo NoChoice.
Come si può notare, il talento della Tuzi, quindi, non si è risparmiato l’approdo sulle tematiche dell’impegno, a favore delle donne e della comunità LGBT. La sua, pertanto, è una voce, che per la sua lucidità, risulta importantissima, soprattutto in questi tempi dove, per il nostro Paese, su una timida conquista sul piano dei diritti civili, sembra volersi abbattere una nuova ventata oscurantista. Abbiamo bisogno, tutti, di un’intellettualità raffinata, quale quella di Federica Tuzi, perché anche noi, come Alessandra, non vogliamo soccombere in una società dove pare che la felicità debba essere per forza sinonimo di ciò che viene definito “normale”, di accettazione passiva di modelli preimpostati.