Tra le tante meraviglie della costiera amalfitana Ravello è indubbiamente uno dei posti più incantevoli. Chiamata “la città della musica”, si affaccia su un meraviglioso panorama e lungo i vicoletti si distinguono i monumenti storici.Villa Rufolo è la punta di diamante dell’immenso patrimonio storico e architettonico di Ravello. Un complesso monumentale che porta il nome della famiglia che lo realizzò. Nonostante una parte di quell’immenso patrimonio sia stata erosa dal tempo e dall’incuria, un’altra parte è stata recuperata e nuovi tasselli sono stati aggiunti in epoca più recente, a partire dalla preziosa opera dell’industriale scozzese Francis Nevile Reid che ne fu proprietario tra il XIX e il XX secolo. In dieci secoli, al modello originario caratterizzato da architettura araba, sicula e normanna, si sono sovrapposte nuove linee, da quella più pesante dei nuovi volumi del chiostro (XVIII secolo) a quella più romantica dei giardini ottocenteschi, fino ad arrivare ai giorni nostri con spazi ideati a soddisfare le esigenze funzionali della Fondazione Ravello, del Ravello Festival e del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali.La visita alla Villa inizia dalla Torre d’ingresso, la cui unica funzione è sempre stata ornamentale. Proseguendo attraverso il viale, le cui antiche mura sono appena nascoste da cipressi e tigli, si giunge al cortile o Chiostro Moresco, che si contraddistingue per le trentasei colonnine binate decorate con intrecci e annodamenti fogliati.
La parte più antica del complesso architettonico di Villa Rufolo è la Torre Maggiore, alta trenta metri e suddivisa in tre piani, che testimonia con la sua altezza la potenza sociale, politica ed economica dei Rufolo.
Particolarmente suggestiva è l’area circostante, costituita da un pozzo, ricca di rovine, piante esotiche, pini e cipressi, che conquistò Richard Wagner, il quale materializzò “il magico giardino incantato di Klingsor”, scenografia fino ad allora presente solo nelle sue visioni fantastiche.
Villa Rufolo è anche scenario di eventi musicali, allestiti su un palco proteso nel vuoto che ogni anno viene appositamente costruito. Infine, i resti della Balnea, area destinata alle cure termali, il Bagno turco, la Cappella, dove per molti mesi dell’anno sono ospitate mostre di arte contemporanea ed eventi di varia natura, sono a conclusione di questa magnifica visita.