Dopo la sconfitta interna con la Roma il Napoli era chiamato a rispondere nella sempre difficile trasferta milanese sponda Inter: ebbene la gara di ieri sera, conclusasi con il classico risultato ad occhiali, ha solo parzialmente rimosso le scorie accumulate in settimana. La Juve è passata avanti (+1 sul Napoli e con una gara in meno) e sarà difficilissimo adesso riacciuffare i bianconeri che non perdono un colpo. Ma la risposta più importante che tutti i tifosi azzurri vogliono sentire è quella relativa al fatto che il Napoli creda ancora al trionfo finale: mancano nove gare, il calendario prossimo futuro appare più che abbordabile e resta ancora da giocare lo scontro diretto. Guai a mollare quindi, ma che adesso gli uomini di Sarri diano dimostrazione di crederci ancora, sarebbe un peccato abbandonare adesso il pensiero stupendo del terzo tricolore.
Primo tempo molto tattico, Inter aggressiva ma con poca qualità, Napoli che far girar palla ma senza mai impensierire Handanovic: le occasioni da gol latitano soprattutto perché da un lato uno spento Perisic è controllato senza problemi, Icardi non ha una palla giocabile che sia una e Rafinha sembra ancora in ritardo di condizione. Sul fronte Napoli Mertens prova a svincolarsi dalla guardia della coppia di giganti Skriniar-Miranda, Insigne gioca una infinità di palloni sbagliandone altrettanti e Callejon è fuori partita. E allora è spesso Koulibaly a dover provare l’impostazione con risultati, ovviamente, alterni, mentre il trio di metà campo azzurro gioca una gara ordinata ma senza squilli.
Nella ripresa, complice la stanchezza, si apre qualche spazio in più e, dopo un palo di Skriniar su azione da fermo, il Napoli inizia a fare la partita e rendersi vagamente pericoloso dalle parti della porta nerazzurra. Ma a mancare clamorosamente è la qualità nell’ultimo passaggio, per non parlare della scelta nelle conclusioni. Sono tante, almeno dieci, le occasioni in cui il Napoli parte in velocità verso la porta nerazzurra ma troppo spesso tocca ad Allan la rifinitura e i risultati sono quelli che sono. E’ stranamente impreciso anche Insigne che prima ci prova con il solito tiro a giro (fuori) e poi spreca una colossale palla gol cercando un improbabile pallonetto a tu per tu con Handanovic, calciando alto. Sarri prova il solito cambio Hamsik – Zielinski (senza esito) e scongela dalla panchina Milik (85′) e Rog (88′) richiamando Mertens e Allan. Insomma tanto rumore per nulla, il gol tanto atteso non arriva e lo zero a zero, risultato comunque dignitoso e raggiunto senza soffrire praticamente mai, serve a poco ad entrambe le compagini.
Come detto si fa durissima per lo scudetto: il recupero di mercoledì tra Juve e Atalanta sigillerà il reale vantaggio in classifica dei piemontesi sul Napoli, tutti sperano in una impresa dell’Atalanta che, ad oggi, appare davvero poco credibile. Ma le partite vanno giocate tutte e allora il nostro augurio è che si possa lottare fino all’ultimo minuto della stagione e tirare le somme solo in qual momento.