Chissà cosa avrebbe pensato il professor Bellavista davanti a tale “spreco” di candeline. il suo creatore ed alter ego Luciano De Crescenzo nella giornata di ieri ne ha spente ben 88. Uomo di immensa cultura, è riuscito in ogni sua opera ad esportare la napoletanità in tutto il mondo. Ogni sua opera è espressione della nostra terra, rappresenta il nostro modo di pensare e di stare al mondo, mostra la filosofia millenaria che guida la nostra mente.
De Crescenzo raggiunse la popolarità negli anni ’70 grazie al programma TV “Bontà loro” di Maurizio Costanzo. Nel 1977 fece registrare un boom di vendite con il libro”Così parlò Bellavista”; vendette più di 600.000 copie e fu tradotto in moltissime lingue, diventando un vero e proprio caso letterario. Tra il 1977 e il 2000 è diventato un autore di successo internazionale, pubblicando venticinque libri, vendendo 18 milioni di copie nel mondo, di cui 7 milioni in Italia. Le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e diffuse in 25 paesi.
Ha sempre affiancato alla sua attività di scrittore a quella di divulgatore, negli anni ’80 e ’90 ha condotto sulla RAI un programma su miti e leggende dell’antica Grecia. De Crescenzo è stato capace di introdurre anche il lettore e il telespettatore più inesperto ai problemi sollevati dalla filosofia antica, cercando di trasmettere conoscenze antiche, tradizioni, miti, pensieri dei filosofi classici con la stessa semplicità usata nelle vicende giornaliere.
Dopo diverse esperienze come attore con Roberto Benigni e Renzo Arbore nel 1982 esordì dietro la macchina da presa con “Così parlò Bellavista”, tratto dal suo best seller. Il successo della pellicola lo convinse a dirigere l’anno seguente “Il mistero di Bellavista” e la commedia a episodi 32 dicembre nel 1988, sulla relatività del tempo. Nel 1990 recitò accanto a Sophia Loren e Luca De Filippo in “Sabato, domenica e lunedì” di Lina Wertmüller mentre nel 1995 scrisse, diresse ed interpretò “Croce e delizia”. La sua ultima apparizione è del 2001 dove interpreta il ruolo di un boss mafioso nel film per la TV “Francesca e Nunziata”, ancora della Wertmüller.
Negli ultimi anni le sue apparizioni pubbliche sono diminuite a causa della prosopoagnosia, deficit percettivo del sistema nervoso centrale che impedisce ai soggetti che ne vengono colpiti di riconoscere correttamente i volti delle persone, anche quelli familiari. La malattia no gli ha impedito di continuare a scrivere: pochi giorni fa ha presentato il suo ultimo libro: “Non parlare, baciami”.