Buon viaggio papà!
Queste le parole di Alberto Angela per dare l’ultimo saluto al papà Piero.
Attraverso i suoi social, il messaggio di congedo da un padre eccelso come il suo è, nello stesso tempo, il modo di comunicare al mondo la sua morte.
Difficile incasellare Piero Angela in una categoria professionale, viste le sue mille anime : divulgatore scientifico, giornalista, cronista, conduttore televisivo, musicista e saggista.
Ha avuto il grande merito di rendere la cultura e la conoscenza davvero democratiche, estese a tutti e comprensibili a tutti, anche nella complessità degli argomenti.
Nasce a Torino il 22 dicembre 1928, figlio di un medico antifascista, insignito della medaglia dei Giusti tra le nazioni.
Fin dall’età di 7 anni ha cominciato a ricevere lezioni di pianoforte appassionandosi alla musica e, in particolare, al jazz, amore che lo ha accompagnato fino agli ultimi giorni con l’incisione di un disco jazz negli ultimi mesi esaudendo l’ennesimo desiderio di suonare, nonostante tutto e nonostante la malattia con cui lottava da anni in silenzioso riserbo.
Negli anni 50 diviene giornalista Rai, conduce il telegiornale, è inviato a Parigi ma anche in zone di guerra, come in Iraq o Vietnam, dimostrando sempre la sua immensa cultura e profonda umanità.
Proprio queste virtù lo hanno reso così amato dal pubblico tutto senza alcuna distinzione perchè lui si poneva in modo assolutamente egualitario rispetto al suo spettatore in ascolto mai con la prosopopea dell’indottrinamento o la presunzione di un sapere complesso da non saper condividere.
Le sue abilità descrittive e divulgatorie lo avvicinarono al mondo della ricerca e comunicazione scientifica mai sondata prima in Italia ispirata alla programmazione scientifica televisiva di stile anglosassone.
E così, piano piano, si è ritagliato un posto di primaria importanza nei palinsesti Rai per la divulgazione scientifica attraverso programmi di grande successo.
Uno su tutti Quark, nella sua versione moderna Superquark, in onda questa estate su Rai1 che la dice lunga sul suo modo di intendere la cultura e la sua comunicazione.
I quark sono la parte della materia più infinitesima conosciuta fino alla messa in onda della trasmissione negli anni 70 e così dalle sua parole emerge l’intento della sua trasmissione : «Il titolo Quark è un po’ curioso e lo abbiamo preso a prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto quark, che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. È quindi un po’ un andare dentro le cose».
Andare dentro le cose e rendere tutto questo affascinante e, allo stesso tempo, comprensibile al quivis de populo era la sua grande aspirazione poiché è molto semplice – parafrasando un suo pensiero – comunicare in modo cattedratico e complesso dimostrando di sapere tra chi sa o a scapito di chi non sa ma la vera complessità sta nel rendere semplici le cose complesse e, quindi, a portata di tutti.
Non amava essere definito umile in questo suo atteggiamento e in questa sua attenzione verso gli altri ma lo considerava un aspetto fondamentale del suo lavoro.
Spesso ha raccontato di aver interpellato un operatore, un tecnico, uno spettatore per vedere come reagiva di fronte alla costruzione di un suo servizio televisivo e qualora percepiva un dubbio, una esitazione nel suo sguardo, immediatamente rivedeva il video realizzato e lo rifaceva per renderlo vicino alla gente comune in modo da essere comprensibile e utile all’accrescimento di chi fosse dinanzi allo schermo nei confronti del quale dimostrava sempre un grande rispetto e gratitudine.
Il modo di pensare e di vivere la sua talentuosa capacità comunicativa sono divenuti non solo baluardo della sua ricchissima attività scientifica ma elemento fondante del suo successo.
Il suo garbo, la sua semplicità, la sua umanità, la sua riservatezza sono tratti ineludibili della sua personalità e della sua vita da personaggio pubblico e famoso, sempre composto, mai fuori posto, smodato, scortese o esibizionista della sua conoscenza; quest’ultimo aspetto dichiarava di averlo acquisito in famiglia da suo padre nella sua educazione da bambino, molto severa e fondata sul rispetto e sul garbo, senza esibirsi mai.
Una mente eccelsa che mancherà decisamente alla nostra amata Italia che vive – come lui stesso ha scritto nella sua ultima dichiarazione per mamma Rai, lasciando un segno forte e commovente del suo ultimo saluto ai telespettatori – un momento molto difficile.
Si perché la cultura di cui Piero Angela e in certo qual modo il suo erede Alberto, è bistrattata dalla tv e non solo, quasi fosse ai margini dei talk show e dei pettegolezzi degeneri.
La stessa politica presta il fianco ad un affossamento della cultura e del valore della conoscenza e delle competenze vista la classe politica e dirigente che governa il paese e che si accinge a governarlo dopo la prossima tornata elettorale con bagarre, imbrogli e inciuci tra le forze politiche in cui i leader sono tutti prime donne in cerca di una poltrona di cui appropriarsi in spregio a tutte le regole del buon vivere civile e del rispetto del popolo che vota e sceglie democraticamente i propri rappresentanti ancor più in questo preciso momento storico in cui gli scranni parlamentari si sono ridotti in modo consistente, instaurando un regime di guerriglia delle opinioni e dei programmi elettorali davvero imbarazzanti e di bassezze tra gli esponenti politici senza precedenti nella storia della Repubblica.
Ecco, dunque, che il rammarico per la perdita di un uomo come Piero Angela lacera i più e intristisce profondamente perché lascia un vuoto immenso, testimone di un mondo che sta scomparendo : quello dei nostri nonni e bisnonni che hanno vissuto la tragicità della guerra e hanno cercato, riuscendoci con le battaglie culturali e di riscatto, di rendere il nostro mondo più bello e più accogliente.
Piero Angela ha messo a disposizione di tutti il suo talento e il suo sapere entrando nelle cose e nelle case degli italiani e permettendo a tutti di farlo, guidati mano per mano dalla sua conoscenza e dalla sua affabilità come quando ci ha fatto precipitare nel corpo umano scrutando da vicino i suoi misteri e le sue magie o vivendo nella mente di un neonato imparando a conoscerne gli sviluppi, le tappe e svelando i pensieri più silenziosi fino ad allora non noti al grande pubblico o ancora quando siamo piombati nell’era dei dinosauri vedendoli e apprezzandoli nella loro maestosa grandezza e spaventosita’ o ancora quando ci ha regalato un viaggio entusiasmante nel mondo delle emozioni umane comprendendo quanto mente e corpo siano simbiotici…e infiniti ulteriori esempi di divulgazione scientifica e di immersione nel mondo infinito della cultura e della scoperte scientifiche.
Addio, dunque, ad un uomo immenso, di cultura, di sensibilità, di umanità, di garbo, di umiltà, di empatia.
Un intellettuale di altri tempi di cui sempre più si avverte un vuoto enorme nel panorama italiano della cultura.
Piero Angela si è sempre professato agnostico e alla domanda se dopo la morte ci fosse una vita, la sua risposta è stata come sempre intelligente e acuta : tutti se lo chiedono, gli uomini da sempre e una risposta certa ovviamente non c’è, però esiste l’immortalità che alcune vite lasciano negli affetti che restano o che sono imperiture come i grandi attori del passato o i personaggi storici.
Beh! Tale dono dell’immortalità non può non accompagnare il ricordo di tutti noi per un uomo giusto e immenso che si è donato con generosità e che, in virtù anche della sua grande sensibilità di musicista sopraffino, ha saputo abbinare raffinatezza, eleganza e armonia nella cultura aperta a tutti, l’unica vera forza su cui puntare per salvare l’umanità da questo brutto orribile momento e virare verso la salvezza del mondo dalla crisi climatica e dalla crisi umana e umanitaria non meno drammatiche e emergenziali.
Una prova su tutti: la guerra in Europa che, nonostante imperversi sempre con intensità tragica, è divenuta notizia di terz’ordine del tutto trascurata e non più di interesse o preoccupazione, Taiwan sotto scacco della Cina, odio razziale e, non solo, discriminazioni e ostilità verso l’altro con un Mediterraneo divenuto cimitero a cielo aperto per migliaia di migranti in fuga da guerra e disperazione, che non trovano più accoglienza, la diffusione di idee nazionaliste e integraliste quasi che dell’insegnamento della nostra recente storia non sia rimasto nulla, la drammatica situazione climatica i cui effetti devastanti si stanno manifestando nella loro violenza e impetuosità con una netta e imprevista anticipazione sui tempi inaspettata persino per gli scienziati e gli osservatori.
Non appena il figlio Alberto ha diffuso il messaggio di addio al padre, la Rai ha diffuso l’ultima lettera di Piero Angela che contiene un vero e proprio testamento ideologico e un commovente congedo dai propri telespettatori e non solo.
“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.
Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.
È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.
Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.
Un grande abbraccio
Piero Angela ”.