Un entusiasmo smisurato, accompagnato dalla persistenza, è la ricetta giusta per garantirsi una carriera di successo nel mondo del marketing online: parola di Alessandro Rania Ceo & Marketing Director di DeepartWeb.
Sport preferito e squadra del cuore?
Non sono un grande sportivo ma amo la sportività. Seguo l’esempio di grandi uomini e donne che hanno fatto la storia dello sport, mi lascio ispirare da loro e dalle loro imprese e da come hanno condotto la loro vita coniugando il loro successo sportivo con la loro immagine pubblica. I miei preferiti sono: Xavier Zanetti, Pelé, Ibrahimovic, Nadal, Djokovic, Simon Biles, Alex Zanardi.
Sei uno esperto di progettazione strategica con una carriera di successo nel settore. Hai un suggerimento da dare ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro nell’ambito del marketing online?
Il consiglio che mi sento di dare è di affacciarsi al marketing online con smisurato entusiasmo più persistenza, un’addizione fondamentale per garantirsi una carriera di successo.
Ci racconti le tue esperienze professionali e i tuoi attuali progetti?
Ho iniziato prestissimo la mia carriera lavorativa, all’età di 16 anni, come garzone di bottega nelle agenzie creative del mio territorio. Correvano gli anni ’90 e un grande fermento di marketing pubblicitario imperversava in tutta Italia. Ho avuto la fortuna di lavorare come giovanissimo assistente all’Art Director su brand come Levi’s, Diesel, Best Company e tantissimi incredibili progetti internazionali. Con gli anni 2000 ho iniziato la mia carriera da professionista in regime autonomo passando, dal ruolo di creativo a consulente marketing fino al 2005 con la mia prima Startup Digitale completamente orientata al web in un momento dove pochissimi iniziavano imprese come la mia. Oggi gestisco piani marketing online e offline con multinazionali Italiane che hanno sedi in tutto il mondo, oltre a vantare clienti direzionali in Usa, Uk, Cina, Germania e Cile, in oltre 20 settori merceologici diversi.
Quale personaggio del passato ha influenzato e ispirato di più le tue azioni. Perché?
Sono stato molto attratto da personaggi protagonisti del loro tempo e in vari ambiti come Frank Bettger, Nelson Mandela, Sergio Marchionne, Enrico Berlinguer. Da questi ho tratto insegnamenti di vita, imprenditoriali e di profondo spessore umano.
Ognuno ha un definizione diversa della parola successo. Che cos’è per te il vero successo? Come si è evoluto il tuo concetto di successo nel tempo?
Per me il vero successo è «la trasformazione in chiave strategica delle mie idee che si concretizza tangibilmente». La vera evoluzione di questo concetto è per me un unico imperativo «la persistenza in chiave positiva» che ogni giorno come un mantra mi accompagna nell’unica direzione che conosco, quella dei risultati senza compromessi.
Parlaci del tuo ruolo di Ceo e di come hai conseguito i tuoi risultati professionali.
Ho sognato da sempre un’azienda di tipo orizzontale dove tutte le risorse avessero ruoli decisionali. Ho deciso di scegliere collaboratori più bravi di me rispetto a personale subordinato con meno esperienza. La scelta è stata tra avere un’azienda composta da nani o da giganti: ho scelto la seconda.
Parlaci del ruolo del leader e delle diverse tipologie di leadership. Quale preferisci?
La vera leadership si manifesta solo nella fiducia che dai ai tuoi collaboratori e non impone nessuna regola.
Secondo te cosa serve per essere un buon Seo?
Ti rispondo con 3 semplici parole: curiosità, approfondimento, conoscenza. Un Seo deve avere la curiosità innata di approfondire e analizzare tutte le tematiche e le sfumature che sono necessarie per conoscere il prodotto e la sua vera natura.
Qual è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro?
Il mio lavoro si articola in vari step e la multidisciplinarietà e la trasversalità delle informazioni che processo è sicuramente la parte più affascinante e stimolante. Ho a che fare con una clientela proveniente da diversi settori e diverse realtà e cerco sempre di fare in modo di ampliare sia le mie conoscenze che costruire nuove relazioni umane.
Cosa cerchi nelle persone con cui lavori?
Nei miei collaboratori e in generale nel mio lavoro, ricerco la proattività e la voglia di fare. Essere circondato da persone giovani e con idee innovative e che amano ciò che fanno è alla base del mio essere imprenditore. Un lavoro svolto con entusiasmo porta sempre risultati migliori e performanti.
Qual è stata la più grande sfida che hai dovuto superare nella tua carriera?
Io sono un self-made man. Ho cominciato dal basso per imparare i fondamentali del mestiere, per poi arrivare a dirigere un’azienda mia. La maggiore sfida iniziale quindi è stata proprio con me stesso: costruire la sicurezza necessaria per confrontarmi con persone, magari più qualificate di me, e riuscire a trasmettere loro la mia passione, il mio carisma e le mie conoscenze.
«C’è un solo modo per conquistare e costruire la fiducia: essere onesti, gentili, rispettosi mentre raggiungiamo risultati funzionanti e verificabili». Che ne pensi di questa filosofia?
Sono totalmente d’accordo. L’onestà intellettuale, la gentilezza e il rispetto sono tutti elementi importanti per avere successo e riconoscimento. Aggiungo che bisogna essere anche altrettanto forti e consapevoli, perché non sempre i nostri interlocutori adottano la stessa filosofia, ma il rimanere fedeli ai propri principi alla fine paga sempre.
Come si fa ad intercettare i potenziali clienti in tutte le fasi del percorso di conversione con il giusto messaggio? Cosa consideri quando devi iniziare un progetto Seo?
Intercettare potenziali clienti implica una fase di studio e indagine del cliente stesso e del suo settore, quindi occorre conoscerne la provenienza e il background territoriale. L’individuazione del target in maniera verticale è strategico per avere linee guida precise che permettono di cogliere e trasmettere il messaggio del cliente in maniera appropriata. In ultimo, ma non per importanza, credo sia fondamentale l’esperienza che nel corso del tempo si acquisisce, insieme ai cosiddetti trucchi del mestiere.
Che cambiamenti prevedi che la pandemia porterà nei business digitali?
In realtà la pandemia dei cambiamenti a livello digitale li ha già portati: ha costretto per un relativo arco di tempo molte più persone a sperimentare il digitale, sia nel proprio lavoro che nel tempo libero. La sfida a breve termine, e a mio avviso necessaria, sarà affiancare al business digitale dei cambiamenti di natura giuridica in merito a questa nuova realtà per governare una sorta di anarchia che si è venuta inevitabilmente a creare in rete.
Che futuro prevedi per i modelli di business legati agli influencer ?
L’influencer è il modello di business più in agognato dalle nuove generazioni degli ultimi anni. Se pensiamo a questa professione, non possiamo non citare Chiara Ferragni che per prima ha colto le opportunità social e digitali per un business di successo. Ma il modello-stile Ferragni non sarà più replicabile a mio avviso: oggi c’è una saturazione del mercato dei classici influencer e micro-influencer e per questo credo che chi saprà fare provocazione intelligente e stimolante con nuovi canali orientati all’economia circolare e sostenibile, avrà il maggior riscontro.
In che modo i professionisti possono dare un concreto supporto a creare un mondo migliore?
Sicuramente mantenendo un’etica professionale pura e scevra da condizionamenti esterni, in modo tale da promuovere se stessi, la propria attività, servizi e prodotti, nella maniera più pulita e trasparente possibile.
Immagini che si svilupperà di più il concetto di responsabilità sociale dell’impresa e di solidarietà dopo la pandemia?
Non so darti una risposta certa e univoca. Credo che dipenda dalle singole persone, atteggiamenti e dai piccoli gesti quotidiani che ognuno di noi è abituato a fare e che faceva anche prima della pandemia. Perciò sono convinto che chi prima era solidale e responsabile lo sarà anche dopo questo evento storico. Chi invece aveva tendenze più egoistiche, continuerà a portarle avanti anche nel post pandemia perché l’essere umano dimentica troppo in fretta, sia nel bene che nel male.
Se domani vincessi al Super Enalotto e potessi realizzare un tuo progetto di beneficenza quale faresti? E perché?
Sicuramente continuerei a supportare finanziariamente, in maniera ancora più cospicua rispetto a quanto erogato negli ultimi 15 anni, quelle associazioni che operano nelle aree più disagiate del mondo, come Emergency e Medici senza frontiere.
Conosci delle associazioni che stanno portando avanti dei bei progetti di solidariet
Ci sono molte realtà, anche a livello locale, che portano avanti progetti solidali: io sono particolarmente vicino alle associazioni dei clown che portano sorrisi e felicità ai piccoli pazienti nei reparti ospedalieri oncoematologici. È un modo molto nobile e altruista per portare serenità a chi è meno fortunato.
Che libro suggeriresti ad un giovane imprenditore digitale. Perché?
Senza dubbio, il libro che mi ha ispirato molto e che consiglierei è “Come si diventa un venditore meraviglioso” di Frank Bettger. Nonostante sia un libro un po’ datato, è del 1954, trovo che sia particolarmente attuale e calzante per chi vuole intraprendere la strada del digitale.