Anche oggi, mercoledì 13 novembre, le scuole, nel capoluogo campano, in compagnia con altri 11 comuni del Vesuviano, sono chiuse, così come pure i cimiteri e i parchi cittadini. La decisione è giunta, dopo la riunione del Comitato operativo comunale, dal sindaco Luigi de Magistris, a seguito della nuova allerta meteo diramata pure per la giornata di oggi dalla Protezione civile regionale, la quale ha sollecitato di tenere alta l’attenzione fino alle 18. “Venti forti dai quadranti occidentali con locali rinforzi e possibili raffiche. Mare agitato, con possibili mareggiate lungo le coste esposte, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, localmente di moderata intensità” (…) “Possibili allagamenti di locali interrati e di quelli a pian terreno; scorrimento superficiale delle acque nelle sedi stradali e possibili fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse; innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, con inondazioni delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (Fenomeni franosi superficiali legati a condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, in bacini di dimensioni limitate per effetto della saturazione dei suoli”. Questo è quanto si legge sull’avviso della Protezione civile, che ha evidenziato quindi l’opportunità di porre in essere tutte le attività atte a prevenire il peggio per quanto attiene il dissesto idreogeologico e di tenere d’occhio il verde pubblico, i cornicioni dei palazzi, i pali della luce e i cartelli stradali che, per i venti forti o per il moto ondoso, potrebbero risultare pericolosi.
Certamente, non ci piove – a proposito di piogge – sul fatto che la scelta di non fare andare neppure oggi a scuola gli studenti di ogni ordine e grado sia stata maturata in maniera oculata, tenendo conto delle avvertenze proposte sul piano tecnico. Tuttavia, nelle ultime ore, così come nei giorni trascorsi, non sono mancate le polemiche attorno a tale questione. In tanti, infatti, hanno sostenuto come quella di chiudere gli istituti scolastici sia stata una decisione eccessiva, evitabile e non necessaria per dei temporali. Le giornate di maltempo, anche intenso, nei mesi invernali che verranno, del resto, saranno frequenti e quindi, di sicuro, non sarà possibile ogni volta predisporre la sospensione dell’attività di studio. C’è chi ironizza sul fatto che, a questo punto, tanto varrebbe riaprire le aule direttamente dopo le vacanze natalizie oppure che sarebbe il caso di fare lezioni nei mesi da aprile a ottobre – come se, poi, le forti precipitazioni e le trombe d’aria, ultimamente, non si stiano verificando pure d’estate! -. È pur vero, in tal senso, che negli ultimi anni, a quanto pare per via dei tanto dibattuti cambiamenti climatici, stiamo assistendo ad un’intensificazione dei fenomeni meteorologici, spesso molto violenti, i quali rendono necessaria una maggiore accortezza. Probabilmente, però, ciò non può finire per essere considerato come una sorta di scusante, in quanto, in realtà, le amministrazioni dovrebbero far sì che gli edifici, gli alberi, i lampioni, i segnali, gli scoli dell’acqua e il sistema fognario siano messi preventivamente in una condizione di sicurezza ed efficienza tale da poter garantire tranquillità e regolare svolgimento di tutte le funzioni, incluse quelle per la formazione dei giovani, nonostante le avversità.
In tutto ciò, magari, gli studenti più pigri stanno gioiendo per qualche interrogazione saltata, ma, da adulti forse un po’ noiosi, raccomandiamo loro di sfruttare il tempo a casa per approfondire qualche argomento!
Per concludere, in riferimento agli eventi connessi al maltempo dal giorno 3 novembre scorso in poi, la Giunta regionale della Campania ha conferito al Presidente il mandato ai fini della richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza da inoltrare al Consiglio dei Ministri tramite il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.