Mentre sul “Maradona” calano le ombre della sera, il Napoli si fa sfuggire anche il Derby del Sole: la Roma di De Rossi riagguanta gli azzurri nel recupero, dopo essersi fatta rimontare, e allontana i partenopei anche dall’Europa League.
Non è bastata alla squadra di Calzona la prova d’orgoglio che, dopo la figuraccia di Empoli, i tifosi pretendevano: i soliti errori difensivi, uniti all’altrettanto consueta imprecisione sotto porta, hanno impedito agli ormai ex Campioni d’Italia (l’Inter, vincendo il Derby, ha aritmeticamente conquistato lo scudetto) di ottenere una vittoria che avrebbero meritato.
Dopo un bel primo tempo, con qualche buona occasione mancata soprattutto da Anguissa, e un confortante inizio di ripresa, il Napoli si è trovato ingiustamente sotto a causa del solito pasticcio made in Juan Jesus: fallo sciocco e inutile sull’innocuo controllo di Azmoun in area, e penalty realizzato con freddezza da Dybala nonostante la giusta intuizione di Meret.
La reazione degli azzurri è però stata veemente, e a premiarla è arrivato anche un pizzico di fortuna, evento raro di questi tempi: decisiva infatti, sul tiro di Olivera, la deviazione di Kristensen a spiazzare l’incolpevole Svilar.
Al cospetto di una Roma visibilmente stanca e forse con la testa alla eurosfida col Leverkusen, il Napoli ha insistito e sfiorato il gol del vantaggio con Osimhen, su cui è stato fenomenale il successore di Rui Patricio tra i pali giallorossi.
Svilar non ha potuto però nulla sul penalty concesso da Sozza solo dopo essere stato richiamato al VAR per un netto fallo su Kvara, e trasformato con freddezza dal centravanti nigeriano a 5′ dal termine.
I tifosi partenopei non hanno avuto però neanche il tempo di pregustare il ritorno alla vittoria, visto che all’ultimo minuto la solita dormita difensiva su corner ha permesso ad Abraham di battere Meret di testa, da due passi, e di ritrovare il gol dopo un anno, a conferma dell’innata capacità del Napoli di far resuscitare qualsiasi salma calcistica.
Questa settimana, a sperare nella beneficenza azzurra è un vecchio amico: i partenopei fanno infatti visita alla pericolate Udinese da poco affidata a Fabio Cannavaro nel posticipo di Lunedì (ore 20:45) alla Dacia Arena.
Calzona dovrà fare a meno di Kvaratskhelia e di Juan Jesus, e la speranza è che, con poco o nulla ormai in gioco, venga dato spazio a chi finora non ha avuto nemmeno il tempo materiale di dimostrare che peggio di chi ha “giocato” tutto l’anno non si può fare.
Il Napoli è alla ricerca della decima vittoria in serie A in Friuli, dove a perso 13 volte e pareggiato in 11 occasioni: l’ultimo successo azzurro risale al 20 Settembre 2021, quando la squadra di Spalletti calò un clamoroso poker con le reti di Osimhen, Rrahmani, Koulibaly e Lozano.
L’Udinese non batte il Napoli in casa da ben 8 anni: il 3 Aprile 2016 i ragazzi di Sarri dissero addio alle speranze scudetto perdendo 3-1 con doppietta di Bruno Fernandes e gol di Thoreau, che resero inutile la rete di Higuain, poi espulso dopo essere venuto quasi allo scontro fisico con l’arbitro Irrati.
E’ dolcissimo e indelebile il ricordo dell’ultimo pareggio, arrivato esattamente un anno fa: il 4 Maggio 2023, data ormai scolpita nella storia, il gol di Osimhen, giunto dopo il vantaggio bianconero di Lovric, regalò al Napoli l’aritmetica certezza di aver conquistato il terzo scudetto della propria storia, e diede il via in città e in tutto il a una festa unica e meravigliosa.
Di quei giorni restano ora soltanto i dolcissimi ricordi, incastonati in questi giorni da un film emozionante e ben riuscito: non resta che augurarsi che l’horror vissuto in questa stagione arrivi in fretta ai titoli di coda, e che Aurelio De Laurentiis metta in piedi un cast in grado di produrre, in tempi non troppo lontani, un già attesissimo…sequel.