Probabilmente incoraggiato dagli ultimissimi dati sui nuovi contagi da coronavirus, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha deciso di fare un altro piccolo passo in avanti. A partire da domani, infatti, oltre alle scuole dell’infanzia (ex materne) ed alle prime classi delle scuole primarie (ex elementari) rientreranno in aula anche i bambini di 7 anni di età, cioè gli studenti frequentanti le classi seconde delle primarie. Un passo piccolo ma che apre la strada della speranza di tanti genitori campani che ormai da tempo aspettano un ritorno alla didattica in presenza per i loro figli, unici in Italia, anzi in Europa, ad andare ancora avanti con la didattica a distanza. Quest’ultima, per molti genitori e per la stessa ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, può essere considerata una valida alternativa, ma da utilizzare solo in casi estremi. La ministra ha infatti tanto criticato la decisione del governatore campano di tenere a lungo tempo chiuse le scuole nella sua regione, mentre nel resto d’Italia gli studenti più giovani e fino ai 14 anni di età non hanno mai smesso di frequentare le lezioni in presenza, consentite attualmente fino alle prime classi delle scuole secondarie di primo grado (ex scuole medie). Per il mese di Gennaio 2021 il governo ha inoltre stabilito il ritorno in aula anche per le altre due classi delle ex scuole medie e per le scuole secondarie di secondo grado (ex scuole superiori). Chissà se la Campania riuscirà a stare al passo col programma di riapertura nazionale, anche se le premesse sembrano optare per una gradualità e quindi per un processo più lento.
Ad appoggiare il presidente De Luca ci sono molti cittadini e genitori che, preoccupati per la propria salute e per quella dei propri figli, spingono affinché si continui a studiare in modalità DAD. Come in ogni ambito, quindi, anche in questo caso ci ritroviamo di fronte ad una varietà di opinioni sulle quali non possono ovviamente essere basate le decisioni governative. Queste ultime tengono infatti conto degli ultimi dati epidemiologici, che come già detto registrano un concreto miglioramento, e sulle previsioni in vista delle festività natalizie. C’è da considerare che la zona rossa in Campania e la chiusura prolungata delle scuole, che hanno alleggerito di molto il sistema dei trasporti pubblici, hanno ottenuto finora dei buoni risultati. Non sarà facile mantenere lo stesso controllo in vista del Natale e con il passaggio da zona rossa a zona arancione, che comporta importanti aperture per alcune attività commerciali. Anche stavolta sembra che, pur se con maggiore cautela rispetto al periodo estivo, si voglia tutelare l’aspetto economico a discapito di quello sanitario. Nonostante ciò il premier Giuseppe Conte si è raccomandato con gli italiani affinché trascorrano un Natale responsabile, evitando le riunioni di famiglia. Dopo il discorso del presidente del Consiglio dei Ministri, in Campania il governatore De Luca ha mostrato come sempre una maggiore severità, minacciando misure più restrittive di quelle nazionali e controlli rigidi durante i giorni di festa. Per il momento però, sembra che i primi due giorni in zona arancione siano caratterizzati da traffico e affollamenti, nonostante il maltempo. Un particolare che fa riflettere e fa intuire che, probabilmente, i maggiori controlli saranno concentrati nei giorni del 24-25-26 e 31 Dicembre, quando ormai gli acquisti saranno già stati effettuati, e quando i regali di Natale saranno già stati confezionati, per poi forse non essere mai consegnati.