Finalmente una buona, anzi ottima notizia: sono in fase di approvazione definitiva nuovi vaccini contro il SARS-CoV-2. Forse potremmo trovarci di fronte ad una reale e definitiva svolta in questa guerra che ormai dura da quasi un anno, finalmente abbiamo un’arma in grado di combattere e prevenire efficacemente questa terribile pandemia che ha distrutto vite ed ha colpito duramente l’economia mondiale. Eppure, sul mondo virtuale di internet già girano milioni di voci che senza alcun titolo parlano a sproposito esprimendo qualsiasi parere nei riguardi dei nuovi vaccini.
I complottisti non guardano ai benefici che potrebbe apportare sul piano della salute e della ripresa economica, ma la loro limitata visione li spingerà solo a vedere gli affari delle case farmaceutiche; i più fantasiosi si spingeranno a credere che i vaccini non sono altro dei sistemi per mutare il nostro codice genetico per creare essere umani pronti a muoversi come burattini nelle mani di “coloro che tirano i fili”; i diffidenti penseranno esclusivamente agli eventuali eventi avversi e, così discorrendo si alimentano paure spesso irrazionali delle persone meno sicure.
Che possano esserci degli interessi economici da parte delle aziende farmaceutiche è ovvio, creare un vaccino e farlo in tempi così brevi ha sicuramente dei costi notevoli, ciò che importa è che il vaccino venga prodotto con criteri etici e che sia sicuro ed efficace per la popolazione. Guardiamo quindi con occhio più scientifico cosa sono i nuovi vaccini che a breve verranno immessi in commercio.
Partiamo dal presupposto che lo scopo della vaccinazione è quella di permettere al nostro sistema immunitario di produrre anticorpi in grado di riconoscere l’eventuale ospite intruso ed imparare quindi a difendersi da esso. Esistono diversi sistemi atti a tale scopo e sono:
- Attenuazione dei virus: in questo caso si consente un indebolimento del virus il quale si riprodurrà con molta difficoltà, così facendo il virus non sarà quindi in grado di sviluppare la malattia, ma consentirà al sistema immunitario di svilupparne gli anticorpi.
- Inattivazione dei virus: in questo caso i virus sono completamente inattivati, cioè uccisi con sistemi chimici, quindi il virus non può moltiplicarsi nell’organismo umano.
- Contenenti componenti dei virus: in questo caso si utilizza solo una componente del virus per permettere al nostro organismo di sviluppare l’immunità.
Per quanto riguarda il SARS-CoV-2, virus responsabile della malattia COVID-19, attualmente sono tre le preparazioni più vicine alla distribuzione,
- il vaccino della Pfizer-BioNTech
- il vaccino dell’azienda Moderna
- il vaccino sviluppato dall’Università di Oxford in collaborazione con l’azienda italiana Advent-Irbm e distribuito dalla casa farmaceutica AstraZeneca.
I primi due che sono anche quelli più vicini alla distribuzione, si basano su tecnologie completamente differenti ed innovative rispetto a quelle classiche sopradescritte, sono infatti vaccini a mRNA.
Come funziona questa nuova tecnologia? A differenza dei vaccini classici nei quali si somministrano virus attenuati o componenti del virus inducendo così il sistema immunitario a riconoscere gli elementi estranei e quindi a produrre gli anticorpi specifici, nel caso dei vaccini a mRNA, vengono somministrate porzioni RNA messaggero del virus che inganneranno i nostri stessi ribosomi per produrre le proteine del virus stesso inducendo poi la risposta immunitaria specifica. Per comprendere meglio il meccanismo, nelle nostre cellule è contenuto il nostro patrimonio genetico: il DNA. Frammenti di DNA vengono copiati in RNA e questi ultimi vengo letti da altri elementi presenti nelle cellule, i ribosomi, che sintetizzano strutture proteiche in base alla sequenza di RNA analizzata. Sfruttando questo naturale procedimento grazie ai nuovi vaccini si possono somministrare solo alcune porzioni dell’RNA del virus ed il nostro organismo farà il resto.
Il vaccino di Oxford si basa su un sistema ancora diverso, infatti sfrutta un altro tipo di virus, l’adenovirus come “navetta” per trasportare le proteine presenti nel SARS-CoV-2, in modo da permettere al sistema immunitario di produrre gli anticorpi specifici.
Indipendentemente dalle tecnologie utilizzate è importante però valutare la sicurezza dei vaccini e la loro efficacia.
ll vaccino contro SARS-CoV-2 sviluppato da Pfizer ha completato i test di fase 3 su 43.500 volontari, risultando efficace al 95% nel prevenire la comparsa dei sintomi, richiede però una conservazione a – 70° C.
Per quanto riguarda il vaccino Moderna, i risultati sono relativi allo studio di fase 3 che ha coinvolto in totale 30.000 partecipanti, ha determinato una stima dell’efficacia del vaccino pari al 94,1%. Inoltre richiede una conservazione a temperature tra i 2 e gli 8° C.
Per il vaccino di Oxford l’efficacia è dipendente dalla dose somministrata e varia dal 70 al 90% circa.
La vaccinazione resta attualmente l’unica vera arma che potrebbe dare una svolta significativa alla pandemia, si sono dimostrati sicuri, ma sono necessarie ulteriori conferme dei dati; inoltre ad oggi non è noto quanto tempo duri la loro protezione.