Il premio Nobel per la letteratura è uno dei cinque premi istituiti dal testamento di Alfred Nobel nel 1895 ed è attribuito all’autore nel campo della letteratura mondiale che “si sia maggiormente distinto per le sue opere in una direzione ideale”, assegnato per la prima volta nel 1901 a Sully Prudhomme. Il nome del ricevente viene annunciato dall’ Accademia di Svezia agli inizi di ottobre, il premio viene successivamente consegnato nel mese di dicembre nel corso di una cerimonia alla presenza della famiglia reale svedese e consiste in una somma di denaro, un diploma personalizzato per ogni vincitore e una medaglia d’oro recante l’effigie di Alfred Nobel. Ad oggi ne sono stati assegnati 114, alcuni molto controversi ed io non posso che sceglierne una manciata.
Luigi Pirandello
Poeta, drammaturgo e scrittore italiano, vinse il Nobel nel 1934 “per il suo ardito e ingegnoso rinnovamento dell’arte drammatica e teatrale”. La ragione di tanta considerazione è dovuta al modo in cui egli ha saputo rinnovare le forme e i generi della letteratura. Dopo Pirandello il teatro, il romanzo e la novella non saranno più quelli di prima: egli segna un punto dal quale non si può tornare indietro. Pirandello vede un mondo claustrofobico e paradossale. Un mondo nel quale l’uomo non può veramente mai essere sé stesso perché non c’è un sé stesso, non c’è un solo io, ma tante forme e maschere in cui l’uomo è imprigionato.
Opera più letta: “Uno, nessuno e centomila”
William Faulkner
Premiato nel 1949 “per il suo contributo forte e artisticamente unico al romanzo americano contemporaneo”, fu drammaturgo, poeta, sceneggiatore e scrittore. Da qualcuno considerato il rivale di Ernest Hemingway si riconosce per una scrittura densa di photos e di grande spessore psicologico, celebre per opere narrative provocatorie è stato uno degli anticipatori del genere pulp. Autore di grande gesto: devolse il denaro derivante dal Nobel per la costituzione di un fondo, il cui scopo è quello di sostenere nuovi talenti in campo letterario; viene così istituito il Premio Faulkner.
Opera più letta: “L’urlo e il furore”
Albert Camus
Scrittore, drammaturgo, saggista, filosofo ed attivista francese fu insignito del nobel nel 1957 “per la sua importante produzione letteraria, che con perspicace zelo getta luce sui problemi della coscienza umana nel nostro tempo”. Alla base della sua opera narrativa e saggistica c’ è l’assurdo: l’uomo di Camus cerca una giustificazione all’esistenza e non la trova, diventando così estraneo a sé stesso e solo ribellandosi può far emergere un senso in un mondo dominato dal non senso.
Opera più letta: “La peste”
Heinrich Boll
Nobel nel 1972 “per la sua scrittura che con la relativa combinazione di vasta prospettiva sul suo tempo e di un’abilità sensibile nella descrizione ha contribuito ad un rinnovamento della letteratura tedesca” è considerato uno dei massimi esponenti della letteratura tedesca del secondo dopoguerra. Nei suoi scritti, oltre a criticare nettamente la Germania nazista, trova altri bersagli polemici nella società postbellica: le autorità della politica, l’economia e la chiesa, da lui sotto accusa, ora ironicamente, ora aspramente, per conformismo, mancanza di coraggio e abuso di potere. Verso questa’ ultima compì un atto dimostrativo uscendo da essa, senza peraltro rinnegare la fede.
Opera più letta: “Opinioni di un clown”
Doris Lessig
Britannica, ma nata in Persia fu premiata nel 2007 come “cantrice dell’esperienza femminile, che con scetticismo, fuoco e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa”. Le sue opere sono divisibili in tre periodi: Il comunismo; lo psicologico ed il suffisso. Detestava essere considerata un’ autrice femminista. Famosissima la scena di quando le venne comunicata la notizia dell’assegnazione del premio Nobel: Lessing stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa, un giornalista le chiese se avesse saputo la notizia e quando le spiegò che aveva vinto il premio Nobel lei appoggiò le buste della spesa per terra e rispose: «Oh Cristo!».
Opera più letta: “Il taccuino d’oro”
Alice Munro
Scrittrice canadese,“maestra del racconto breve contemporaneo” vinse il Nobel nel 2013. Donna di dotata di grande umorismo, predilige i racconti brevi per mancanza di tempo libero. Lo stile è apparentemente semplice, indaga nelle vite umane minuziosamente, con una lente d’ingrandimento, compiendo salti temporali. Gli scenari sono quelli di quand’era bambina: una cittadina sperduta dell’ Ontario, non risparmia gli aspetti più dolorosi, crudi, a volte brutali della vita e i protagonisti quasi sempre donne che hanno la stessa età della scrittrice nel momento in cui scrive.
Opera più letta: “Nemico, amico, amante…”