Siamo tutti convinti che i cyberattacchi non siano reali o almeno che gli hacker non attaccano “proprio noi”, lo scorso weekend tutto ciò è stato smentito.
Infatti c’è stato un attacco in oltre 150 paesi con più di 200mila pc infettati da un virus, o meglio da un Ransomware, una particolare tipologia di virus che se infetta il computer lo blocca istantaneamente senza alcuna possibilità di controllare i propri dati, sensibili e non.
Gli autori di questo attacco hacker per ridare il controllo ai proprietari hanno richiesto 300$, una cifra esigua, ma moltiplicata per 200mila, sono ben oltre 600mila$.
Ma non sono stati attaccati solamente privati, ne hanno risentito anche aziende ospedaliere Britanniche, alcuni impianti della Nissan sempre in Inghilterra, il colosso ferroviario giapponese East Japan Railway e la Hitachi.
Come avrete capito, i paesi più colpiti sono l’Inghilterra, il Giappone e la Cina.
Il presidente della Microsfot, Brand Smith, ha scritto sul blog della società “Abbiamo visto vulnerabilità stoccate dalla Cia che sono finite su WikiLeaks e adesso questa vulnerabilità rubata alla Nsa ha colpito clienti in tutto il mondo. Uno scenario equivalente con armi convenzionali sarebbe il furto di missili Tomahawk. I governi di tutto il mondo dovrebbero trattare questo attacco come un campanello d’allarme”.
Infatti il Ransomware è stato rubato all’agenzia di intelligence americana NSA, che ancora deve rilasciare dichiarazioni a riguardo.
Tutti i produttori e sviluppatori di antivirus al mondo si sono subito attivati per contrastare l’attacco, ma l’unico sviluppatore che è riuscito a fermare in modo efficace il virus è un giovane britannico di 22 anni, il cui nome su twitter è “MalwareTech”. Il ragazzo, che per lavoro studia la diffusione dei malware, ha comprato un dominio a cui il Ransomware rimandava, perché in quel modo avrebbe potuto studiarlo meglio. Ignorando che in quel dominio i cyberterroristi avevano nascosto il “pulsante” per spegnerlo: nel momento in cui sarebbe diventato attivo, il virus si sarebbe fermato.