Da 10 giorni siamo entrati ufficialmente nella stagione estiva ed anche se il clima nel mese di giugno ci è sembrato un po’ incerto con molti alti e bassi, ci auguriamo che i prossimi mesi ci regalino delle calde giornate che ci permettano le meritate tintarelle e molti rinfrescanti bagni al mare. È pur vero che dopo questo lungo periodo di quarantena a causa del COVID-19 e dopo una ripresa frenetica e difficoltosa dell’attività lavorativa non vediamo l’ora di stenderci al sole, ma dobbiamo porre alcune accortezze per evitare danni alla nostra salute. Parliamo oggi dei pericoli del “caldo” e quali siano i consigli per evitare di subirne le conseguenze.
Il colpo di calore è una forma di ipertermia (aumento della temperatura corporea) accompagnata da una risposta infiammatoria sistemica, con secondaria disfunzione multi-organo e con conseguenze pericolose per la nostra salute.
Il nostro organismo è in grado di autoregolare la propria temperatura, il colpo di calore si verifica quando tali meccanismi compensatori falliscono nel loro lavoro con conseguente aumento della temperatura centrale. A causa di tale disregolazione possono attivarsi dei meccanismi infiammatori sistemici con rilascio di citochine proinfiammatorie che possono provocare danno a diversi organi come il sistema nervoso centrale, i muscoli (con rabdomiolisi), il fegato, i polmoni (sindrome da distress respiratorio), il rene (insufficienza renale acuta) ed il cuore. Inoltre in caso di scarso introito di liquidi possono verificarsi gravi disordini elettrolitici con aumento dei valori di potassio (potenzialmente fatali) e del sodio.
Il colpo di calore può verificarsi più frequentemente in seguito ad intensa attività fisica praticata a temperature esterne elevate (anche in persone sane) o in soggetti fragili (anziani e bambini) esposti per lunghe ore a condizioni ambientali di elevata temperatura. Quest’ultima condizione è sicuramente peggiorata in ambienti con scarsa ventilazione e ulteriormente aggravata se non sussiste un giusto introito di liquidi da parte del soggetto.
I principali sintomi che debbono far scattare il campanello di allarme sono:
- temperatura corporea particolarmente elevata, anche maggiore di 40 °C
- capogiri, scarsa coordinazione motoria, stordimento
- debolezza, affaticamento, dolori muscolari
- visione annebbiata, nausea e vomito
- cute calda, arrossata e talvolta secca
- sudorazione che però può anche non presentarsi
- bassa pressione e polso aumentato (battiti cardiaci superiori ai 100 per minuto)
- confusione e disorientamento
Il trattamento consiste prevalentemente nel raffreddamento della persona colpita, ciò può essere effettuato o immergendo il paziente in vasca con acqua fredda o nebulizzando il corpo con acqua e ventilando il paziente. Importante contattare il servizio di emergenza per l’assistenza più avanzata del paziente e per la giusta valutazione delle condizioni cliniche ed eventuale prosieguo terapeutico.
È importante sottolineare che le persone affette da colpo di calore spesso non si posso accorgere del problema ed è quindi fondamentale l’osservazione da parte di una persona esterna; per tale motivo poniamo sempre attenzione ai sintomi premonitori manifestati dai nostri figli o genitori.