A due anni dalla totale chiusura del Banco di Napoli (26 novembre 2018), un modo per ricordare la gloriosa storia dell’istituto di credito più antico del mondo, è l’interessante mostra dal titolo “Banco di Napoli: un grande Istituto in mostra”, presso il Museo di Napoli – Collezione Bonelli, in piazzetta San Gennaro 3, nel quartiere Materdei, con il patrocinio della Fondazione “Casa dello Scugnizzo” e del Gruppo “Seniores del Banco di Napoli”, fino al 28 febbraio 2021. Un exihibit che si avvale del contributo per l’allestimento del presidente Francesco Saverio Coppola, dei “Seniores del Banco di Napoli”, organizzazione che ha lo scopo di promuovere ed incoraggiare iniziative volte ad aiutare e a sostenere gli associati e le loro famiglie, arricchendone la cultura, migliorandone le condizioni di vita attraverso qualificate proposte formative per il tempo libero, educando ed incoraggiando alla cittadinanza attiva. Documenti, oggetti e testimonianze della mostra, che al momento sarà possibile vedere a mezzo social.
E’ una storia fatta di primati che videro il Banco di Napoli conquistare un ruolo ed un prestigio internazionale, tanto da divenire un punto di riferimento sia per le piccole realtà periferiche, sia per le principali metropoli del mondo, nelle quali era presente con le proprie prestigiose sedi e succursali di rappresentanza. L’idea della mostra nasce dal desiderio di ripartire dalla memoria, dalla storia e dal prestigio che ha rappresentato il glorioso Banco nel corso dei suoi quasi seicento anni. Artefice di questa encomiabile esposizione è il giornalista, collezionista e cultore di storia patria, Gaetano Bonelli, (Napoli, 1972), che è riuscito con grandi sacrifici e con un notevole dispendio di energie fisiche, mentali ed economiche, a ricostruire la storia del Banco di Napoli. Bonelli, da “storiografo” e “filologo” coinvolge i visitatori in un viaggio all’interno dell’istituto di credito, in cui si manifestano sentimenti di meraviglia e di incredulità per l’unicità dei documenti raccolti, in una simbiosi fra cultura e oggetto, fra collezionista e visitatore. E’ una esposizione che si avvale delle competenze di Giovanni Ardimento, storico monetario e perito numismatico, referente dell’area finanziaria e bancaria del Museo di Napoli – Collezione Bonelli. Di notevole valenza è il corpus di documenti presenti nella collezione, che contempla manifesti, locandine, assegni, libri, opuscoli, fedi di credito, fotografie e medaglie.
L’evento si avvale, tra gli altri, del lusinghiero parere dello scrittore Maurizio de Giovanni: “Il museo di Napoli è una straordinaria realtà e l’autore è Gaetano Bonelli, l’uomo che ha messo insieme questa straordinaria collezione. A lui va tutto il merito di un amore straordinario per la città e per la sua cultura storica. Nel museo, la sezione del Banco di Napoli ripercorre la storia della città che è stata la realtà più importante dal punto di vista decisionale della nostra regione. Perdere il Banco di Napoli è stato un colpo ferale dal quale non ci siamo più ripresi e in occasione della mostra, invito tutti a vederla per leggere da un’altra prospettiva la storia della capitale del Sud del Paese”.
I motivi che hanno spinto Bonelli alla creazione di un vero e proprio archivio di Napoli, non solo della banca, ma anche di altre aree tematiche, sono da ricercare nella sua infanzia. Il primo contatto fu con il Museo Duca Di Martina in Villa Floridiana, istituzione culturale con una ricca collezione, a cui faranno seguito la scoperta di altri luoghi: giardini, palazzi, chiostri, chiese e musei. Nacque così, un desiderio incessante di conoscenza e di culto della bellezza, una ricerca delle proprie origini e della Napoli antica, attraverso una costante comparazione fra fonti letterarie e fonti documentarie. Nel pieno della maturità Bonelli intuisce che Napoli vive un momento particolare della sua storia: è la città delle contraddizioni, dove il bene e il male, la bellezza e il degrado convivono. In qualità di giornalista, iniziò a scrivere articoli raccontando una metropoli diversa, positiva e propositiva. Una proficua e lodevole attività giornalistica lo porta a collaborare con diverse testate, da “Napoli Notte” al “Roma”, fino ad essere il corrispondente degli eventi dell’area al nord di Napoli per il giornale “Il Mattino”. Le “ricerche sul campo” per la carta stampata generarono nuovi stimoli e nuove consapevolezze. Bisognava osservare la città da una prospettiva diversa, senza nessuna base pregiudiziale. Geniale e lungimirante è la creazione di un museo con un taglio antropologico, un contenitore dall’approccio multidisciplinare, in cui tracce e testimonianze dedicate a Napoli riportano in auge la cultura e le eccellenze partenopee del passato. Biglietti del tram a cavallo, matrici di legno delle carte da gioco napoletane del 1825, e tanti altri oggetti sono i singoli tasselli di un grande mosaico, di cui Bonelli ne è il principale artefice.