Fine 2020.
É ora di consuntivi.
Un anno che si era presentato così bello nel suo nome e nei numeri che lo compongono, a tutto tondo 2020 (ventiventi) che sembrava presagire positività e allegria.
In realtà, tutte le aspettative sono state disilluse quasi subito!
Forse avremmo dovuto ascoltare le parole dei nostri nonni che si affidavano ai detti popolari per spiegare anche cose inspiegabili…”anno bisesto…!”.
Vediamo di individuare tramite i fatti le parole e i personaggi chiave che ci descrivono e consegnano questo 2020, giunto quasi in dirittura di arrivo.
Il primo evento televisivo che ricordiamo è il 70^ Festival di Sanremo 2020 con la coppia Amadeus Fiorello in co-conduzione e le incursioni di Tiziano Ferro che tra risate e buona musica divertono dal Teatro Ariston e incassano spettatori e picchi di share.
Del loro Sanremo ricorderemo non tanto il vincitore, un sognante Diodato ma il litigio di Morgan e Bugo in diretta dal palco sanremese con tanto di dedica e variazione canora di Morgan e definitiva esclusione dalla gara.
Ironia della sorte, Morgan si ritrova a fine anno, con le beffe della legge del contrappasso a far parte della giuria di Sanremo Giovani e a dover “mal”digerire la sua nuova esclusione da Sanremo 2021 con la canzone di Bugo a lui preferito e presente nella lista dei cantanti ammessi.
Di qui insulti e improperi inviati pubblicamente all’indirizzo del Direttore Artistico che gli costano anche l’espulsione dalla giuria dei giovani.
Mai come quest’anno il filo conduttore che ha attraversato tutti i 12 mesi è stato unico. E ahimè porta il nome di Coronavirus.
Importato dalla Cina a febbraio 2020 dopo la sua probabile trasmigrazione da un piatto – inquietante a pensarci – a base di pipistrello ingerito da un cittadino di Wuhan, nel mercato del pesce cittadino con una diffusione via via planetaria e senza controllo, il Covid-19 della famiglia dei Coronavirus, ribattezzato così per la sua testa coronata, viene rinvenuto per la prima volta in Italia il 23 febbraio nel famoso paziente 1 proveniente da Codogno nella provincia di Bergamo.
Entrato prepotentemente nelle nostre vite, il virus ha colpito gravemente tutti i Paesi del mondo provocando complessivamente 50 milioni di contagi e ben 1milione di vittime.
E così per la prima volta la pandemia, riconosciuta come tale dall’Oms, termine divenuto tremendamente familiare, costringe a scendere a patti con concetti e dinamiche relazionali fino ad allora sconosciute, le cui parole d’ordine divengono lockdown e distanziamento sociale.
Dal 9 marzo a maggio inoltrato l’Italia vive reclusa in casa, tutto chiuso, fabbriche, negozi, uffici, chiese, scuole, una vera totale zona rossa isolata che si stringe nel dolore e nella fratellanza con la condivisione di abbracci virtuali dai balconi al suono di un testo neomelodico avvolgente e unificante, canzoni cantate a squarciagola e dediche di solidarietà al richiamo di un arcobaleno con la scritta “andrà tutto bene!” che conteneva l’auspicio di vincere la guerra contro il nemico virulento e, nello stesso tempo, il sostegno a medici e personale sanitario in frontiera soli contro il virus e, soprattutto nei primi tempi a mani nude, non conoscendosene le insidiose e pericolose potenzialità, senza mascherine né guanti né visiere!
Da allora i medici che hanno perso la vita per il covid sono quasi 300, alcuni dei quali rientrati in servizio dalla pensione per amore del proprio lavoro e senso di abnegazione alla missione medica.
In Italia il totale dei morti per covid supera i 70mila casi con ben 737 vittime al di sotto dei 50 anni e 190 al di sotto dei 40 anni.
Gli ammalati hanno superato i 2milioni di casi con cifre da capogiro.
La convivenza col virus ha stravolto le nostre vite modificandone abitudini e sconvolgendo le certezze, anche scientifiche, costretti ad imparare a ridimensionare le relazioni sociali, a limitare gli abbracci e le visite ai nostri affetti e a rivoluzionare il mondo del lavoro con un’apertura alla modalità agile laddove possibile per ridurre i contatti evitabili o affrontarli in protezione e prevenzione se si pensa alle videoconferenze e alle svariate piattaforme digitali usate.
Ora non possiamo né dobbiamo fare a meno dei presidii di prevenzione e così le mascherine, anche “chicchettose”, divertenti, chirurgiche o colorate, sono divenute componente obbligatoria dell’outfit di ciascuno di noi, anche dei più piccini.
Le mascherine, proprio loro, sono divenute una protezione indispensabile e nonostante i loro detrattori, che amano definirsi simpaticamente negazionisti, sono obbligatorie per legge e non ammettono ignoranza o inutile sterile ostinazione.
Ma il 2020 é stato anche l’anno della battaglia dell’antirazzismo che, partita dalla morte per soffocamento di George Floyd avvenuta il 1^ giugno, provocata da un indifferente agente di polizia americano, come un’onda d’urto ha fatto il giro del mondo coinvolgendo tanti paesi in manifestazioni di protesta e di lotta ad ogni forma di discriminazione.
Testimone di libertà e di lotta a razzismo e discriminazione, la Senatrice a vita, Liliana Segre, con un ultimo discorso in pubblico condiviso in molti Paesi, alla presenza di rappresentanti politici e dei giovani a lei tanto cari, presenta la sua ultima lunga commovente testimonianza della sua vita da ebrea perseguitata, nei campi di concentramento nazisti, donando in diretta tv con le sue parole e i suoi insegnamenti una importante eredità di conoscenza ed indignazione per una parte della storia che non va assolutamente dimenticata bensì interiorizzata per essere avversata e combattuta ferocemente in nome e in difesa della libertà e dei diritti umani ogniqualvolta se ne presenti la necessità nelle piccole e grandi forme di odio e intolleranza che ci circondano e che vanno smorzate sul nascere.
Anche l’Italia dei nostri giorni ha assistito ad episodi di becera cronaca giornalistica che hanno continuato a rimarcare inesistenti differenze tra un Nord operoso e attivo e un Sud inerte e parassita incrementando logiche razziste e divisive…che hanno spinto il 26 giugno uno dei giornalisti simbolo di queste espressioni razziste e posizioni antimeridionaliste a cancellarsi dall’Ordine dei Giornalisti.
Proprio l’Ordine dei Giornalisti, dopo 35 anni dalla sua morte, si è reso protagonista finalmente – oserei dire – di una iniziativa encomiabile: il rilascio del tesserino ad honorem di giornalista professionista a Giancarlo Siani, vittima innocente della criminalità e delle sue logiche spietate.
Una cerimonia pubblica alla presenza della sua famiglia per ricordare il suo sacrificio.
Giancarlo Siani ha pagato con la vita, appena ventiseienne, il suo amore per la verità e la libertà della parola, sancite nel suo motto del giornalista-giornalista il cui dovere unico resta informare.
Chi ha donato se stesso con tutte le sue energie e le sue passioni è stato Alex Zanardi.
Nasce come pilota di Formula 1, dopo un gravissimo incidente, recupera forza e positività e con un sorriso sempre presente sul suo viso diviene campione paraolimpico di paraciclismo.
Purtroppo, nel mentre di una gara in bici a fini benefici, subisce un incidente tremendo lo scorso 19 giugno in cui viene travolto da un camion e resta gravemente ferito al volto e alla testa.
Nonostante le ferite e i danni conseguenti al violento scontro, Alex Zanardi continua a riprendersi.
È notizia di pochi giorni fa del suo gesto di intesa alla moglie e della sua voglia e forza di vivere e superare anche questa gravissima prova per il suo fragile corpo.
Dimostrazione chiara in un anno così complesso di quanto la sua infinita visione positiva e sorridente della vita non lo ha mai abbandonato nemmeno nei momenti più difficili dando segnali di recupero psicofisico.
Anche lo sport ha vissuto, come mai, nella storia contemporanea un arresto definitivo, un alt mai verificatosi, niente pubblico e niente partite per diversi mesi.
Poi il campionato, dopo le pressioni anche economiche dello spietato ricco mercato del calcio, riprende e vede vincitrice la Juve, soccombente però in Coppa Italia di fronte ad un agguerrito e determinato Napoli che ai rigori sconfigge la spaurita zebrina torinese e getta la città partenopea in festeggiamenti ed esultanze – in certi casi al limite dell’anticovid con assembramenti e strade ricolme di tifosi in estasi.
É quasi estate.
Si allentano le misure restrittive e gli italiani si riversano al mare con o senza mascherine.
Le spiagge sono gremite di gente e di bagnanti poco distanziati, in barba alle norme anticovid con la volontà di dimenticare e andare avanti, scongiurando lo spauracchio della seconda ondata autunnale ballando appiccicati in discoteca, inspiegabilmente aperte di nuovo e, dopo il ferragosto sardo con la Costa Smeralda improvvisamente infestata dal re coronato, rigorosamente richiuse.
Ogni tanto, difatti, l’estate trascorre con qualche focolaio qua e là, su e giù per la penisola e l’allarme dei virologi, sì proprio loro, protagonisti assoluti di questo 2020, opinionisti onnipresenti nei salotti radio-tv sempre in guerra tra loro.
Divenuti oggetto di spettacolo e di spettacolarizzazione della pandemia, ognuno si è ritagliato un suo spazio televisivo mostrando personalità e fragilità, alcune prese di mira dalla satira dei comici che, in mancanza dei soliti politici da scimmiottare, li hanno con divertimento sostituiti sortendo un ottimo effetto di comicità coi loro vezzi e battibecchi.
Il mondo dello spettacolo ha vissuto, dunque, una rivoluzione.
Molti programmi sono stati sospesi o, se ripresi, hanno dovuto rinunciare alla presenza del pubblico in studio, svilendo la naturalezza di alcuni tipi di spettacolo.
Tante le manifestazioni organizzate a favore degli operatori dello spettacolo fermi a causa del Covid-19 con il settore artistico di cinema, teatri e concerti immobilizzato dalle disposizioni dei dpcm di Conte.
Dpcm acronimo che sta per decreto del presidente del consiglio dei ministri é divenuto strumento legislativo di ricorso costante con appuntamento serale per decidere delle nostre libertà e limitazioni, dei nostri comportamenti anche più intimi di vita e dei nostri affetti, determinando con una certa arroganza una scaletta degli stessi in base a semplicistiche definizioni “congiunti… conviventi… ” e del destino di tutte le attività commerciali e artistiche, culturali e professionali.
Tutto rivoluzionato.
Se si pensa all’Euro Festival che ha visto il vincitore del 70^ Festival di Sanremo, Diodato, in diretta da una surreale e suggestiva vuota Arena di Verona per la sua esibizione, commovente ed emozionante che ci ha trascinato in un vortice di sensazioni a distanza a cui ci stiamo lentamente abituando se si pensa anche alla performance di Andrea Bocelli nella desolata piazza Duomo a Milano completamente da solo ovvero un perenne Jovanotti tutti i giorni in diretta instagram con ospiti a sorpresa e tante canzoni per alleviare il dolore da covid ovvero Francesco Paolantoni e Giobbe Covatta che con le loro dirette instagram creavano giochi di intrattenimento donando un sorriso a chi li ascoltava o ancora un emozionato Roberto Vecchioni dal suo balcone e tanti tanti ancora, anonimi o famosi che hanno veicolato il loro grido di dolore e di condivisione da balconi e finestre con canzoni e strumenti musicali o se si pensa alle tante foto, immagini o panoramiche di droni delle città italiane e anche del mondo svuotate di persone e auto, sconvolgentemente svuotate di presenza.
La musica, lo sport, il mondo dello spettacolo e della scrittura hanno sofferto la perdita di importanti protagonisti.
Ennio Morricone, Ezio Bosso, Gigi Proietti, Pau Dones, Sean Connery, Carlos Luiz Zafon, Philippe Daverio, Maradona e Paolo Rossi sono solo alcuni dei nomi di coloro che ci hanno lasciato nel 2020.
Le lacrime e la disperazione mondiale per Maradona non hanno precedenti nella memoria storica.
Per giorni non si parlava d’altro ovunque.
Choc mondiale!
Siamo sullo scorcio del 2020 e le elezioni americane, avvenute il 3 novembre, sono ancora avvolte nell’ombra delle accuse del perdente Trump che continua a dichiarare che la frode nelle elezioni è un fatto certo.
È un delirio di Trump?
Biden, dopo essersi vaccinato in diretta, ha cominciato a dare direttive differenti anzitutto sulla gestione del Covid-19 distinguendosi fin da subito nelle azioni e nelle parole dal suo predecessore e sulla tutela dell’ambiente nonché nei rapporti internazionali.
Il nuovo Presidente USA sta dando l’idea di una rivoluzione e con la sua calma e la sua storia personale sta indirizzando la politica verso specifici obiettivi prioritari per il benessere dell’America e non solo anche nei rapporti con il mondo.
E così, lento pede, siamo giunti al 27 dicembre, V-Day con le prime vaccinazioni in contemporanea in tutta Europa.
Anche in Italia sono giunte le prime dosi destinate al personale sanitario e ai pazienti delle RSA…con l’installazione da gennaio 2021 delle Primule nelle piazze italiane per procedere alle vaccinazioni di massa con l’auspicio di raggiungere la tanto agognata immunità di gregge.
Importante anche per la riapertura delle scuole.
Proprio le scuole hanno vissuto un anno insolito, essendo state chiuse per molto tempo.
La DAD – didattica a distanza – é divenuta da modalità straordinaria a modalità ordinaria per molte famiglie italiane coi loro figli in connessione via web con le proprie classi ed insegnanti, scoprendo un nuovo necessario metodo di apprendimento.
E così eccoci ad un passo dal 2021.
Allora l’auspicio é fuor di dubbio liberarsi della pandemia e delle morti, della paura e della sofferenza che il Coronavirus ha provocato e provoca tuttora…ma per questo ci vuole ancora tempo e pazienza oltre che attenzione, prudenza e costante rispetto delle regole.
Allora io augurerei soprattutto di lasciarci alle spalle ciò che di brutto é emerso dalle persone nel 2020 ovvero la diffidenza nell’altro unita alla paura del contagio, la indifferenza nei comportamenti quando possono ledere gli altri, la durezza e crudeltà delle distanze umane e, invece, costruire una rigenerazione di nuove forme di accoglienza e condivisione in grado di aiutare chi é rimasto indietro e chi é in difficoltà in modo da non lasciare penetrare tra di noi il virus dell’odio e dell’egoismo, dell’ipocrisia e dell’indifferenza nemici di qualsiasi ricostruzione emotiva, sociale ed economica così necessari per una vera rivoluzione catartica della nostra esistenza all’esito di un evento traumatico di portata mondiale che ha azzerrato tutte le differenze, ha eliminato tutti i privilegi e ci ha reso tutti indistintamente fragili e vulnerabili.