Sin dallo scorso anno alla serie mensile dedicata alle avventure del giovane Tex Willer è stata affiancata la collana degli Speciali, che nelle intenzioni del curatore Mauro Boselli a quanto pare devono essere tali di nome e di fatto.
Per il secondo albo si è scelto di concedere tutta la scena a un personaggio solo in parte secondario, apparso in pochissime occasioni eppure fondamentale nella genesi di Tex: si tratta di suo fratello Sam Willer, che i lettori di nuova generazione stanno imparando a conoscere nella lunga storia attualmente in corso e iniziata con l’albo 24 I razziatori del Nueces.
A sceneggiare Un uomo tranquillo – questo il titolo dello Speciale – è stato scritturato Roberto Recchioni: l’attuale curatore di Dylan Dog nonché autore di numerosi altri personaggi e serie di genere molto diverso tra loro ha confermato la sua versatilità nell’inventare intrecci ma soprattutto nell’approcciarsi a un mondo che poggia su dei canoni ferrei senza tentare minimamente di scalfirli, ma offrendone una sua visione coerente e convincente.
C’erano in realtà già state delle avvisaglie circa la capacità di Recchioni di cimentarsi con Tex, dal momento che la collana Color Tex aveva già ospitato negli anni scorsi delle sue storie ben integrate nell’universo del Ranger bonelliano, ma in questo caso la scommessa dell’autore romano è stata azzardata e vincente.
Non deve essere infatti facile scrivere una storia di Tex senza Tex, eppure la sua mancanza non viene avvertita, anzi. Evocato in diversi passaggi della storia ed inquadrato in un cameo/flashback della giovinezza di Sam, il Ranger sembra quasi un nume tutelare che aleggia tra le tavole avallando la solidità della storia.
Non ci dilunghiamo in una sinossi perché sarebbe troppo riduttivo di fronte a un albo che, soprattutto sfruttando la foliazione doppia rispetto alla serie regolare mensile, è pieno e completo in tutte le sue parti, con le giuste dosi di azione e le pause riflessive che fanno emergere i risvolti psicologici in un intreccio di vite e di vecchie ruggini che si dispiega incollando il lettore alla pagina.
Fedele ad un tema a lui molto caro, quello della maturazione conseguente alla perdita dell’innocenza, Recchioni costruisce tavola dopo tavola l’evoluzione di Sam Willer in atmosfere che non mancano di solennità e nelle quali il suo gusto per un puro e sano western ci fa sperare di rivederlo presto all’opera su Tex non solo come guest star per le uscite extra ma anche sulla serie regolare.
La narrazione viene assecondata dai disegni dell’eccellente Stefano Andreucci, che da tempo è presente nello staff Bonelli con storie pubblicate su Zagor, Dampyr e sullo stesso Tex. Sfidiamo a trovare delle sbavature nelle sue vignette, il tratto è sempre limpido e chiaro con numerose inquadrature dal suggestivo taglio cinematografico, in special modo quelle ambientate in campo aperto e nelle praterie, mentre le immancabili sparatorie sono a tratti epiche.
Ancora più sorprendente è però l’espressività che anima i protagonisti, su tutti quella riservata a Sam. Il suo conflitto interiore, il suo desiderio di giustizia ma anche la sua indole di uomo mansueto e dedito al lavoro che comprende quando è il momento di ribellarsi emergono in tutte le inquadrature chiave.
Se proprio vogliamo andare a cercare un punto debole in quella che riteniamo una delle migliori storie pubblicate in questo 2020 sulle pagine di Tex, questo sta nella copertina, per la quale Maurizio Dotti ci è sembrato meno ispirato rispetto ad altre occasioni.
uscita: 05/12/2020
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 128
Soggetto: Roberto Recchioni
Sceneggiatura: Roberto Recchioni
Disegni: Stefano Andreucci
Copertina: Maurizio Dotti