La notizia di un agguato, con annessa sparatoria, a Piazza Nazionale è già di per sé qualcosa che desta sconcerto; ma se aggiungiamo che, oltre al trentaduenne, già pregiudicato, Salvatore Nucaro, sparato per un presunto regolamento di conti, è stata colpita con un proiettile al petto pure una bambina che si trovava casualmente a passare di là con la nonna, il fatto assume caratteri che vanno ben oltre lo scandaloso. Il tutto è avvenuto nel tardo pomeriggio, verso le 17, in una delle zone che, specie a quell’ora, è tra le più trafficate e frequentate della città, a pochi metri dalla Stazione centrale e praticamente a ridosso del centro storico. Piazza Nazionale, sì, nazionale come l’interesse che dovrebbe ora attivarsi sulla questione, perché, davvero, si è oltrepassato finanche il limite più basilare della decenza e della civiltà. Questo episodio, invero, giunge a poche settimane di distanza dalla faida davanti a una scuola elementare a San Giovanni a Teduccio, dove un uomo è stato ucciso davanti agli occhi del suo nipotino e di altri scolari – a tal proposito sono state arrestate sette persone -; e giunge come culmine di un periodo in cui le stese si sono fatte sempre più frequenti, così come le bombe dinanzi ad alcuni esercizi commerciali. Sta realmente succedendo, negli ultimi tempi, qualcosa di molto strano, grave e pericoloso nel sottobosco oscuro della delinquenza, una vera e propria guerriglia tra clan.
Vittima innocente di questa devastante escalation di follia criminale, ora, è stata Noemi di soli quattro anni, la quale, in condizioni gravissime, è stata ricoverata al Santobono, dove l’equipe medica l’ha operata d’urgenza per asportarle il proiettile che le ha perforato il polmone. La nonna, invece, è stata colpita al gluteo. Secondo il personale sanitario, la piccola sarebbe ancora in una fase molto critica, ma non sembrerebbe in pericolo di vita. Una bambina, appena venuta al mondo in una città tanto bella, quanto maledettamente massacrata da gente che non la merita. E come non poter rimandare la memoria al 2004, quando, durante uno scontro armato tra bande di malavitosi a Forcella, fu ammazzata Annalisa Durante, di soli 14 anni!? Giovani creature, che un Paese civile dovrebbe tutelare sempre.
Come annunciato da Popolo in cammino, in tanti scenderanno in piazza per chiedere alle istituzioni un intervento che, questa volta, deve essere il più concerto possibile. Nelle ultime ore, tutte le rappresentanze politiche, da quelle locali a quelle nazionali – da de Magistris a De Luca, da Fico a Di Maio fino a Salvini – si sono espresse, ribadendo, ognuna, che servono più agenti di polizia, serve più sicurezza, servono investimenti per lo sviluppo. Tutto vero, tutto giusto, se non fosse che, da queste parti, alle parole si è abituati raramente a veder corrispondere i fatti. Basti pensare che le unità in più di Forze Armate promesse dal Ministro degli Interni mesi fa ancora non si sono viste. Diritti, lavoro, istruzione, sicurezza, cultura, in una parola: alternativa; che ogni singolo sforzo quotidiano sia proteso in tal senso, non c’è più tempo!
È stata dichiarata guerra a tutta Napoli e lo Stato non può restare timido e assente. Smettiamola di farci distrarre, nel bene e nel male, da questioni totalmente secondarie sulle quali vogliono farci litigare: questa è la prima e vera emergenza!