Si avvicina l’obbligo di assicurazione contro calamità naturali per tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese. Entro il 31 marzo 2025, le aziende – escluse quelle agricole – dovranno stipulare una polizza specifica per proteggersi da frane, terremoti, alluvioni e fenomeni come il bradisismo, pena possibili sanzioni e gravi conseguenze economiche in caso di sinistro.
L’obbligo, introdotto dalla Legge 213/2023 e reso operativo con il Decreto attuativo del 7 febbraio, impone alle imprese di tutelare immobili e beni strumentali utilizzati per la propria attività. Un adeguamento essenziale non solo per evitare problemi legali, ma anche per garantire stabilità finanziaria in un Paese esposto a eventi naturali estremi, tra cui il crescente fenomeno del bradisismo.
Proprio da Napoli, dove il bradisismo sta destando forte preoccupazione con scosse frequenti e momenti di angoscia, arriva l’allarme di Angelo Coviello, CEO di IGB. “Molte imprese non sono ancora consapevoli delle implicazioni di questa norma”, spiega il noto broker. “Rischiano di trovarsi scoperte, con danni devastanti per il proprio business. Le aziende devono muoversi subito: l’assicurazione non va intesa solo come un obbligo, ma come una necessità strategica per garantire continuità operativa e tutela economica in caso di eventi catastrofali”, chiosa il broker partenopeo.
Le imprese che non si adeguano all’obbligo assicurativo rischiano conseguenze significative, sia dal punto di vista normativo che economico. Oltre alle possibili sanzioni, la mancata conformità può comportare l’esclusione da agevolazioni e finanziamenti, compresi eventuali ristori statali in caso di calamità.
“Il vero pericolo – insiste Coviello – si presenta proprio in questo caso: senza una copertura assicurativa adeguata, i danni provocati da frane, terremoti, alluvioni o bradisismo resteranno interamente a carico dell’impresa, con costi di ripristino potenzialmente insostenibili. Questo non solo mette a rischio il patrimonio aziendale, ma potrebbe compromettere definitivamente la capacità dell’impresa di continuare a operare”.
Un evento catastrofale può bloccare l’attività per settimane o mesi, causando perdite di fatturato, ritardi nelle consegne e difficoltà nel pagare fornitori e dipendenti. Senza un’adeguata protezione, molte aziende potrebbero essere costrette a chiudere definitivamente, con ripercussioni sull’occupazione e sul tessuto sociale del territorio. Per questo, secondo il broker, adeguarsi all’obbligo assicurativo non è solo una questione di conformità, ma “una scelta strategica per garantire la continuità e la sicurezza del proprio business”.
“Il nostro suggerimento – conclude Coviello – è rivolgersi a consulenti e società di brokeraggio per individuare la soluzione assicurativa più adatta alla propria impresa, che consenta di essere in regola con lo Stato e con gli istituti finanziari. Occhio: il tempo stringe!”.