C’è ancora domani è diretto ed interpretato da Paola Cortellesi al suo debutto da regista; il film è stato presentato in anteprima alla 18ª edizione della Festa del Cinema di Roma in concorso nella categoria Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani, ottenendo due premi, tra cui il premio speciale della giuria e una menzione speciale come Miglior Opera Prima. Distribuita nelle sale cinematografiche a partire dal 26 ottobre 2023, la pellicola è ancora disponibile nei cinema italiani. Il film è stato prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside e Vision Distribution. Le riprese esterne si sono tenute a Roma nel rione Testaccio mentre le ambientazioni interne sono state girate presso gli studi di Cinecittà. C’è ancora domani nasce da un’idea di Paola Cortellesi che ha scritto la sceneggiatura con Furio Andreotti e Giulia Calenda, basandosi sulla vita delle donne nel secondo dopoguerra in Italia e traendo ispirazione dai racconti di sua nonna.
Siamo a Roma, nel maggio del 1946 e la città è divisa tra la povertà lasciata dalla Seconda guerra mondiale, le milizie degli Alleati in giro per le strade e la voglia di cambiamento alimentata dal referendum istituzionale e dall’elezione dell’Assemblea Costituente dei 2 e 3 giugno prossimi. Delia è moglie del violento Ivano e madre di tre figli tra cui l’adolescente Marcella. Tra un impegno domestico e l’altro fa da infermiera all’arcigno suocero Ottorino e sbriga saltuari impegni in vari negozi cittadini. La donna per fortuna ha qualche alleato, in questa vita così dura: Nino, un meccanico che le vuole bene; Marisa, un’amica spiritosa e ottimista; William, un soldato afroamericano che vorrebbe darle una mano.
La vita di Delia viene felicemente sconvolta dal fidanzamento di Marcella con Giulio, il giovane rampollo di una famiglia benestante che deve la sua florida condizione economica al bar che gestisce. Ivano, in tale ottica, subodora un piacevole tornaconto economico scaturito dalle possibili nozze tra i due. Dopo un pranzo coi consuoceri, Delia capisce immediatamente, però, che la figlia andrebbe incontro a un matrimonio simile al suo, in cui verrebbe regolarmente vessata ed umiliata. Con l’aiuto di William fa dunque esplodere il locale del futuro genero cosicché i suoi genitori vedano interrompersi il loro benessere e se ne vadano dalla città. Marcella è disperata ma Delia sa di aver fatto la cosa giusta: ha deciso di reagire di fronte alla sua condizione di inferiorità grazie all’incoraggiamento profuso dall’arrivo, via posta, della sua prima tessera elettorale: il 2 giugno, quando arriva il momento di votare tra monarchia e repubblica e per eleggere l’Assemblea costituente, Delia vuole partecipare e cerca una scusa per sfuggire al marito-padrone ma l’improvvisa morte del suocero le complica la vita in quanto si vede riempirsi di parenti la casa. Ciò non le impedisce di recarsi alle urne il giorno successivo per la sua prima esperienza in merito, come fu per molte altre donne d’Italia. Avendo perso in casa la tessera, rinvenuta prima da Ivano e poi da Marcella, si vede inseguita da entrambi: lui non riuscirà a fermarla dal far valere i propri diritti, lei le riconsegnerà in tempo il documento valido per esprimere il proprio voto.
Il film, della durata totale di 118 minuti, è stato accolto positivamente dalla critica cinematografica italiana che ne ha apprezzato la regia e la sceneggiatura nell’affrontare tematiche legate al femminismo e al patriarcato, oltre che le capacità interpretative degli attori ed in particolare modo della stessa Paola Cortellesi, Emanuela Fanelli e Romana Maggiora Vergano.